Cagliari, 4 dicembre 2025 – Luca Deledda, scrittore cagliaritano trapiantato in Svezia da qualche anno, torna in libreria con il suo secondo romanzo, un titolo molto atteso e già al centro di chiacchiere tra appassionati e addetti ai lavori. Nato nel 1985, Deledda aveva fatto il suo esordio letterario tre anni fa con “I giorni dell’ombra”, un libro che aveva suscitato interesse nelle piccole case editrici sarde e nei circoli culturali della città. Ora è la volta di “Luce a mezzanotte”, pubblicato da Edizioni Nuraghe e disponibile da oggi nelle principali librerie di Cagliari e online su IBS e Feltrinelli.
Il romanzo, poco meno di 200 pagine, si muove tra Sardegna e Svezia, due luoghi che per Deledda rappresentano pezzi importanti della sua vita. «Cinque anni fa ho lasciato Cagliari per Uppsala. All’inizio pensavo fosse solo una tappa temporanea, poi la Svezia è diventata la mia seconda casa. Ma la nostalgia non passa mai», racconta al telefono con un tono misurato ma carico di emozione. “Luce a mezzanotte” segue Marta, giovane insegnante sarda che si trasferisce a Stoccolma lasciando tutto alle spalle per inseguire un futuro incerto.
Il racconto alterna momenti intimi a dialoghi sospesi tra due lingue e due culture diverse. «Non è solo una storia di emigrazione», precisa l’autore. «È soprattutto il racconto della difficoltà di restare fedeli a se stessi quando tutto cambia intorno».
Alla libreria Mieleamaro di via Manno, Cagliari, “Luce a mezzanotte” è già arrivato sugli scaffali alle prime ore del mattino. Monica Carta, la libraia, sorride sistemando le copie appena arrivate: «I lettori cercano storie che raccontino l’Isola da angolazioni diverse. Deledda offre uno sguardo fresco: si sente il vento del Nord ma anche il calore di casa». La casa editrice parla di prevendite oltre le aspettative: una cinquantina di copie già prenotate tra Cagliari e Sassari.
Sabato prossimo alla MEM – Mediateca del Mediterraneo – si terrà la presentazione ufficiale del libro con ospiti come Anna Lai, docente di letterature comparate, e il giornalista Franco Zuncheddu. L’autore interverrà in videocollegamento dalla sua casa di Uppsala.
La scrittura si mantiene essenziale, quasi nordica nel modo in cui disegna paesaggi e rapporti umani. Ma non mancano dettagli che riportano chi legge nelle piazze assolate di Cagliari o nel silenzio delle campagne tra Oristano e Nuoro. Le prime recensioni sul blog “Il Porto”, pubblicate già ieri sera, parlano di «una prosa pulita, senza sentimentalismi», come sottolinea il critico Piero Angius.
«Si legge come un diario senza scadere nell’autocompiacimento», commenta Marzia Mulas, insegnante al liceo Dettori che ha seguito alcune bozze durante un laboratorio online. «La forza del libro sta nella capacità dell’autore di raccontare l’inquietudine del cambiamento senza cadere in soluzioni semplicistiche».
Deledda, oggi quarantenne e padre di due bambini, dice che scrivere è più un’esigenza che una decisione presa a tavolino. Spesso trova tempo solo dopo cena, tra lavoro da traduttore e impegni familiari. «Mi piacerebbe che questo libro parlasse sia a chi ha lasciato l’Isola sia a chi è rimasto», riflette con calma. Un messaggio universale: «Non serve attraversare mezzo continente per sentirsi stranieri – aggiunge – a volte basta cambiare quartiere».
L’appuntamento per incontrare l’autore è fissato per sabato 7 dicembre alle 18 alla MEM di Cagliari. Sarà lì che si capirà se questo secondo romanzo confermerà Deledda come una voce originale tra gli autori sardi della sua generazione. Intanto, nelle vie del centro storico e sui social locali, “Luce a mezzanotte” ha già cominciato a far parlare di sé.
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