Il nuovo Papa Prevost entra nella Treccani: un riconoscimento sorprendente - ©ANSA Photo
Il mondo cattolico ha accolto con grande stupore e gioia l’elezione di Robert Francis Prevost come nuovo Papa, che ha scelto di chiamarsi Leone XIV. Questo annuncio, avvenuto l’8 maggio 2025, ha segnato la conclusione di un conclave durante il quale i cardinali si sono riuniti per diverse votazioni. La Treccani, prestigiosa enciclopedia italiana, ha immediatamente aggiornato la sua voce su Prevost, consacrando così la sua figura a livello storico e culturale.
Nato a Chicago nel 1955 in una famiglia di tradizione cattolica, Robert Francis Prevost inizia la sua formazione religiosa nel 1977, entrando nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino. Qui, compie un percorso di preparazione che culmina con l’emissione dei voti solenni nel 1981. Ordinato sacerdote nel 1982, Prevost dimostra fin da subito una grande vocazione per il servizio e l’insegnamento.
Dopo la sua ordinazione, Prevost si dedica allo studio del Diritto canonico, conseguendo la licenza presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino nel 1984. La sua sete di conoscenza lo porta a ottenere anche un dottorato nel 1987, rendendolo un esperto in materia giuridica ecclesiastica. Questo background giuridico si rivelerà fondamentale nei suoi futuri incarichi, soprattutto in un’epoca in cui la Chiesa affronta numerose sfide legate alla normativa canonica e alla gestione delle diocesi.
Nel corso della sua carriera, Prevost ha avuto esperienze significative come missionario in Perù, dove ha operato in due periodi distinti:
Questi soggiorni in Sud America non solo hanno arricchito la sua esperienza pastorale, ma gli hanno anche permesso di entrare in contatto con le realtà sociali e culturali di una delle regioni ecclesiastiche più dinamiche del mondo. Durante questi anni, Prevost ha ricoperto ruoli di formazione e insegnamento presso il seminario agostiniano di Trujillo e il seminario maggiore diocesano, contribuendo alla crescita di una nuova generazione di sacerdoti.
Nel 1999, Prevost viene eletto priore provinciale della Provincia Agostiniana di Chicago, un incarico di grande responsabilità che svolge con dedizione. La sua leadership viene riconosciuta nel 2001, quando viene eletto priore generale dell’Ordine di Sant’Agostino. Questo ruolo lo vede impegnato a livello globale, affrontando temi cruciali per l’Ordine e per la Chiesa, come il dialogo interreligioso e le sfide contemporanee alla fede.
Nel 2014, Prevost viene nominato amministratore apostolico della diocesi di Chiclayo in Perù e, nello stesso anno, viene consacrato vescovo titolare di Sufar. La sua nomina a vescovo di Chiclayo, avvenuta nel 2015, segna un ulteriore passo nella sua carriera ecclesiastica. Durante il suo episcopato, Prevost si distingue per il suo impegno nella promozione della giustizia sociale e nel rafforzamento della comunità locale.
Nel 2023, Prevost viene nominato prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l’America Latina, incarichi che lo pongono al centro delle decisioni strategiche della Chiesa. La sua vicinanza alle questioni latinoamericane lo rende un interlocutore privilegiato per il Papa e per la Curia romana. Nel settembre dello stesso anno, viene creato cardinale da Papa Francesco, un riconoscimento della sua dedizione e delle sue capacità di leadership.
La sua elezione a Papa, avvenuta al termine di un conclave che ha richiesto quattro votazioni, ha sorpreso molti. La scelta del nome Leone XIV è particolarmente significativa, evocando i pontificati di Leone XIII e Leone X, noti per il loro impegno nella promozione della cultura e della fede.
Con la sua elezione, Prevost rappresenta un segnale di continuità e rinnovamento all’interno della Chiesa cattolica. La sua formazione e la sua esperienza lo pongono in una posizione unica per affrontare le sfide attuali, e la sua nomina è accolta con speranza da molti fedeli in tutto il mondo. La Treccani, dedicandogli una voce, non solo celebra la sua figura, ma riconosce anche l’importanza del suo ruolo in un’epoca di profondi cambiamenti e riforme necessarie all’interno della Chiesa.
In questo contesto, la figura di Leone XIV si prefigura come un ponte tra tradizione e innovazione, un leader capace di guidare la Chiesa verso un futuro più inclusivo e giusto, in sintonia con le esigenze dei tempi moderni. Con l’attenzione rivolta alle sfide contemporanee e la volontà di rimanere ancorati ai valori fondamentali della fede, Prevost potrebbe rappresentare un nuovo capitolo nella storia della Chiesa cattolica.
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