Categories: Spettacolo e Cultura

Il concertgebouw incanta washington con prokofiev e rachmaninoff

Il Kennedy Center di Washington D.C. ha recentemente ospitato uno degli eventi musicali più attesi dell’anno, con la Royal Concertgebouw di Amsterdam che ha deliziato il pubblico con un concerto di altissimo livello. Questo evento segna un’importante ripresa per la capitale statunitense, che non vedeva l’orchestra olandese da cinque anni. La presenza di orchestre di fama mondiale come la Royal Concertgebouw e i Berliner Philharmoniker, assenti da 21 anni, sottolinea il ruolo fondamentale del Kennedy Center nella promozione della musica classica.

un direttore d’eccezione

Sotto la direzione del giovane maestro finlandese Klaus Mäkelä, la Royal Concertgebouw ha offerto una performance indimenticabile. A soli 28 anni, Mäkelä è già il direttore musicale dell’Orchestre de Paris e assumerà la direzione della Concertgebouw nel 2027. La sua abilità nel dirigere ha lasciato il pubblico affascinato, mettendo in evidenza il suo talento precoce e raro nel panorama della direzione orchestrale.

un programma coinvolgente

Il concerto ha avuto inizio con l’opera “Body Cosmic” di Ellen Reid, compositrice in residenza della Concertgebouw. Questo pezzo, che esplora la bellezza e la complessità della gravidanza e del parto, ha catturato l’attenzione degli ascoltatori, dimostrando il valore di Reid come voce innovativa nella musica contemporanea.

Successivamente, il programma ha presentato il “Concerto per violino n. 2” di Sergei Prokofiev. Eseguito per la prima volta nel 1935, questo concerto è celebre per il suo virtuosismo. La solista Lisa Batiashvili, con la sua interpretazione emozionante e la sua tecnica impeccabile, ha incantato il pubblico. La sua esibizione, arricchita da riferimenti spagnoleggianti, ha raggiunto il culmine nel terzo movimento, dove le nacchere hanno aggiunto un ulteriore strato di fascino. Il pubblico ha premiato la solista con lunghi applausi, spingendola a eseguire come bis un preludio corale di Bach, “Ich ruf zu dir, Herr Jesu Christ” (BWV 639).

il culmine con rachmaninoff

La serata ha raggiunto il suo apice con la Seconda Sinfonia di Sergei Rachmaninoff. Questa composizione, una delle più belle e complesse del compositore, ha mostrato la potenza emotiva della musica di Rachmaninoff, ricca di allusioni ai canti e alle marce russe. L’orchestra ha dimostrato una coesione e una raffinatezza eccezionali, e il primo clarinetto Calogero Palermo ha offerto un’interpretazione memorabile.

Come bis finale, l’orchestra ha presentato l’Hopak, una danza popolare dall’opera incompiuta “La fiera di Sorochinski” di Modest Mussorgsky, arrangiata da Anatoly Lyadov. Questa scelta ha aggiunto vivacità e simbolismo alla serata, celebrando le radici culturali ucraine in un momento di grande significato storico.

Il concerto della Royal Concertgebouw, diretto da Klaus Mäkelä, ha confermato che la musica classica rimane una forma d’arte vibrante e in continua evoluzione. L’abilità dei musicisti e la visione del direttore hanno creato un’atmosfera magica e indimenticabile, lasciando un’impronta nel cuore di tutti i presenti.

Stefania Palenca

Da sempre nutro una forte curiosità per le vicende passate e le tracce che hanno lasciato nel nostro presente. Ho scoperto presto che nulla racconta una storia meglio dei muri di un'antica cattedrale o delle pennellate su una tela impolverata. Mi sono laureata in Storia presso l'Università di Catania, un percorso accademico che mi ha permesso di immergermi nei racconti e nei segreti di questa meravigliosa isola. Durante gli studi, ho perfezionato le mie competenze con un master in Conservazione dei Beni Culturali, comprendendo ancor di più l'importanza di preservare queste ricchezze per le generazioni future. Attraverso i miei articoli, esploro non solo i grandi siti turistici, ma anche i piccoli gioielli meno conosciuti che celano storie straordinarie e avvincenti. Porto i lettori in un viaggio attraverso l'arte e l'architettura, dall'epoca greca a quella normanna, passando per i fasti del Barocco siciliano. Quando non sono impegnata nella ricerca o nella scrittura, mi piace camminare per le vie dei centri storici, partecipare a conferenze e visitare musei e gallerie d'arte. Credo fermamente che ogni pietra, ogni dipinto e ogni edificio abbia una storia da raccontare, ed è mio compito dare voce a queste storie. Vi invito a seguirmi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, scoprendo insieme le meraviglie artistiche e architettoniche che hanno modellato la nostra identità culturale

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