Trapani, 15 dicembre 2025 – In Sicilia, lungo la costa occidentale e quella sud-orientale, prendono il via nuovi progetti infrastrutturali nelle province di Trapani e Ragusa. L’annuncio è arrivato questa mattina al Palazzo d’Orleans di Palermo, dove Regione e diversi enti locali hanno presentato l’iniziativa. All’incontro erano presenti amministratori, tecnici e rappresentanti delle aziende coinvolte. Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha spiegato che l’obiettivo è «favorire lo sviluppo economico e migliorare la qualità della vita nei territori».
A Trapani il focus è sulla sistemazione delle strade e sulla tutela dell’ambiente. Uno dei lavori più attesi riguarda la messa a nuovo della strada statale 115, che collega Mazara del Vallo, Marsala e Trapani città. Secondo quanto detto dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, i cantieri dovrebbero aprire nel primo semestre del 2026. L’intervento prevede l’allargamento di alcuni tratti della carreggiata, la messa in sicurezza degli incroci più pericolosi e la costruzione di nuove rotatorie tra Castelvetrano e Petrosino.
«Lavoriamo per rendere il traffico più fluido e meno pericoloso», ha sottolineato Aricò durante la conferenza, evidenziando quanto sia importante il lavoro congiunto tra Comune, Regione e Anas. Non si parla solo di strade: a Marsala arriverà un miglioramento della rete fognaria grazie a un investimento di 18 milioni di euro. I lavori inizieranno nei primi mesi del 2026 e interesseranno soprattutto i quartieri popolari nella zona sud della città.
Intanto l’amministrazione di Erice ha presentato un progetto per creare una nuova area verde a valle della funivia. «Un luogo aperto a tutti, residenti e turisti», ha spiegato la sindaca Daniela Toscano. Sono previsti sentieri pedonali, panchine e spazi all’ombra. Il costo stimato è intorno ai 2 milioni di euro.
Anche in provincia di Ragusa sono in programma diversi interventi su mobilità e ambiente. A spiccare però è il progetto sull’energia sostenibile: a Modica sorgerà un impianto fotovoltaico da 12 MW, frutto di una collaborazione tra aziende locali e un fondo internazionale specializzato nelle rinnovabili. I lavori dovrebbero partire entro aprile 2026; secondo le prime stime, l’impianto potrà coprire il fabbisogno energetico di circa 4.000 famiglie.
Nel capoluogo invece si punta sulla rigenerazione urbana: è stato approvato un piano per recuperare l’ex mattatoio comunale in via Paestum. L’edificio abbandonato verrà trasformato in uno spazio multifunzionale con laboratori artigianali, sale polivalenti e spazi per associazioni culturali. Il costo previsto è di circa 5 milioni di euro, parte dei quali finanziati con fondi europei React-EU.
«È un’opportunità importante per la nostra comunità», ha commentato il sindaco Peppe Cassì. Nei giorni scorsi sono iniziati i rilievi geologici; i lavori veri partiranno nell’estate del 2026.
Dietro questi progetti nelle province di Trapani e Ragusa c’è una collaborazione sempre più stretta tra le istituzioni pubbliche e le imprese private. Alcune gare d’appalto sono già chiuse, altre sono ancora aperte: tra i partecipanti ci sono consorzi siciliani ma anche grandi aziende del Nord Italia. «Le imprese locali restano al centro del progetto», ha rimarcato l’assessore Aricò, spiegando che in molti bandi si dà punteggio extra a chi assume lavoratori residenti nei comuni coinvolti.
La Regione Sicilia tiene sotto controllo passo passo lo stato dei cantieri. Un tavolo tecnico permanente all’assessorato alle Infrastrutture si riunisce ogni due settimane per aggiornare la situazione, ascoltare le richieste dei cittadini e risolvere eventuali problemi. Tra le difficoltà principali ci sono ritardi nelle forniture dei materiali edili e la necessità di far convivere i lavori con la stagione turistica.
Secondo le previsioni della Regione, questi interventi nelle province di Trapani e Ragusa dovrebbero portare oltre 300 nuovi posti di lavoro, tra occupazione diretta e indotto, nei prossimi due anni. Le opere sulle strade ridurranno i tempi di viaggio tra città come Marsala e Mazara del Vallo, con benefici anche per il traffico commerciale verso il porto di Trapani.
A Ragusa si punta invece sull’energia verde per attirare nuove imprese nel campo della green economy, favorendo ulteriori investimenti sul territorio. Non mancano però voci critiche: alcuni cittadini si chiedono se i progetti siano davvero sostenibili nel lungo termine o se porteranno risultati concreti. La giunta regionale ha garantito massima trasparenza nelle procedure e un dialogo continuo con residenti e associazioni.
Solo nelle prossime settimane – spiegano dall’assessorato – partiranno le consultazioni pubbliche nei comuni interessati. Un passaggio fondamentale prima dell’avvio ufficiale dei cantieri previsto per la primavera del prossimo anno.
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