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Roma, 31 dicembre 2025 – Si è spento oggi all’alba a Roma, all’età di 76 anni, Carlo De Santis, attore e grande caratterista del cinema e della televisione italiana. Per decenni è stato un volto familiare, una presenza solida in tante produzioni di successo. De Santis si è spento nella sua casa nel quartiere Monteverde, circondato dai familiari. La notizia è stata data dal figlio Paolo: “Papà era stanco, negli ultimi mesi aveva rallentato, ma non ha mai perso la voglia di scherzare”.

Un volto inconfondibile nelle serie cult degli ultimi quarant’anni

Nato a Napoli nel 1949, De Santis muove i primi passi giovanissimo sulle tavole del Teatro Sannazzaro, prima di trasferirsi a Roma nei primi anni Settanta. La sua strada si è subito indirizzata verso i ruoli da caratterista, quelli che – come diceva in una vecchia intervista alla Rai – “ti danno le battute migliori e la libertà di rubare la scena senza che nessuno se ne accorga”. Dal poliziotto burbero in La Squadra, al portiere d’albergo in Un Medico in Famiglia, fino al nonno saggio in I Cesaroni: ruoli spesso secondari, ma sempre efficaci e mai banali.

Carlo De Santis era quel volto “che ti sembra di aver visto ovunque”, racconta al telefono l’attrice Margherita Antonelli, sua compagna di set più volte. “Sul set era il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene. Non cercava riflettori, ma se li meritava tutti”. Il suo modo di recitare, misurato e quasi sottovoce, lo ha reso riconoscibile anche ai più giovani spettatori che lo hanno riscoperto grazie alle repliche in streaming.

Collaborazioni con i grandi del cinema internazionale

Nel corso della sua lunga carriera non sono mancati gli incontri con registi internazionali di primo piano. Nel 1986 Martin Scorsese lo volle come usciere silenzioso in una scena chiave de L’Ultima Tentazione di Cristo, girata a Matera. Qualche anno dopo arrivò anche la chiamata di Woody Allen, che lo volle come cameriere nel film “To Rome with Love”. Piccoli ruoli – pochi minuti sullo schermo – ma che lasciarono un segno.

“Woody Allen cercava solo italiani veri – raccontava De Santis agli amici – e io mi sono ritrovato seduto al tavolo con lui senza capire se stavamo girando o se fosse uno scherzo”. L’attore ricordava spesso la gentilezza di Allen sul set e l’entusiasmo quasi bambino di Scorsese mentre dava indicazioni tra una pausa e l’altra.

Un legame profondo con Roma e il suo pubblico

Negli anni Novanta De Santis era ormai una presenza fissa nei bar di Trastevere e nei teatri del circuito Off romano. Gli spettatori più affezionati ricordano i suoi monologhi al Teatro Vascello o le partecipazioni alle rassegne estive a Villa Borghese. “Roma gli ha dato tanto – racconta oggi il figlio Paolo – ma papà amava anche perdersi nei vicoli napoletani durante le vacanze. Diceva che lì si sentiva invisibile e libero”.

Questa mattina sono arrivati numerosi messaggi di cordoglio da colleghi e amici. Tra tutti spicca quello di Luigi Lo Cascio che su X (ex Twitter) ha scritto: “Ciao Carlo, grazie per avermi insegnato che recitare non è questione di tempo sullo schermo ma di verità nei gesti”. Anche l’Associazione Nazionale Attori ha espresso dolore per la perdita di “un artista generoso e un amico vero”.

Una carriera lunga senza fronzoli, fatta di ironia e affetto

Chi ha lavorato con lui tra gli anni Ottanta e Duemila ricorda De Santis come una presenza discreta ma fondamentale. Non cercava interviste o apparizioni fuori orario; preferiva chiacchierare con i tecnici davanti a un caffè piuttosto che inseguire titoli sui giornali. “Era uno che si faceva voler bene da tutti – ricorda Marco Risi, regista – perché conosceva il mestiere e rispettava ogni ruolo”.

Il funerale sarà giovedì 2 gennaio alle 11 nella chiesa di San Francesco a Ripa. Alla famiglia sono arrivati centinaia di messaggi da tutta Italia: gesti semplici – fiori davanti alla porta o lettere scritte a mano – segni concreti dell’affetto del pubblico verso un attore senza clamori. Un caratterista vero, con quel sorriso tranquillo e quella battuta pronta che rimarranno nella memoria degli spettatori italiani.

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