Categories: Spettacolo e Cultura

Il quartetto Cantieri di solitudine incanta Reggio Emilia con la sua prima esibizione

Reggio Emilia, 30 ottobre 2023 – Un concerto che mette sotto la lente la solitudine, vista come un fenomeno sociale che nasce dall’individualismo dei nostri tempi. Si chiama “Cantieri di solitudine” la nuova opera di Emanuele Casale, pronta a debuttare il 2 novembre alle 18 al Teatro Ariosto di Reggio Emilia, durante il Festival Aperto. Sul palco, il celebre Quartetto Prometeo, chiamato a dare vita a un lavoro che mescola arte, ironia e riflessione.

Sei movimenti per raccontare una fragilità diffusa

L’opera, commissionata dal Festival Aperto, si sviluppa in sei movimenti. Ognuno è come un pezzo di un racconto sonoro che esplora le fragilità del nostro tempo. “Ho voluto far emergere – spiega Casale – i tratti di una condizione esistenziale che cresce piano piano nel nostro mondo occidentale”. Il compositore catanese, nato nel 1974, ha scelto di alternare parole e musica, creando un dialogo capace di far riflettere e, allo stesso tempo, di liberare emotivamente.

Il legame con il sociologo Zygmunt Bauman è chiaro: “Bauman vedeva nell’individualismo e nella solitudine alcune delle sfide più difficili della modernità”, ricorda Casale. “Ho cercato di tradurre in musica anche questa idea di relazioni umane consumistiche”.

Il Quartetto Prometeo, protagonista della scena contemporanea

A eseguire “Cantieri di solitudine” sarà il Quartetto Prometeo, formato dai violinisti Lorenzo Tranquillini e Aldo Campagnari, dalla violista Danusha Waskiewicz e dal violoncellista Francesco Dillon. Nato negli anni ’90, il gruppo si è fatto notare per l’attenzione alla musica contemporanea e per le collaborazioni con autori come Salvatore Sciarrino e Ivan Fedele. Nel 1998 ha vinto il primo premio al prestigioso Concorso di Praga, che ha confermato il suo valore a livello internazionale.

Nel tempo, il Quartetto Prometeo ha costruito un repertorio che va dai classici del Novecento alle nuove opere commissionate, sempre con un approccio aperto alla sperimentazione. “Ci interessa lavorare con compositori viventi”, racconta Campagnari. “Ogni nuova partitura è una sfida, un modo per mettere alla prova il nostro modo di suonare insieme”.

Solitudine e arte: un tema che torna d’attualità

Il debutto di “Cantieri di solitudine” arriva in un momento in cui il tema dell’isolamento sociale è tornato sotto i riflettori. Secondo l’Istat, pubblicato a settembre, più del 13% degli italiani si sente spesso solo. Un dato che Casale commenta così: “La solitudine non è solo un fatto personale, ma riguarda tutta la società”.

Il Festival Aperto, guidato da Claudio Pasceri, ha voluto inserire l’opera proprio per stimolare una riflessione collettiva. “Crediamo che la musica possa aiutare a capire meglio la realtà”, spiega Pasceri. “Quando un compositore come Casale affronta temi così attuali, il teatro diventa un luogo di confronto”.

Ironia e denuncia: il cuore dell’opera

Nonostante la serietà dei temi, “Cantieri di solitudine” sa essere anche ironica. Casale sottolinea come l’opera giochi con registri diversi, alternando momenti lirici a sezioni quasi teatrali. “L’ironia serve a prendere le distanze”, spiega. “Solo così si può affrontare davvero quello che fa paura”.

Il concerto del 2 novembre non sarà solo una prima assoluta, ma anche un’occasione per riflettere sulle trasformazioni della nostra società attraverso la musica. I biglietti sono disponibili alla biglietteria del Teatro Ariosto e sul sito del Festival Aperto. Appuntamento a giovedì alle 18, nel cuore di Reggio Emilia, con un quartetto d’archi e una partitura pronta a lasciare il segno.

Saverio De Luca

Da sempre appassionato di arte e architettura italiana, e voglio portarvi con me attraverso le bellezze nascoste e i tesori conosciuti del nostro paese. Fin da quando ero bambino, sono stato affascinato dai colori, dalle forme e dalle storie che l'arte e l'architettura raccontano. Ho deciso di trasformare questa passione in una carriera, e ora sono qui per condividere con voi il mio viaggio. La mia formazione accademica inizia con una laurea in Storia dell'Arte presso l'Università di Firenze, una città che rappresenta un vero e proprio museo a cielo aperto. È qui che ho sviluppato un occhio critico e una sensibilità particolare nei confronti delle opere d'arte e delle architetture che ci circondano. Ho poi proseguito i miei studi con un master in Architettura e Restauro, che mi ha portato a lavorare su progetti emozionanti di recupero e conservazione. Nel corso degli anni, ho scritto per diverse riviste d'arte e cultura, ma ciò che amo di più è raccontare le storie dietro le opere, dal Rinascimento alle avanguardie moderne, dai capolavori noti alle gemme nascoste. Spero di offrire a tutti voi una visione ricca e appassionata di come questi elementi si intrecciano nella nostra vita quotidiana. Oltre alla scrittura, amo viaggiare per l'Italia, esplorando città storiche, piccoli borghi e magnifici paesaggi per scoprire da vicino le meraviglie dell'architettura e dell'arte che il nostro paese ha da offrire. Sono sempre alla ricerca di mostre interessanti, atelier di artisti e laboratori di artigiani, luoghi in cui la creatività prende forma. Il mio obiettivo è farvi apprezzare la bellezza dell'arte e dell'architettura italiana in tutte le sue sfumature, condividendo con voi non solo le mie conoscenze, ma anche la passione e l'emozione che mi guidano ogni giorno..

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