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La rinascita di un capolavoro: la versione restaurata di ‘la parte bassa’ debutta in anteprima mondiale

La versione restaurata di ‘La parte bassa’ di Claudio Caligari e Franco Barbero sarà presentata in anteprima mondiale al Festival Sottodiciotto di Torino il 15 dicembre 2024. Questo documentario del 1978 è un’opera che continua a risuonare nel presente, affrontando tematiche di grande attualità legate ai giovani e alle loro sfide. La presentazione di questo film rappresenta un momento atteso da cinefili e appassionati di storia sociale, che potranno riscoprire un pezzo significativo del cinema italiano.

un viaggio nella milano degli anni ’70

Il documentario è composto da tre parti che offrono uno sguardo profondo sulla Milano degli anni ’70, un periodo caratterizzato da trasformazioni politiche e sociali. Le prime due sezioni sono state girate con un videoregistratore portatile open reel, mentre la terza parte è stata realizzata su pellicola 16mm. Questa scelta tecnica, insieme all’uso del vidigrafo ideato da Alberto Grifi, conferisce al film un’atmosfera unica, riportando in vita le storie di una generazione in cerca di identità.

Nei due anni precedenti alla realizzazione di ‘La parte bassa’, Milano era teatro di un fermento giovanile senza precedenti. I Circoli del proletariato giovanile occupavano edifici per rivendicare spazi di vita e aggregazione. La macchina da presa di Caligari e Barbero diventa così un mezzo attraverso il quale questi giovani possono esprimere le loro speranze e frustrazioni. È un racconto di lotta, ma anche di una visione alternativa della vita.

un grido di libertà e di allerta

Oggi, mentre il dibattito pubblico si concentra sull’assenza di desiderio tra le nuove generazioni, il film offre uno spaccato di un’epoca in cui i giovani si sentivano portatori di una visione diversa. Le loro parole, ricche di emozioni, esprimono un rifiuto del modello di vita dominato dal lavoro e dal consumo. Questo grido di libertà è anche un segnale di allerta sulla fragilità del confine tra speranza e disincanto.

Il restauro di ‘La parte bassa’ è stato realizzato dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, con l’obiettivo di preservare non solo un’opera cinematografica, ma anche un patrimonio culturale significativo. Secondo Steve Della Casa e Mario Sesti, il restauro rappresenta un modo per dare nuova vita a storie che rischiano di essere dimenticate.

un’importante occasione per la cultura giovanile

La presentazione del film al Festival Sottodiciotto, giunto alla sua XXV edizione, offre un’importante piattaforma per il cinema e la cultura giovanile. Insieme al restauro de ‘Il giovedì’ di Dino Risi, questa manifestazione diventa un’occasione imperdibile per celebrare il potere del cinema di raccontare storie che, pur appartenendo al passato, continuano a risuonare nel presente.

La parte bassa, con il suo sguardo penetrante, non è solo un documento storico, ma una testimonianza di un’epoca che ha segnato profondamente la cultura italiana. La sua proiezione in anteprima mondiale ci invita a rimanere vigili e consapevoli delle lotte e delle aspirazioni delle nuove generazioni, rendendo questo evento un momento di riflessione e riscoperta.

Stefania Palenca

Da sempre nutro una forte curiosità per le vicende passate e le tracce che hanno lasciato nel nostro presente. Ho scoperto presto che nulla racconta una storia meglio dei muri di un'antica cattedrale o delle pennellate su una tela impolverata. Mi sono laureata in Storia presso l'Università di Catania, un percorso accademico che mi ha permesso di immergermi nei racconti e nei segreti di questa meravigliosa isola. Durante gli studi, ho perfezionato le mie competenze con un master in Conservazione dei Beni Culturali, comprendendo ancor di più l'importanza di preservare queste ricchezze per le generazioni future. Attraverso i miei articoli, esploro non solo i grandi siti turistici, ma anche i piccoli gioielli meno conosciuti che celano storie straordinarie e avvincenti. Porto i lettori in un viaggio attraverso l'arte e l'architettura, dall'epoca greca a quella normanna, passando per i fasti del Barocco siciliano. Quando non sono impegnata nella ricerca o nella scrittura, mi piace camminare per le vie dei centri storici, partecipare a conferenze e visitare musei e gallerie d'arte. Credo fermamente che ogni pietra, ogni dipinto e ogni edificio abbia una storia da raccontare, ed è mio compito dare voce a queste storie. Vi invito a seguirmi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, scoprendo insieme le meraviglie artistiche e architettoniche che hanno modellato la nostra identità culturale

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