Roma, 24 dicembre 2025 – Renato De Maria torna in sala con un film che ripercorre la vita e le passioni di un artista chiave della cultura italiana. Un racconto che mescola ricordi, desideri e talento, portato sul grande schermo con uno sguardo intimo e senza fronzoli. Da ieri nelle principali sale italiane – con l’uscita seguita con interesse a Roma, Milano, Torino e Bologna – la pellicola promette di restituire un ritratto autentico di un protagonista spesso frainteso dal grande pubblico.
Il film, firmato da Renato De Maria, si apre con una scena semplice: una stanza, qualche oggetto personale, una voce fuori campo che sussurra ricordi. Da lì parte la storia che attraversa decenni, tra le vie di Roma negli anni ’70, laboratori polverosi e palcoscenici affollati. “Volevo raccontare non solo la forza creativa, ma anche le ombre – quelle fragilità nascoste dietro ogni artista”, ha detto De Maria durante la presentazione al Cinema Quattro Fontane.
Sul set si respirava un’atmosfera raccolta. La ricostruzione degli ambienti – scaffali pieni di libri, pareti tappezzate di schizzi – è frutto di un lavoro attento. “Ogni dettaglio, persino la luce nelle scene serali, è stato pensato per restituire l’inquietudine e la bellezza della ricerca artistica”, ha raccontato il direttore della fotografia Marco Onorato.
Al centro della storia c’è il percorso umano e creativo dell’artista: dagli esordi incerti in una piccola galleria romana alle prime recensioni sulle riviste specializzate, fino agli incontri decisivi con critici e amici. Momenti chiave – come il dialogo con un noto curatore, ricostruito grazie a vecchie registrazioni e lettere originali – si intrecciano a scene più quotidiane, come una telefonata notturna a un compagno di studi.
A interpretare l’artista è stato chiamato Luca Marinelli, volto che negli ultimi anni ha conquistato pubblico e critica per intensità e misura. “Era fondamentale evitare l’imitazione”, ha spiegato Marinelli. “Abbiamo lavorato su piccoli gesti, pause lunghe, cercando di dare peso anche al silenzio”. In alcune sequenze – come quella girata in una vera sala prove a Trastevere – la macchina da presa si sofferma sui dettagli: le mani che scorrono su un foglio, una tazzina di caffè dimenticata sul tavolo.
Dalla prima proiezione pubblica di martedì sera sono arrivate reazioni diverse. Nei corridoi del cinema Adriano alcuni spettatori hanno parlato di una “sensazione di vicinanza”, altri hanno sottolineato il valore documentaristico delle immagini d’archivio. Una giovane spettatrice, Anna De Santis (studentessa d’arte), ha detto: “Mi sono riconosciuta nei suoi dubbi, nella fatica quotidiana”. Qualcuno però avrebbe voluto una narrazione meno frammentata: “Alcuni passaggi mi sono sembrati troppo criptici”, ha ammesso Lorenzo Caputo, impiegato milanese.
Durante la conferenza stampa il regista ha escluso che si tratti di un ritratto celebrativo fine a se stesso. “Non volevo mettere l’artista su un piedistallo”, ha precisato De Maria. “La vera forza sta nella capacità di stare in bilico tra successo e solitudine. È lì che emerge il lato più vero”.
Raccontare la vita privata insieme al successo pubblico non è stato un caso. Nel corso del film emergono temi come la difficoltà di conciliare relazioni affettive e ambizione o il peso delle aspettative familiari e sociali. Secondo i critici presenti all’anteprima stampa (tra cui Silvia Bianchi de Il Manifesto), il punto forte della pellicola sta proprio nella capacità “di non semplificare mai le emozioni”.
Chi conosce l’opera dell’artista troverà molti riferimenti nascosti – disegni originali, registrazioni d’epoca –, mentre i meno esperti potranno avvicinarsi a un mondo fatto di studio, errori e piccole conquiste. Non c’è un finale trionfale: l’ultimo fotogramma indugia su uno sguardo sfuggente mentre fuori la città si prepara all’alba. Forse è questa la cifra più vera dell’omaggio firmato De Maria: sobrio, mai urlato, dove contano le passioni ma anche i giorni comuni.
In programma fino a gennaio nei principali cinema italiani, il film potrebbe diventare uno degli appuntamenti imperdibili per chi ama la cultura visiva e cerca storie che parlano ancora oggi al presente.
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