Roma, 12 dicembre 2025 – Un pomeriggio fatto di parole e passi ha animato ieri il cuore di Agrigento. La città si è trasformata in un grande palco a cielo aperto grazie a “Teatro in movimento”, un’iniziativa dedicata a Pirandello, Camilleri e Sciascia. L’evento, promosso dal Comune e dal consorzio Valle dei Templi, ha portato centinaia di cittadini e turisti lungo un percorso che univa letture teatrali, ricordi di famiglia e racconti popolari. Un modo per riscoprire camminando tra le vie del centro storico e i cortili le radici letterarie che hanno reso famosa la provincia siciliana nel mondo.
Tra libri e memoria: un viaggio da non perdere
Le tappe si sono susseguite con una precisione quasi maniacale: alle 16, davanti alla casa natale di Luigi Pirandello, il sipario si è alzato con la lettura di un passaggio da “Uno, nessuno e centomila”. Poco più avanti, vicino alla chiesa di San Domenico, la voce roca dell’attore Enzo Vetrano ha dato vita al commissario Montalbano, nato dalla penna di Andrea Camilleri. La gente si è fermata ad ascoltare. Ragazzi seduti sui gradini, signore affacciate ai balconi: uno spettacolo semplice ma intenso. A colpire è stata anche la scelta di leggere alcuni testi in dialetto. Una decisione che l’assessore alla cultura Fabrizio Di Salvo ha spiegato così: “Vogliamo restituire al pubblico le sfumature autentiche dei nostri autori”.
Ad ogni tappa un pezzo di storia. In via Atenea, davanti alla storica libreria “Il Mercante di Libri”, si è tornati indietro nel tempo con Leonardo Sciascia e il suo racconto sulla Sicilia tra ombre e giustizia, interpretato da due giovani attrici del laboratorio “Filo d’Arianna”. “Sono cresciuta ascoltando queste storie dalla voce di mio nonno,” ha confidato con emozione Giulia Messina, 18 anni, subito dopo la sua performance.
Scrittori siciliani che vivono tra la gente
Non solo letteratura “alta”: Pirandello, Camilleri e Sciascia sono diventati parte della vita quotidiana. Il percorso è stato scandito dalle voci degli attori ma anche da qualche passante che si è improvvisato lettore. Pagine celebri alternate a aneddoti personali. A sorpresa, un gruppo di bambini della scuola primaria “Garibaldi” ha letto una filastrocca ispirata a “Fu Mattia Pascal”. Risate sincere, qualche errore qua e là nelle battute, ma tanto calore.
Il sindaco di Agrigento Francesco Miccichè ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: “Con queste manifestazioni vogliamo tenere vivo il legame con chi ha raccontato la nostra terra senza filtri”. E ancora: “Pirandello ci insegna a guardare oltre la maschera, Camilleri ci restituisce l’ironia della vita di tutti i giorni, Sciascia ci invita a riflettere sulle zone d’ombra della coscienza civile”.
Una ventata culturale tra locali e turisti
Tra il pubblico non sono mancati turisti francesi e tedeschi incuriositi dall’evento. “Non conoscevo Pirandello,” ammette Christian Meier, 42 anni, arrivato dalla Baviera. “Dopo oggi voglio leggere qualcosa in traduzione.” C’era anche una delegazione di studenti universitari da Palermo che hanno girato video e scattato foto per una ricerca sulla letteratura siciliana.
Non sono mancati momenti improvvisati: a un certo punto una signora anziana, Maria Lo Re (81 anni), ha interrotto la lettura per ricordare come Camilleri amasse sedersi al bar Roma per osservare i clienti. “Diceva che da lì si vedeva l’anima di Agrigento”, ha raccontato tra gli applausi.
Teatro in movimento continua: nuove tappe all’orizzonte
La rassegna proseguirà fino a fine mese con appuntamenti dedicati agli scrittori siciliani meno noti. L’obiettivo degli organizzatori – tra cui il direttore artistico Marco La Piana – è portare il teatro fuori dai luoghi abituali per farlo vivere davvero nei quartieri. Una formula che già fa parlare bene: secondo i primi dati del consorzio Valle dei Templi oltre 2.500 spettatori hanno partecipato nelle prime due settimane.
“Abbiamo scelto una formula itinerante,” spiega La Piana mentre cala il sipario su questa giornata intensa, “perché muovendosi tra la gente si riescono a risvegliare memorie spesso dimenticate”. È un successo? Gli organizzatori restano cauti sui numeri futuri ma la risposta del pubblico – tanti bambini e adulti rimasti fino all’imbrunire – parla chiaro: qui la cultura fa comunità.
Sul selciato rimangono le ultime parole sussurrate da una giovane attrice: “Così è (se vi pare)”. Forse il miglior riassunto possibile per una giornata in cui il teatro è diventato esperienza vera e collettiva.





