Giuli svela i segreti della memoria dell'acqua con una mostra a Bolsena - ©ANSA Photo
Oggi, il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha inaugurato con entusiasmo la mostra “La memoria dell’acqua. Nuove scoperte archeologiche dal Gran Carro di Bolsena”. Questo evento di grande importanza celebra la ricchezza storica e culturale del territorio lacustre. La mostra è articolata in due sedi espositive, ognuna delle quali offre una finestra unica su reperti archeologici rinvenuti nelle acque del lago di Bolsena, grazie ai meticolosi lavori del Servizio di Archeologia Subacquea della Soprintendenza di Viterbo. Questi reperti sono testimonianze preziose della vita quotidiana delle antiche popolazioni che abitavano il sito del Gran Carro, un luogo che ha visto il passaggio di diverse civiltà nel corso della storia.
La prima tappa della visita del Ministro si è svolta presso il Museo territoriale del Lago di Bolsena, situato nell’antico Palazzo Monaldeschi della Cervara. Qui, è possibile ammirare la maggior parte dei materiali scavati recentemente, appartenenti principalmente alla Cultura Villanoviana, un periodo antecedente alla formazione delle grandi città etrusche come Vulci, Tarquinia, Cerveteri, Veio e Orvieto. La Cultura Villanoviana, che si sviluppò tra il IX e l’VIII secolo a.C., è considerata un’importante tappa nella storia dell’etruscheria, rappresentando un ponte tra le tradizioni locali e quelle etrusche più evolute.
Dopo aver esplorato la prima esposizione, il Ministro Giuli ha proseguito verso la seconda sede, localizzata nella storica Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo sull’isola Bisentina. Questa chiesa è stata recentemente restituita alla comunità dopo un attento restauro, che ha riportato alla luce non solo l’architettura sacra, ma anche la sua importanza storica e culturale. La mostra in questa sede si articola in quattro sezioni tematiche:
Ogni sezione è pensata per restituire la complessità e la varietà delle testimonianze archeologiche, offrendo ai visitatori una visione profonda e sfaccettata della vita delle antiche popolazioni che abitavano queste terre.
Durante l’inaugurazione, erano presenti diverse figure di spicco, tra cui il Presidente della Commissione Ambiente della Camera, Mauro Rotelli, il Sindaco di Bolsena, Andrea Di Sorte, il Direttore generale archeologia, belle arti e paesaggio, Fabrizio Magani, e il Soprintendente ABAP per la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, Margherita Eichberg, insieme alla funzionaria archeologa Barbara Barbaro della stessa Soprintendenza. La loro presenza testimonia l’importanza dell’evento e l’impegno condiviso per la valorizzazione del patrimonio culturale italiano.
Il Ministro Giuli ha colto l’occasione per esprimere il suo entusiasmo per il luogo che stava visitando, definendo il lago di Bolsena “l’ombelico del mondo”. Le sue parole hanno sottolineato non solo la bellezza naturale del lago, il più grande lago vulcanico d’Europa, ma anche il suo significato storico e culturale. Secondo Giuli, il lago rappresenta la radice ancestrale del popolo etrusco, collegando il passato villanoviano e le successive influenze tirreniche. Le scoperte archeologiche, ha aggiunto, sono solo all’inizio: il materiale rinvenuto offre molteplici chiavi di lettura e promette di rivelare ulteriori segreti man mano che le ricerche proseguono.
“Qui noi oggi rappresentiamo un patto ideale di amicizia e solidarietà tra l’antico e il contemporaneo”, ha affermato il Ministro, sottolineando come la Tuscia e Bolsena possano diventare modelli di riferimento per la valorizzazione del patrimonio culturale. Le scoperte nel lago non solo illuminano il passato, ma creano anche un legame con il presente, coinvolgendo la comunità locale e i visitatori in una riflessione sulla propria identità culturale.
Il lago di Bolsena, con il suo paesaggio incantevole e la sua storia millenaria, continua a essere un luogo di ispirazione e scoperta. La mostra “La memoria dell’acqua” non solo mette in luce reperti archeologici di inestimabile valore, ma invita anche a esplorare le storie e le vite di coloro che hanno abitato queste sponde secoli fa. Il dialogo tra passato e presente, tra archeologia e comunità, è al centro di questo progetto, che mira a far conoscere e apprezzare la ricchezza culturale del nostro patrimonio.
Con un impegno rinnovato per la ricerca e la valorizzazione del patrimonio archeologico, la mostra rappresenta un passo importante nella tutela e nella promozione della storia di Bolsena e del suo territorio. La continua esplorazione delle acque del lago, infatti, potrebbe portare alla luce nuovi reperti, contribuendo così a scrivere nuovi capitoli della storia antica di questa straordinaria area.
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