Scarsa memoria o allarme demenza? Come riconoscere la differenza che ti cambia la vita

A tutti può capitare di avere un improvviso vuoto di memoria ma quando può essere indicatore di problemi più seri come la demenza?

Quotidianamente bombardati da centinaia di notizie e in balia di giornate trascorse di corsa e con un alto livello di stress, avere difficoltà a ricordare un luogo, un nome o avere un improvviso vuoto di memoria non è certamente raro. A tutti sarà capitato di dimenticarsi di qualcosa a cui poco prima stavano pensando e solitamente è sufficiente rilassarsi un momento, riflettere con calma e tutto tornerà in mente.

Scarsa memoria, demenza o Alzheimer: i segnali per distinguerle
Come capire se è un semplice vuoto di memoria o il sintomo della demenza? (arabonormannaunesco.it)

Occorre però anche capire quando queste dimenticanze, tanto più se si verificano con una certa frequenza, possono essere la spia, l’indicatore, di qualcosa di più serio e da non sottovalutare come la demenza o l’Alzheimer. Ecco dunque come capire, anche alla luce di un continuo invecchiamento della popolazione, le differenze tra scarsa memoria abituale e primi sintomi della patologia.

Scarsa memoria o demenza, i segnali per distinguerle

Vi sono alcune linee guida preziosa per aiutare a discernere tra le due condizioni ma anzitutto occorre ricordare la distinzione tra demenza e morbo di Alzheimer, due termini spesso usati erroneamente in maniera intercambiabile. Riconoscerne i sintomi permetterà anche di non preoccuparsi nel caso dei semplici vuoti di memoria. La demenza non è una specifica malattia quanto piuttosto un insieme di sintomi che vanno ad influenzare la capacità di una persona di svolgere le attività quotidiane autonomamente: il suo spettro è vario e copre molti comportamenti diversi, compresa la compromissione della memoria.

Le differenze tra demenza e morbo di Alzheimer
La demenza non è considerata una vera e propria patologia: il motivo (arabonormannaunesco.it)

Ma anche mutazioni nelle capacità di pensiero, diminuzione dell’attenzione e della concentrazione, scarsa capacità di giudizio, riduzione della capacità di ragionamento e cambiamenti nel comportamento e nel linguaggio. Insomma segnali molto chiari e diversificati. Il morbo di Alzheimer è invece una malattia specifica del cervello caratterizzata da specifiche mutazioni patologiche che influenzano il funzionamento dei neuroni. Per anni potrebbero non esserci sintomi ma arriva un momento nel quale il declino cognitivo diventa inevitabile e si manifesta prevalentemente attraverso problemi di memoria ed altri segni di declino mentale che riguardano la capacità di ragionamento e di pensiero.

Si tratta di una patologia che progredisce nel tempo con un graduale peggioramento dei sintomi della demenza. La malattia di Alzheimer è considerata dunque la forma più comune di demenza ma non l’unica: esistono anche la demenza frontotemporale, la demenza vascolare o quella con corpi di Lewy, disturbi con caratteristiche specifiche che influenzano in modo diverso la funzione cognitiva.

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