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Inchiesta Policlinico Messina: Riesame conferma domiciliari per ex primario Stagno d’Alcontres

Roma, 27 dicembre 2025 – Il Tribunale del Riesame di Messina ha respinto oggi la richiesta di revoca dell’ordinanza cautelare nei confronti di Filippo Stagno d’Alcontres, l’imprenditore messinese finito sotto indagine lo scorso ottobre. La decisione, comunicata in tarda mattinata agli avvocati dell’indagato, conferma così le misure restrittive emesse dal gip su richiesta della Procura. Stagno d’Alcontres è accusato di una serie di reati legati a presunti illeciti nella gestione di appalti pubblici.

Il nodo dell’ordinanza e il ruolo della difesa

La difesa, guidata dall’avvocato Giuseppe Currò, che da settimane chiede una revisione della posizione cautelare del proprio assistito, aveva presentato l’istanza sostenendo “l’infondatezza delle esigenze cautelari”, come spiegano fonti vicine al collegio. Ma il Riesame, riunito ieri pomeriggio a Palazzo Piacentini, ha ritenuto che i motivi che portarono il gip a disporre l’ordinanza siano ancora validi: c’è rischio di reiterazione dei reati e possibile inquinamento delle prove. “Prendo atto della decisione – ha commentato Currò uscendo dal tribunale – ma non ne condividiamo le motivazioni e annunciamo ricorso in Cassazione”.

Secondo gli atti dell’inchiesta, i pm contestano a Stagno d’Alcontres vari episodi legati all’aggiudicazione di gare pubbliche e presunti rapporti poco chiari con funzionari della pubblica amministrazione. Nell’ordinanza firmata dal gip il 18 ottobre si parla di favoritismi, pressioni indebite e movimenti sospetti di fondi tra il 2021 e il 2023. Elementi raccolti grazie a mesi di intercettazioni ambientali e telefoniche.

Dettagli dell’inchiesta e reazioni in città

Al centro dell’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Barbaro, ci sono due appalti per la riqualificazione di immobili pubblici tra Messina e Taormina. Nel dettaglio, la Guardia di Finanza ha acquisito documenti contabili dalla sede della società legata all’imprenditore nella mattinata del 25 settembre, all’alba. La notizia del mancato allentamento delle misure restrittive si è diffusa rapidamente in città, provocando reazioni contrastanti tra colleghi e operatori edili.

Un impiegato amministrativo con anni di esperienza nel settore ha commentato davanti al bar vicino al Tribunale: “In questi casi serve prudenza, ma la situazione pesa molto anche sulle famiglie dei lavoratori”. Nessun commento ufficiale è arrivato dalla Prefettura, dove la vicenda viene seguita “con attenzione ma senza interferenze”, riferiscono fonti riservate.

Gli scenari dopo la decisione del Riesame

Ora la palla passa alla Cassazione. Secondo l’avvocato Currò, il ricorso sarà depositato già la prossima settimana nella speranza che i giudici valutino diversamente le esigenze cautelari. Intanto, Stagno d’Alcontres resta sottoposto a divieto di espatrio e obbligo di firma quotidiana presso la caserma dei carabinieri di viale Europa.

La Procura continua a esaminare carte e conversazioni raccolte finora. “Non c’è nessuna fretta – spiega una fonte giudiziaria – perché la complessità degli atti richiede massima cautela”. Le prossime settimane saranno decisive per capire se ci saranno nuovi sviluppi o eventuali provvedimenti restrittivi per altri indagati.

Contesto locale e ricadute sul settore

Nel panorama degli appalti pubblici a Messina, questa vicenda è solo l’ultimo episodio in una serie che negli ultimi anni ha visto molti imprenditori e amministratori finire sotto inchiesta. Secondo i dati della Camera di Commercio del 2024, il settore delle costruzioni nell’area metropolitana ha registrato un calo del 7% negli investimenti rispetto al 2023, con conseguenze dirette sull’occupazione.

Gli operatori guardano con attenzione agli sviluppi giudiziari. Una piccola impresa familiare della zona Annunziata confida: “L’incertezza fa male soprattutto alle aziende più piccole”. Nella tarda mattinata diversi sindacalisti hanno espresso preoccupazione per gli effetti occupazionali che un eventuale blocco delle gare potrebbe causare nei primi mesi del 2026.

Resta da vedere se l’iter giudiziario accelererà dopo le festività natalizie. Per ora la posizione di Filippo Stagno d’Alcontres resta ferma: niente revoca dell’ordinanza cautelare e un futuro giudiziario ancora tutto da scrivere.

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