Demenza rilevata con netto anticipo: il sintomo (insospettabile) da non sottovalutare

Un team di ricerca britannico ha scoperto un inedito “segnale di avvertimento” della demenza. Ecco perché tutti dovremmo prestarvi attenzione. 

La demenza è una patologia purtroppo sempre più diffusa in Italia e non solo, complice il progressivo invecchiamento della popolazione e gli effetti collaterali di stili di vita sbagliati. Di qui l’importanza di cogliere il prima possibile le avvisaglie della malattia, per mettere i pazienti e le loro famiglie nella condizione di affrontarla al meglio. Un importante passo avanti su questo fronte è stato compiuto da un team di ricercatori britannici che hanno valutato i dati clinici di 8.623 persone sane coinvolte nello studio EPIC-Norfolk, che ha monitorato oltre 30.000 uomini e donne residenti nel contea inglese di Norflolk.

demenza rivelata anticipo sintomo da non sottovalutare
Analizzando e confrontando i dati relativi a un test visivo, un team di ricercatori ha scoperto qualcosa di molto importante. (Arabonormannaunesco.it)

Tra i partecipanti allo studio in questione che, oltre ai controlli sanitari di base, si erano sottoposti a un test di sensibilità visiva, che valuta la velocità di elaborazione e il tempo di reazione degli occhi sottoposti a uno certo stimolo. In 533 hanno poi ricevuto una diagnosi di demenza durante il follow-up. A quel punto, analizzando e confrontando tutti i dati, i ricercatori hanno scoperto qualcosa di molto importante.

Dimmi come vedi e ti dirò il tuo status cognitivo

Ai soggetti che hanno partecipato al test è stato chiesto di premere un pulsante non appena avessero visto apparire un triangolo in un campo di punti in movimento. Ebbene, coloro che hanno impiegato più tempo a individuare questo triangolo sullo schermo hanno poi sviluppato la demenza in percentuale nettamente superiore rispetto a tutti gli altri. Il lasso di tempo medio che è intercorso tra la data del test e quella della diagnosi di demenza è stato di 9,6 anni. Ma il deficit di sensibilità visiva è stato rilevato anche 12 anni prima della comparsa dei sintomi classici di declino cognitivo.

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Un “insospettabile” problema alla vista potrebbe rivelarsi fondamentale nell’identificare la demenza con anni di anticipo rispetto ai primi sintomi tradizionali. (Arabonormannaunesco.it)

Più nel dettaglio, come rimarcano gli autori dell’articolo pubblicato su Scientific Reports, il rischio di demenza è risultato di 1,39 volte più alto nei soggetti con scarsa velocità di elaborazione visiva semplice e di 1,56 volte più alto in quelli con scarsa velocità di elaborazione visiva complessa. “I risultati – precisa il team guidato dal dottor Ahmet Begde della Facoltà di scienze dello sport, dell’esercizio fisico e della salute dell’Università di Loughborough – dimostrano come velocità di elaborazione visiva minori, sia in compiti semplici che complessi, siano collegate a un rischio maggiore di sviluppare demenza in futuro”.

Morale: un problema alla vista di questo tipo potrebbe rivelarsi fondamentale nell’identificare la demenza con anni di anticipo rispetto alla manifestazione dei primi sintomi veri e propri (perdita di memoria, difficoltà di concentrazione, stati confusionali, problemi nello svolgimento delle attività quotidiane). Tutto ciò ha implicazioni evidenti rispetto alla possibilità di migliorare le attività di screening per i fattori di rischio e integrare gli attuali test per la diagnosi del declino cognitivo.

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