Torino, 31 ottobre – Un salto nel tempo tra le icone della musica e i loro oggetti più celebri: è stato questo lo spettacolo di ieri, nella sede di Aste Bolaffi in via Cavour, dove si è svolta la prima asta italiana dedicata interamente ai cimeli musicali. L’evento ha richiamato collezionisti e appassionati da ogni angolo del mondo – dagli Stati Uniti all’Australia, passando per Francia e Singapore – con 263 lotti messi in vendita: vinili, autografi, memorabilia e opere grafiche che raccontano sei decenni di pop, punk e rock.
Cimeli musicali in prima fila: Ramones, Marley e Pink Floyd in gara
La sala era già piena dalle 15.30, con decine di persone collegate online su astebolaffi.it. In palio, pezzi che sono vere e proprie pagine della storia della musica internazionale e italiana. Il lotto più ambito? Il giubbotto “biker” autografato e indossato dai Ramones, venduto a 3.300 euro (diritti inclusi). “Un simbolo di un’epoca”, ha detto uno dei banditori, mentre in sala si respirava l’attesa per gli ultimi rilanci.
Non meno accesa la sfida per il poster originale del tour italiano di Bob Marley allo Stadio Comunale di Torino, datato 1980: dopo una battaglia di offerte, il cimelio è andato via a 3.000 euro. “Un’occasione che non capita spesso”, ha raccontato un collezionista, con le mani ancora tremanti mentre mostrava il catalogo.
Nirvana, Amy Winehouse e l’arte degli autografi
Tra i pezzi più ambiti anche una fotografia di Storm Thorgerson, famoso per le copertine dei Pink Floyd: l’immagine, pensata per l’inner sleeve di “Wish You Were Here”, è stata battuta a 1.600 euro. Il fascino degli autografi resta forte: il cd di “Bleach” dei Nirvana, firmato da Kurt Cobain, Krist Novoselic e Dave Grohl durante il concerto di Valencia del 2 luglio 1992 – con tanto di biglietto originale – ha raggiunto i 1.500 euro.
Non è passato inosservato nemmeno il cd di “Rehab” autografato da Amy Winehouse, venduto a 1.300 euro dopo una serie di rilanci veloci ma appassionati. “Amy era unica”, ha commentato una giovane collezionista collegata da Londra, “questo disco è un pezzo di storia”.
Freddie Mercury, Syd Barrett e l’amore per l’analogico
Il fascino del vinile non si smentisce: il 45 giri di “I Want To Break Free” dei Queen, autografato da Freddie Mercury a Montreux nel 1986 e accompagnato da una tazza del merchandising ufficiale, ha trovato un nuovo proprietario a 1.200 euro. Lo stesso prezzo per la litografia “Tartaruga” firmata da Syd Barrett nel 1963, un raro pezzo che riporta alle radici psichedeliche dei Pink Floyd.
“Abbiamo voluto celebrare non solo la musica, ma anche la cultura dell’analogico”, ha detto Marco Bolaffi, direttore delle aste, ricordando che “dietro ogni oggetto c’è una storia personale e collettiva”. In sala, tra i partecipanti, c’erano scene di curiosità: qualcuno sfogliava vecchi cataloghi, altri scattavano foto ai lotti esposti sotto teche trasparenti.
Un mercato in crescita: passione e investimento
Secondo gli organizzatori, l’interesse per i memorabilia musicali sta crescendo anche in Italia. “Non è solo nostalgia”, ha osservato Bolaffi, “ma un vero mercato parallelo che coinvolge giovani e meno giovani”. I prezzi di ieri parlano chiaro: dai 3.300 euro del giubbotto Ramones ai 1.200 della litografia Barrett, passando per poster e dischi autografati.
La prossima asta dedicata ai cimeli musicali – annunciano da Bolaffi – potrebbe arrivare già nel 2024. Nel frattempo, chi ha portato a casa uno dei 263 lotti può dire di possedere un pezzo autentico della storia della musica. E, come ha detto uno dei partecipanti uscendo dalla sala verso le 19, “non è solo una questione di soldi: è un modo per tenere viva la memoria di chi ci ha fatto sognare”.
 
  
 




