Roma, 17 dicembre 2025 – Il laghetto artificiale di Villa Ada, nel cuore di Roma, potrebbe presto diventare una casa stabile per alcune specie di fauna selvatica. A lasciare intendere questa possibilità è stato Paolo Sormani, responsabile della riserva naturale che comprende il parco storico, durante un sopralluogo svolto ieri mattina alle 11.30. Quel bacino d’acqua, ormai parte integrante della vita del parco, sembra in grado di accogliere nuovi animali in modo stabile, forse più di quanti ne siano stati avvistati finora.
Dopo una breve passeggiata sulle rive del laghetto – tra foglie bagnate e il riflesso smorzato degli alberi –, Sormani ha raccontato ai giornalisti: “Abbiamo notato come lo specchio d’acqua sia diventato un punto d’incontro, non solo per chi visita il parco ma anche per alcune specie di uccelli acquatici. Se le condizioni resteranno buone, questo posto potrebbe trasformarsi nel loro habitat fisso”. Da qualche tempo non sfuggono agli occhi attenti dei frequentatori abituali le folaghe, i germani reali e persino qualche airone cenerino.
Negli ultimi mesi il livello dell’acqua si è mantenuto abbastanza costante. “Questo è un segnale importante – ha sottolineato Sormani – perché dà continuità all’intero ecosistema”. Secondo il personale della riserva, negli ultimi tre anni gli avvistamenti sono cresciuti: dai 5-6 esemplari del 2022 si è passati a oltre una dozzina nella stagione autunnale appena trascorsa.
Chiaramente, l’idea che il laghetto di Villa Ada diventi un habitat stabile porta con sé diverse questioni pratiche. “Stiamo controllando la qualità dell’acqua”, ha spiegato Sormani, “e valutando se la presenza delle nuove specie può convivere senza problemi con quelle già presenti nel parco”. Ieri mattina, verso le 9, alcuni volontari della Lipu (Lega italiana protezione uccelli), impegnati in un sopralluogo sulla sponda nord-ovest, hanno osservato con binocoli e taccuini movimenti tra i canneti. “Potrebbero essere segnali di nidificazione”, ha confidato uno dei volontari.
Non tutto però procede liscio come vorremmo. Negli ultimi anni si sono verificati problemi legati all’inquinamento del bacino. La plastica galleggiante, bottiglie e altri rifiuti abbandonati sono ancora visibili soprattutto nei fine settimana, quando aumentano i visitatori.
Proprio su questo tema Sormani ha voluto richiamare l’attenzione: “L’attenzione all’ambiente deve restare alta e serve davvero l’aiuto di tutti”. Nei prossimi giorni saranno distribuiti nuovi volantini informativi agli ingressi principali del parco (in particolare via Salaria e via di Ponte Salario), mentre a gennaio sono in programma almeno due giornate di pulizia straordinaria organizzate insieme alle associazioni locali.
La partecipazione dei cittadini – “fondamentale”, dicono quelli che frequentano da anni il posto – ha già portato qualche miglioramento. A novembre una ventina di residenti ha raccolto quasi 30 kg di rifiuti solo nella zona del laghetto, lavorando fianco a fianco con gli operatori del Municipio II.
L’amministrazione comunale sta pensando a nuovi interventi. Tra questi c’è l’idea di installare delle isole galleggianti, create apposta per offrire riparo agli uccelli e ridurre i disturbi causati dalle attività sportive sul lago. “Non si tratta solo di proteggere la biodiversità”, chiarisce Sormani, “ma anche di trovare un equilibrio per far convivere natura e uso pubblico”.
C’è però un campanello d’allarme da non sottovalutare: la presenza possibile di specie alloctone, magari introdotte per errore o liberate illegalmente dai visitatori. Nel 2023 sono stati avvistati esemplari di tartaruga americana dalle orecchie rosse – una specie indesiderata perché può danneggiare quelle autoctone.
Gli esperti invitano a seguire con attenzione quello che succederà nei prossimi mesi. I dati raccolti verranno inviati al Dipartimento Ambiente del Comune e all’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), che da tempo tiene sotto controllo i cambiamenti nella fauna urbana romana.
“Il laghetto può davvero diventare una risorsa preziosa”, conclude Sormani, “ma solo se lo rispettiamo ogni giorno”. Intanto stamattina sul pelo dell’acqua sono ricomparsi due svassi maggiori: un piccolo segnale che qualcosa si sta muovendo verso una nuova normalità dentro Villa Ada.
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