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L’arte segreta dei Tre Siciliani in mostra a Palazzo Riso di Palermo dal 29 novembre

Roma, 27 novembre 2025 – Dal 29 novembre, negli spazi della **Galleria d’Arte Moderna** di **Roma**, si potranno finalmente ammirare le **opere meno conosciute** di alcuni dei grandi artisti italiani del Novecento. La mostra, dal titolo semplice ma efficace “Inediti”, resterà aperta fino a fine febbraio 2026 e offrirà un’occasione rara: vedere da vicino lavori che quasi mai sono usciti dalle collezioni private o dai depositi della stessa Galleria. A presentare l’iniziativa è stata questa mattina l’assessora alla cultura Silvia Angeletti, durante una conferenza stampa organizzata proprio nella sede di via Francesco Crispi.

## Il Novecento visto da un’angolazione inedita

L’idea è quella di raccontare il Novecento con colori diversi, restituendo luce a quelle **opere dimenticate** o di “passaggio” che spesso restano nell’ombra. Da venerdì, alle 10 in punto, chi entrerà nella Galleria potrà scoprire dipinti, sculture e disegni firmati da artisti come **Giorgio Morandi**, **Carla Accardi**, **Giulio Turcato**. A colpire, spiegano i curatori Gianni Bartolomei e Francesca Rosa, è che molte di queste opere erano considerate “minori” sia dagli autori sia dal mercato dell’epoca. “Sono pezzi che raccontano momenti di ricerca, esperimenti o semplicemente esercizi fatti in bottega”, ha spiegato Bartolomei davanti a una trentina di giornalisti. “Solo guardandoli da vicino ci si rende conto di quanto il percorso di un artista sia fatto di salti e ripensamenti, ben lontano dall’immagine compatta che troviamo sui libri”.

Tra i lavori scelti c’è un piccolo olio su tavola del 1943 firmato Morandi, che per oltre cinquant’anni è rimasto chiuso in una casa privata a Monteverde, appartenuto a un farmacista romano. Oppure una serie di incisioni astratte di Carla Accardi del suo primo soggiorno parigino, mai catalogate ufficialmente fino ad oggi.

## Dietro le quinte: come nasce “Inediti”

Mettere insieme questa mostra ha richiesto più di otto mesi di lavoro, ha raccontato Bartolomei. Tra ricerche negli archivi, contatti con i proprietari e sopralluoghi nei depositi si è faticato non poco. “Convincere alcuni collezionisti a lasciare andare anche solo per un po’ certe opere non è stato facile”, ha aggiunto Francesca Rosa. “Molti temevano che quei pezzi non sarebbero stati trattati come meritavano”. Dopo diversi incontri sono riusciti a ottenere anche il prestito del **ritratto in bronzo di Arturo Martini**, nascosto in una villa dei Castelli Romani e quasi sconosciuto persino agli esperti del settore.

Un dettaglio interessante: sul retro delle tele si potranno leggere annotazioni fatte a matita — passaggi d’asta, dediche o date approssimative — particolari che aprono nuove piste sulla storia dietro ogni opera. In tutto saranno esposte **trenta opere** mai viste prima dal grande pubblico, accompagnate da documenti e fotografie dell’epoca.

## Esperti colpiti e pubblico curioso

“La vera novità sta nel modo in cui queste opere raccontano l’atmosfera culturale del periodo”, ha osservato Luca Marcucci, storico dell’arte e docente alla Sapienza, durante la visita stampa. “Quando si guarda fuori dai soliti schemi si scopre tutta la complessità delle vite artistiche”, ha aggiunto. È come se le lacune nei cataloghi ufficiali lasciassero spazio all’immaginazione.

E il pubblico sembra già interessato: negli ultimi giorni la Galleria ha ricevuto oltre 600 prenotazioni online per le prime settimane. “Non mi aspetto folle da grandi eventi”, ha detto l’assessora Angeletti, “ma vogliamo che questa diventi una tappa importante per chi cerca un contatto vero con la storia dell’arte”.

## Tutto quello che serve sapere per la visita

L’ingresso alla mostra “Inediti” seguirà gli orari normali della Galleria: apertura dalle 10 alle 19 (chiuso il lunedì). Il biglietto costa sempre 10 euro intero e 7 ridotto. Ci saranno anche laboratori per studenti e visite guidate su prenotazione. Gli spazi sono stati riorganizzati per offrire un percorso tematico tra corridoi poco battuti della sede storica; pannelli esplicativi e video d’archivio accompagneranno la visita.

La scelta di allestire l’esposizione in aree meno frequentate vuole sottolineare il senso stesso dell’“inedito”, tutto quello che resta ai margini della storia ufficiale. Un modo diverso – dicono gli organizzatori – per mettere sotto i riflettori non solo gli artisti ma anche le abitudini degli spettatori.

Chi vorrà potrà fermarsi a leggere lettere originali inviate da Turcato a un giovane gallerista romano negli anni Sessanta o scoprire una bozza mai pubblicata di un manifesto firmato Accardi. Sono dettagli piccoli ma preziosi: restituiscono l’atmosfera viva di uno studio d’artista più che quella silenziosa di una sala museale.

“In fondo – ha concluso Bartolomei con un sorriso stanco – il vero capolavoro resta ciò che ancora riesce a sorprenderci”.

Stefania Palenca

Da sempre nutro una forte curiosità per le vicende passate e le tracce che hanno lasciato nel nostro presente. Ho scoperto presto che nulla racconta una storia meglio dei muri di un'antica cattedrale o delle pennellate su una tela impolverata. Mi sono laureata in Storia presso l'Università di Catania, un percorso accademico che mi ha permesso di immergermi nei racconti e nei segreti di questa meravigliosa isola. Durante gli studi, ho perfezionato le mie competenze con un master in Conservazione dei Beni Culturali, comprendendo ancor di più l'importanza di preservare queste ricchezze per le generazioni future. Attraverso i miei articoli, esploro non solo i grandi siti turistici, ma anche i piccoli gioielli meno conosciuti che celano storie straordinarie e avvincenti. Porto i lettori in un viaggio attraverso l'arte e l'architettura, dall'epoca greca a quella normanna, passando per i fasti del Barocco siciliano. Quando non sono impegnata nella ricerca o nella scrittura, mi piace camminare per le vie dei centri storici, partecipare a conferenze e visitare musei e gallerie d'arte. Credo fermamente che ogni pietra, ogni dipinto e ogni edificio abbia una storia da raccontare, ed è mio compito dare voce a queste storie. Vi invito a seguirmi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, scoprendo insieme le meraviglie artistiche e architettoniche che hanno modellato la nostra identità culturale

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