Henri Rousseau: una mostra storica svela il genio dell'artista in USA - ©ANSA Photo
La mostra dedicata a Henri Rousseau presso la Barnes Foundation di Philadelphia rappresenta un evento straordinario, poiché per la prima volta dopo oltre un secolo, le due più importanti collezioni di opere di questo celebre pittore francese sono esposte insieme. Inaugurata il 19 ottobre e visitabile fino al 22 febbraio 2024, l’esposizione “Henri Rousseau: A Painter’s Secrets” presenta un totale di 59 dipinti e una litografia, provenienti dalla Barnes e dal Musée de l’Orangerie di Parigi, nonché da collezioni di città come Chicago, Londra, New York, Tokyo e dalla Svizzera.
Uno dei punti salienti di questa storica esposizione è la presenza di tre opere iconiche di Rousseau che non erano mai state esposte insieme prima:
1. Zingara addormentata (1897)
2. Mauvaise surprise (1901)
3. L’incantatrice di serpenti (1907)
Secondo Nancy Ireson, curatrice della mostra, nemmeno lo stesso Rousseau aveva avuto l’opportunità di vedere questi dipinti riuniti, poiché “Zingara addormentata” non era più in suo possesso al momento della creazione de “L’incantatrice di serpenti”.
La Barnes Foundation detiene la più grande collezione al mondo di opere di Rousseau, con ben 18 dipinti acquisiti da Albert C. Barnes tra il 1923 e il 1929. Il Musée de l’Orangerie ospita la seconda collezione più significativa, con undici opere. Questa sinergia tra le due collezioni offre un’opportunità unica per gli appassionati d’arte di ammirare opere che in passato appartenevano al mercante d’arte Paul Guillaume. Molti di questi dipinti non sono stati visti insieme per oltre un secolo, mentre altri non sono mai stati esposti in precedenza.
Dopo la tappa a Philadelphia, la mostra si sposterà al Musée de l’Orangerie nel 2026, segnando la prima volta in 40 anni che opere della Barnes saranno esposte in un’altra istituzione.
La mostra è articolata in diverse sezioni tematiche, ognuna delle quali mette in luce aspetti distintivi della vita e dell’opera di Rousseau. Tra queste:
Questi anni furono cruciali per Rousseau, poiché venne celebrato a Parigi come un pittore innovativo e progressista. I curatori hanno dichiarato che il loro obiettivo è presentare una visione completa di Henri Rousseau, enfatizzando la complessità e l’affascinante storia della sua vita.
Rousseau, soprannominato “il doganiere” per il suo lavoro come impiegato al dazio di Parigi, ha affrontato molte difficoltà. Per gran parte della sua vita, la critica lo ridicolizzò, ma successivamente fu riconosciuto come un genio autodidatta, la cui opera ha influenzato molti artisti dell’Avanguardia.
La biografia di Rousseau racconta di un uomo coraggioso, pronto a rischiare tutto per inseguire il suo sogno di diventare artista. Nel 1893, all’età di 51 anni, decise di lasciare il suo lavoro al dazio per dedicarsi completamente alla pittura, un atto di audacia che lo portò a esplorare vari generi e soggetti.
La mostra della Barnes Foundation non è solo un’opportunità per ammirare le opere di Rousseau, ma anche un modo per comprendere la sua evoluzione artistica e il contesto sociale e culturale in cui visse. Attraverso le varie sezioni tematiche, i visitatori possono scoprire come Rousseau sia riuscito a trasformare la sua vita e a lasciare un’impronta indelebile nel mondo dell’arte.
In un’epoca in cui la figura dell’artista autodidatta sta guadagnando sempre più attenzione, la mostra rappresenta un’importante celebrazione della resilienza e della creatività di Rousseau, un uomo che ha saputo sfidare le convenzioni e affermare la sua voce unica nel panorama artistico del suo tempo.
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