Roma, 9 dicembre 2025 – Riaccende i suoi riflettori il famoso American Bar del centro di Roma, da sempre crocevia di artisti e star del cinema sin dagli anni Sessanta. Oggi la riapertura in una nuova sede, a pochi passi da via Veneto, ha segnato la fine di un lungo conto alla rovescia. La vecchia location in via Emilia aveva chiuso a fine giugno, tra il dispiacere dei clienti di sempre e la nostalgia dei proprietari. Stamattina, poco dopo le 10, le saracinesche si sono alzate su un locale completamente rinnovato, con fotografie in bianco e nero alle pareti e poltrone di velluto che riportano indietro nel tempo, proprio all’angolo con via Boncompagni. Una ventina di persone, tra cui volti noti del cinema romano, sono stati tra i primi a varcare la soglia.
“Era il nostro rifugio, la casa dopo le riprese”, racconta Monica Lisi, costumista e frequentatrice abituale, mentre sorseggia il suo solito americano al bancone di marmo. La storia di questo american bar è legata a doppio filo alla Dolce Vita: qui facevano colazione dopo notti passate sul set Marcello Mastroianni e Monica Vitti; Federico Fellini si fermava per leggere i giornali del mattino. Ma non è solo un ricordo: negli ultimi anni il locale era diventato il punto d’incontro anche per registi emergenti, sceneggiatori e qualche influencer in cerca d’ispirazione. I titolari, Carlo e Michele Guidi, spiegano che “trasferirsi era inevitabile, ma l’anima del bar resta la stessa”.
Il nuovo locale offre una sessantina di posti tra sala interna e dehor. Il menù conserva i grandi classici della mixology internazionale ma introduce qualche novità “di stagione”, come precisa Michele: “Volevamo mantenere le nostre radici, ma cambiare qualcosa: cocktail più leggeri e ingredienti locali”.
“Quando abbiamo lasciato via Emilia – confessa Carlo Guidi – è stato un colpo duro. Non solo per noi: tanti amici sono venuti a salutarci con gli occhi lucidi. Tutti ci chiedevano: dove andremo adesso?”. L’american bar non era solo un punto d’incontro: qui Bernardo Bertolucci e Pierfrancesco Favino hanno brindato alla prima di un film; si sono improvvisate cene alle due del mattino dopo notti intense sul set. Perfino Quentin Tarantino nel 2021 ha lasciato una dedica nel libro degli ospiti. Ora si riparte da capo: nuova sede ma stessa atmosfera, arricchita dalle foto d’epoca appese alle pareti. “Rivederle qui è come fare un salto indietro nel tempo”, dice Marta De Santis, attrice emergente.
Oltre agli arredi – lampade anni Settanta recuperate da vecchi magazzini e quadri originali di Renato Guttuso in prestito dalla famiglia – il menù riserva qualche sorpresa. La carta dei drink resta fedele ai grandi classici (Martini dry, Negroni, Manhattan), ma accoglie nuove proposte come l’Americano Rosmarino o il Garibaldi Piccante. Sui prezzi Carlo Guidi tiene a sottolineare: “Niente sorprese: cocktail base a 11 euro, specialità a 13 euro. Così continuiamo a non tradire i clienti di sempre”.
A pranzo c’è spazio per club sandwich all’italiana e piatti freddi; la sera si punta su taglieri e tapas romane accompagnati dalla selezione musicale curata da giovani dj locali. Nei prossimi mesi arriveranno anche eventi come presentazioni di film indipendenti, mostre fotografiche dedicate ai grandi set romani e incontri letterari.
Questa mattina non sono mancati volti noti: Toni Servillo ha preso un caffè lungo al banco – “Qui non cambierò mai le mie abitudini”, ha scherzato con i giornalisti – mentre Valentina Lodovini si è soffermata davanti a una foto scattata durante la notte degli Oscar 2014. Ma tra i primi clienti c’erano anche giovani studenti e turisti americani. “Mi hanno detto che qui si respira il vero spirito romano”, racconta Alex Murphy, ventiduenne californiano in vacanza.
L’impressione nelle prime ore è quella di una ripartenza positiva. “A Roma servono posti così, dove si può parlare di cinema senza formalismi”, commenta Pino Neri, produttore con lunga esperienza nel settore. Il nuovo american bar scommette su questo equilibrio tra tradizione e novità: chi cerca storie da raccontare e chi vuole semplicemente bere qualcosa “dove tutto ha ancora il sapore del passato”.
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