Cuffaro al centro di un'inchiesta: la Dc in crisi profonda - ©ANSA Photo
Palermo, 6 novembre 2025 – Sconcerto e silenzio ieri hanno invaso la sede della Democrazia Cristiana in Sicilia, dopo che la Procura di Palermo ha chiesto l’arresto di Totò Cuffaro, leader del partito, e di alcuni suoi collaboratori, tra cui il capogruppo all’Ars Carmelo Pace. Le accuse sono pesanti: vanno dall’associazione a delinquere alla corruzione, passando per appalti e assunzioni pilotate. Una notizia che ha colto di sorpresa la dirigenza e i giovani della Dc, lasciando dietro di sé un senso di sgomento e incertezza.
La richiesta di arresto è arrivata ieri mattina, in un momento delicato per la Dc siciliana, che da mesi lavorava per rafforzarsi e allargare la base. Cuffaro puntava a raggiungere il 20% dei consensi alle regionali del 2027, un traguardo che sembrava alla portata. In programma c’erano anche le trattative sulla manovra di stabilità regionale, con una posta da 1,2 miliardi di euro, e la formalizzazione dell’alleanza con la Lega di Matteo Salvini per correre insieme alle prossime politiche. Ma tutto si è bloccato di colpo.
“Non c’è voglia di parlare”, ha detto un dirigente regionale contattato nel tardo pomeriggio. Nei corridoi della sede di via Libertà a Palermo, si sono visti pochi volti noti. La vice presidente dell’Assemblea regionale, Luisa Lantieri, che secondo alcune voci stava per lasciare Forza Italia per unirsi alla Dc, ha deciso di prendersi del tempo. “Serve riflettere”, avrebbe detto. Il vice capogruppo all’Ars, Ignazio Abbate, ha commentato con un secco “sono frastornato”, aggiungendo che i dossier aperti sono tanti e la situazione rischia di sfuggire di mano.
Sul fronte delle alleanze, la situazione si fa più complicata. L’intesa con la Lega per le liste comuni alle politiche, su cui si lavorava da settimane, sembra ora lontanissima. “C’è freddezza”, confida un uomo vicino ai negoziati. Dalla Lombardia, la base del Carroccio non ha mai nascosto i dubbi su un accordo così stretto con la Dc siciliana. E ora, dopo questo terremoto giudiziario, ogni discorso è rimandato a data da destinarsi.
Proprio la Dc, con Pace in prima linea, aveva guidato negli ultimi mesi due battaglie simbolo: l’abolizione del voto segreto all’Ars e l’aumento degli stipendi per i lavoratori forestali. Temi caldi che ora rischiano di restare senza un vero riferimento politico. “Chi porterà avanti queste battaglie?”, si domanda un funzionario regionale. Il segretario Stefano Cirillo, impegnato in Africa in questi giorni, ha inviato una nota ai militanti: “Serve unità e fiducia”. Ma l’atmosfera resta pesante.
Dal resto della maggioranza regionale non arriva alcun commento pubblico. Solo una nota istituzionale del governatore Renato Schifani, che ha espresso “piena fiducia nella magistratura”. Silenzio anche dai vertici di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Un silenzio che pesa, soprattutto tra i militanti della Dc, che si aspettavano qualche segnale di sostegno.
Dall’altra parte, invece, Pd e Movimento 5 Stelle si muovono per sfruttare il momento. I due partiti hanno fissato un incontro per il 13 e 14 novembre. Sul tavolo ci sono ipotesi come la raccolta firme per chiedere lo scioglimento anticipato dell’Ars o una mozione di sfiducia contro Schifani. “Serve una risposta forte”, spiega un deputato dem. L’obiettivo è mettere in difficoltà il centrodestra e rilanciare la loro iniziativa politica.
In attesa delle decisioni della magistratura – l’udienza di convalida potrebbe arrivare già nei prossimi giorni, dicono fonti giudiziarie – la base della Dc sembra persa. Nei gruppi WhatsApp dei giovani militanti si leggono messaggi pieni di ansia: “E adesso cosa succede?”, scrive qualcuno. Nessuno ha risposte chiare.
Il caso Cuffaro potrebbe segnare una svolta nella politica siciliana. Solo con il tempo si capirà se la Dc riuscirà a superare questa tempesta o dovrà rivedere tutto il proprio percorso. Per ora, a via Libertà, resta solo un silenzio pesante.
Napoli, 6 novembre 2025 – Pier Lorenzo Pisano, autore e regista napoletano classe 1991, è…
Milano, 5 novembre 2025 – Milano si conferma ancora una volta la capitale della cultura…
Roma, 5 novembre 2025 – Per più della metà degli italiani, la vera ospitalità non…
Palermo, 5 novembre 2025 – Dal 8 novembre al 13 dicembre, Palermo si trasforma nel…
Milano, 5 novembre 2025 – Raccontare l’anima nascosta di Franco Battiato, un artista capace di…
Palermo, 5 novembre 2025 – A Villa Zito si accende un dialogo intenso tra antico…