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Giacomo Bonato trionfa al Campiello Giovani 2025: un talento da scoprire

Il prestigioso Premio Campiello Giovani ha recentemente premiato il giovane talento Giacomo Bonato, un diciassettenne di Arquà Petrarca, in provincia di Padova. La cerimonia di premiazione, che ha avuto luogo il 12 settembre al Teatro Goldoni di Venezia, ha messo in luce alcuni dei più promettenti scrittori emergenti del panorama italiano, con un’attenzione particolare alla creatività giovanile.

Il racconto vincitore, intitolato “Verso Oriente”, ha conquistato la giuria grazie alla sua abilità narrativa e alla profondità storica. Presieduta da Giorgio Zanchini, la giuria ha apprezzato come Bonato ricostruisca la vita mercantile di Venezia durante un periodo cruciale della storia europea: l’epoca della battaglia di Lepanto, avvenuta nel 1571. Questo scontro navale, tra la flotta cristiana della Santa Lega e l’Impero Ottomano, ha rappresentato un evento determinante per gli equilibri geopolitici dell’epoca.

un racconto ricco di significato

La giuria ha evidenziato che il racconto di Bonato non solo reinterpreta un periodo storico con competenza, ma riesce anche a tessere rimandi a questioni di grande attualità. Tra i temi affrontati, spiccano:

  1. L’istituzione del ghetto di Venezia
  2. La libertà di culto per i cristiani sotto il dominio ottomano
  3. Il ruolo del denaro nella politica di guerra, attraverso banche e prestiti

Questi elementi non solo arricchiscono la narrazione, ma invitano anche i lettori a riflettere su come le dinamiche del passato possano rispecchiarsi nel presente.

un segnale per il futuro della letteratura

Giacomo Bonato non è semplicemente un giovane scrittore, ma rappresenta una nuova generazione di autori che si confrontano con le complessità della storia e della società contemporanea. La sua capacità di affrontare temi così profondi a soli diciassette anni è un segnale incoraggiante per il futuro della letteratura italiana, dove i giovani autori possono portare freschezza e nuove prospettive.

Oltre alla vittoria di Bonato, la cerimonia ha visto l’assegnazione di una menzione speciale al racconto “Il destino della vita” di Marina Ayman e il riconoscimento di Francesco Maisto, che ha ricevuto il premio per la sostenibilità sociale e ambientale con il suo racconto “Il pianto del piviere”. Questi riconoscimenti sottolineano l’importanza di temi come la sostenibilità e la responsabilità sociale, sempre più centrali nel dibattito culturale contemporaneo.

un’opportunità per crescere

La premiazione di Giacomo Bonato è stata annunciata da Raffaele Boscaini, presidente della Fondazione Il Campiello, e da Mariacristina Gribaudi, presidente del Comitato di Gestione del Premio Campiello. La cerimonia ha rappresentato non solo un traguardo per Bonato, ma anche un momento di celebrazione della creatività giovanile e della letteratura come strumento di riflessione e cambiamento.

Come parte del premio, Bonato avrà l’opportunità di intraprendere un viaggio di studio in un Paese europeo, un’esperienza che avrà un impatto significativo sulla sua formazione personale e professionale. I finalisti riceveranno anche una dotazione di libri, contribuendo così alla promozione della lettura e della scrittura tra i giovani.

La serata finale del Premio Campiello, prevista per sabato 13 settembre presso il Gran Teatro La Fenice di Venezia, sarà l’occasione per celebrare non solo i vincitori, ma anche l’intero panorama letterario giovanile italiano. Questo premio non solo premia le capacità letterarie individuali, ma si propone di offrire un palco per le nuove voci che stanno emergendo nel contesto culturale italiano.

Il Premio Campiello Giovani, organizzato dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto, si è affermato come una piattaforma importante per i giovani scrittori, promuovendo la loro crescita e visibilità. La giuria, composta da esperti e appassionati di letteratura, svolge un ruolo cruciale nel supportare e guidare questi giovani talenti, contribuendo a costruire un futuro letterario ricco e variegato.

Giacomo Bonato, con il suo racconto “Verso Oriente”, non solo ha conquistato un premio, ma ha dimostrato che la storia e la narrativa possono intrecciarsi in modi sorprendenti e significativi. La sua vittoria rappresenta una nuova era per la letteratura giovanile, dove il passato e il presente si intersecano, invitando i lettori a esplorare le complessità della condizione umana attraverso la lente della storia.

Stefania Palenca

Da sempre nutro una forte curiosità per le vicende passate e le tracce che hanno lasciato nel nostro presente. Ho scoperto presto che nulla racconta una storia meglio dei muri di un'antica cattedrale o delle pennellate su una tela impolverata. Mi sono laureata in Storia presso l'Università di Catania, un percorso accademico che mi ha permesso di immergermi nei racconti e nei segreti di questa meravigliosa isola. Durante gli studi, ho perfezionato le mie competenze con un master in Conservazione dei Beni Culturali, comprendendo ancor di più l'importanza di preservare queste ricchezze per le generazioni future. Attraverso i miei articoli, esploro non solo i grandi siti turistici, ma anche i piccoli gioielli meno conosciuti che celano storie straordinarie e avvincenti. Porto i lettori in un viaggio attraverso l'arte e l'architettura, dall'epoca greca a quella normanna, passando per i fasti del Barocco siciliano. Quando non sono impegnata nella ricerca o nella scrittura, mi piace camminare per le vie dei centri storici, partecipare a conferenze e visitare musei e gallerie d'arte. Credo fermamente che ogni pietra, ogni dipinto e ogni edificio abbia una storia da raccontare, ed è mio compito dare voce a queste storie. Vi invito a seguirmi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, scoprendo insieme le meraviglie artistiche e architettoniche che hanno modellato la nostra identità culturale

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