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La spiritualità dei sami raccontata in una serie tv svedese

La Svezia è famosa per le sue tradizioni natalizie uniche, e una delle più amate è sicuramente il calendario dell’avvento, che accompagna i bambini fino al giorno di Natale. Quest’anno, tra i vari programmi televisivi che arricchiscono questo periodo dell’anno, spicca la novità della serie ‘Snödrömmar’ (Sogni di neve). Per la prima volta, questa serie racconta la storia di una famiglia Sami, un gruppo indigeno del nord Europa spesso trascurato dai media nazionali. Composta da mini episodi di 15 minuti, ‘Snödrömmar’ è trasmessa dalla televisione di servizio pubblico svedese, SVT, ed è disponibile anche online per il pubblico italiano.

Raccontare la cultura Sami in un contesto così popolare ha suscitato un grande interesse. Questo non è solo per il contenuto educativo, ma anche per l’importanza di dare visibilità a una cultura storicamente marginalizzata. Jonas Wallerström, ideatore e regista della serie, ha condiviso la sua esperienza personale riguardo alla mancanza di conoscenza sulla cultura Sami, nonostante sia cresciuto in una zona vicina al Sápmi, il territorio tradizionalmente abitato dai Sami. Non avendo mai avuto un contatto diretto con la loro cultura, Wallerström ha sentito il bisogno di approfondire la sua conoscenza e ha collaborato con rappresentanti Sami, come Annica Wennström e Oskar Östergren Njajta, per dare vita a questa serie.

La trama di ‘Snödrömmar’

La trama di ‘Snödrömmar’ si svolge su una montagna nel nord della Svezia, dove una famiglia Sami gestisce un albergo e un centro sciistico. Tuttavia, la mancanza di neve minaccia la loro attività, costringendo le due figlie, Ristin e Aila, a cercare soluzioni creative per salvare la loro casa. Attraverso il loro viaggio, le ragazze riscoprono la loro cultura e la lingua dei loro antenati, un richiamo importante alle radici e alla spiritualità Sami.

Un aspetto affascinante della lingua Sami è la sua ricchezza lessicale, con oltre 300 parole per descrivere neve e ghiaccio. Questo non solo rende giustizia alla complessità della loro cultura, ma permette anche di esplorare la loro mitologia, strettamente legata alla natura artica. Wallerström ha sottolineato che la cultura Sami non è solo un insieme di antiche storie, ma una visione del mondo viva e attuale. La sua ricerca ha rivelato un mondo complesso e delicato, rendendo il progetto ancora più interessante e accattivante.

Critiche e sostegno alla serie

Nonostante il successo della serie, non sono mancate le critiche. Alcuni osservatori hanno notato che la narrazione, centrata su temi legati all’industria mineraria e all’uso delle risorse nell’Artico, può apparire negativa nei confronti delle pratiche di sfruttamento delle risorse naturali. Questo tema è particolarmente delicato e ha diviso opinioni tra i politici a Stoccolma e la popolazione indigena. Tuttavia, la risposta generale alla serie è stata sorprendentemente positiva, con molti che hanno apprezzato l’attenzione rivolta alla cultura Sami.

Tra i sostenitori della serie c’è Evelina Solsten, una giovane influencer di una famiglia tradizionale di pastori di renne. Ha espresso la sua gioia nel vedere la cultura Sami rappresentata in un contesto così ampio, dichiarando che la serie ha evocato in lei nostalgia e orgoglio. La rappresentazione della cultura indigena in un formato accessibile e coinvolgente è fondamentale per promuovere una comprensione più profonda e un rispetto reciproco tra diverse culture.

Tematiche attuali e riflessioni

In un’epoca in cui i temi legati all’ambiente e alla sostenibilità sono al centro del dibattito pubblico, la scelta di un’eroina che sembra richiamare figure contemporanee come Greta Thunberg ha scatenato commenti e interpretazioni varie. Tuttavia, Wallerström ha chiarito che il parallelo tra i personaggi della serie e l’attivista è puramente casuale. La narrazione si concentra su questioni più profonde e complesse, che riguardano non solo il cambiamento climatico, ma anche la preservazione delle culture indigene.

In definitiva, ‘Snödrömmar’ rappresenta un’importante iniziativa per far conoscere la cultura Sami e i suoi legami con la natura. Offre al pubblico svedese e internazionale un’opportunità per riflettere sul valore della diversità culturale e sulla necessità di rispettare e preservare le tradizioni locali. La serie non solo intrattiene, ma educa, stimolando un dialogo necessario su temi cruciali che riguardano il nostro mondo contemporaneo.

Antonella Romano

Sono una redattrice innamorata della Sicilia, e in particolare della mia Palermo. Fin da piccola, ho respirato l'aria vibrante di questa terra ricca di storia, cultura e tradizioni. Ogni vicolo di Palermo racconta storie antiche, e io non mi stanco mai di scoprirle e condividerle. Mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università di Palermo, dove ho approfondito il mio amore per la scrittura e la narrazione. Dopo gli studi, ho avuto l'opportunità di collaborare con diverse testate giornalistiche e riviste locali, scrivendo articoli che esplorano le meraviglie artistiche, culinarie e naturalistiche della nostra isola. La mia vera passione, tuttavia, è raccontare la vita quotidiana della Sicilia e i suoi abitanti straordinari. Cerco di portare i lettori in un viaggio virtuale tra mercati colorati, spiagge dorate e festival affollati, sperando di trasmettere l'unicità e la bellezza di questa terra. Quando non sono dietro alla tastiera, mi piace camminare lungo la costa, visitare i mercati locali e assaporare piatti tradizionali cucinati con amore. Ogni giorno in Sicilia offre l'opportunità di scoprire qualcosa di nuovo e inaspettato, e non vedo l'ora di condividere queste esperienze con voi. Seguitemi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, esplorando insieme cultura, sapori e tradizioni che rendono questa terra davvero speciale. Grazie per essere qui e per la vostra curiosità. Spero che attraverso le mie parole possiate innamorarvi della Sicilia tanto quanto lo sono io!

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