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Il Grande Museo Egizio: nuove collaborazioni internazionali in arrivo

Il Cairo, 6 novembre 2025 – A pochi giorni dall’inaugurazione, il Grande Museo Egizio (Gem), situato alle porte delle piramidi di Giza, si propone come un nuovo polo culturale di rilievo mondiale. A spiegarlo è stato Ahmed Ghoneim, direttore e Ceo del museo, durante una visita riservata a giornalisti stranieri. “Vogliamo collaborare sempre di più con musei e centri di ricerca, non solo in Italia ma in tutto il mondo”, ha detto Ghoneim, sottolineando l’apertura del Gem a restauratori, egittologi e studiosi internazionali.

La questione delle collezioni egizie all’estero torna al centro

Il tema della restituzione dei reperti egizi conservati fuori dall’Egitto torna a far discutere. La polemica è riemersa dopo un post sui social che chiedeva il ritorno di “tutti” i manufatti egizi sparsi nel mondo, con il coinvolgimento dell’Unesco. Il momento non è casuale: da oggi l’Unesco è guidata da un egiziano, Khaled el-Enany, ex ministro della Cultura e delle Antichità. Ma Ghoneim è stato chiaro: “questa non è una questione del museo”. Ha ribadito che il Gem punta invece a mettere a disposizione della comunità scientifica i suoi laboratori di restauro e ricerca, tra i più all’avanguardia a livello globale.

Nuove alleanze per la ricerca

Hussein Kemal, direttore della conservazione, ha confermato l’intenzione di aprire nuove collaborazioni internazionali. “Finora ci siamo concentrati sull’inaugurazione e sull’allestimento delle sale”, ha spiegato. “Ora vogliamo stringere legami con i grandi musei. Non abbiamo ancora accordi ufficiali, ma stiamo lavorando per costruirli. Saranno utili per tutti.” Ha citato in particolare il Museo Egizio di Torino, uno dei più importanti custodi di antichità egizie fuori dall’Egitto.

Un museo preso d’assalto, il turismo è la chiave

In questi giorni il Grande Museo Egizio è preso d’assalto da visitatori di ogni parte del mondo: scolaresche, giovani con bandiere nazionali e turisti si alternano tra le nuove sale luminose. Per Ghoneim, il turismo sarà fondamentale per sostenere le spese correnti. “Le entrate arrivano dai biglietti, dall’affitto di negozi e ristoranti interni, e dall’indotto creato da hotel e locali della zona”, ha spiegato. La spesa per costruire il museo, che ha superato 1,2 miliardi di dollari, è un capitolo a parte. “Questi sono investimenti diversi”, ha precisato. Chi teme la chiusura del vecchio museo di piazza Tahrir può stare tranquillo: resterà aperto.

La nomina di el-Enany all’Unesco: una svolta per l’Egitto

L’Egitto celebra la nomina di Khaled el-Enany a capo dell’Unesco. Cinquantatreenne egittologo di rilievo e ex ministro della Cultura, el-Enany è stato scelto a larga maggioranza durante la conferenza generale a Samarcanda. Assumerà l’incarico il 15 novembre, diventando il primo arabo e il secondo africano a guidare l’organizzazione. Una vittoria diplomatica per il presidente Abdel Fattah al-Sisi, che arriva pochi giorni dopo l’apertura del Gem e rafforza il ruolo dell’Egitto nella tutela del patrimonio culturale mondiale.

Il futuro incerto delle collezioni egizie nel mondo

La questione della restituzione dei reperti resta complicata. Negli ultimi anni l’Egitto ha ottenuto il ritorno di alcune opere importanti, come statue e frammenti sottratti, ma chiedere il rientro di tutte le collezioni egizie all’estero sembra un obiettivo lontano. La Stele di Rosetta, custodita da oltre due secoli al British Museum di Londra, è il simbolo di questa lunga disputa. Tuttavia, come ha ribadito Ghoneim, “il nostro scopo è condividere la conoscenza e promuovere la ricerca”, non alimentare nuove tensioni diplomatiche.

Il Grande Museo Egizio si presenta così: non solo una vetrina sul passato faraonico, ma un laboratorio aperto al dialogo internazionale. Un ponte tra culture che guarda avanti, senza dimenticare le radici profonde della propria storia.

Saverio De Luca

Da sempre appassionato di arte e architettura italiana, e voglio portarvi con me attraverso le bellezze nascoste e i tesori conosciuti del nostro paese. Fin da quando ero bambino, sono stato affascinato dai colori, dalle forme e dalle storie che l'arte e l'architettura raccontano. Ho deciso di trasformare questa passione in una carriera, e ora sono qui per condividere con voi il mio viaggio. La mia formazione accademica inizia con una laurea in Storia dell'Arte presso l'Università di Firenze, una città che rappresenta un vero e proprio museo a cielo aperto. È qui che ho sviluppato un occhio critico e una sensibilità particolare nei confronti delle opere d'arte e delle architetture che ci circondano. Ho poi proseguito i miei studi con un master in Architettura e Restauro, che mi ha portato a lavorare su progetti emozionanti di recupero e conservazione. Nel corso degli anni, ho scritto per diverse riviste d'arte e cultura, ma ciò che amo di più è raccontare le storie dietro le opere, dal Rinascimento alle avanguardie moderne, dai capolavori noti alle gemme nascoste. Spero di offrire a tutti voi una visione ricca e appassionata di come questi elementi si intrecciano nella nostra vita quotidiana. Oltre alla scrittura, amo viaggiare per l'Italia, esplorando città storiche, piccoli borghi e magnifici paesaggi per scoprire da vicino le meraviglie dell'architettura e dell'arte che il nostro paese ha da offrire. Sono sempre alla ricerca di mostre interessanti, atelier di artisti e laboratori di artigiani, luoghi in cui la creatività prende forma. Il mio obiettivo è farvi apprezzare la bellezza dell'arte e dell'architettura italiana in tutte le sue sfumature, condividendo con voi non solo le mie conoscenze, ma anche la passione e l'emozione che mi guidano ogni giorno..

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