Cinquine finaliste del premio feltrinelli: ecco i nomi che fanno discutere - ©ANSA Photo
Il Premio ‘Inge Feltrinelli. Raccontare il mondo, difendere i diritti’ ha recentemente annunciato le cinquine finaliste della sua terza edizione. Quest’anno, il tema centrale è “Libertà di parole”, un argomento di fondamentale importanza in un’epoca in cui la libertà di espressione è costantemente messa alla prova. La giuria ha selezionato cinque opere di fiction e non fiction che si distinguono per la loro forza narrativa e la capacità di affrontare temi di riscatto e emancipazione.
Le opere in lizza per il premio sono:
Ogni libro affronta questioni di grande rilevanza sociale e culturale, mettendo in luce storie di vita vissuta che parlano di sfide e conquiste. Da un lato, abbiamo opere che esplorano la complessità delle identità culturali e delle esperienze di migranti e rifugiati; dall’altro, testi che si concentrano su tematiche di giustizia sociale e diritti umani.
In particolare, Ventre sepolto di Aliyeh Ataei si addentra nei meandri dell’identità e della memoria, offrendo una prospettiva unica sulla condizione delle donne in contesti difficili. Alia Trabucco Zerán, con Pulita, affronta la questione della violenza e della pulizia sociale in un racconto che è sia personale che collettivo. Federica Angeli, nel suo libro Gli orrori della caserma Levante, porta alla luce le esperienze traumatiche di chi ha vissuto in spazi di violenza e repressione.
Ilaria Crippi, con Lo spazio non è neutro, esplora le dinamiche di potere e di esclusione che permeano il nostro ambiente, mentre Sally Hayden, in E la quarta volta siamo annegati, si concentra sulle crisi migratorie, raccontando storie di fuga e speranza dalle acque del Mediterraneo.
Oltre alla categoria principale, il Premio Feltrinelli include anche una sezione dedicata ai più giovani, quella Kids, che ha visto la selezione delle seguenti opere:
Questi libri sono pensati per stimolare nei giovani lettori una riflessione critica sulle sfide del mondo contemporaneo, affrontando temi come la paura, l’inclusione e la meraviglia della natura. Attraverso storie avvincenti e illustrazioni evocative, gli autori cercano di trasmettere valori fondamentali, incoraggiando i ragazzi a sviluppare una coscienza sociale.
Un’altra categoria del premio è dedicata alle inchieste e reportage, dove si distingue An ode to my school, destroyed by Israel di Ruwaida Kamal Amer. Questo lavoro raccoglie articoli scritti dalla giornalista e insegnante che racconta, dalla sua prospettiva unica, la devastazione della Scuola delle Rosary Sister a Gaza City, ponendo l’accento sulla resilienza della comunità e sull’importanza dell’istruzione.
I lettori hanno tempo fino all’8 marzo per esprimere il proprio voto sul sito ufficiale del premio. I vincitori saranno annunciati il 31 marzo presso la sede della Fondazione Feltrinelli di Milano, un evento che promette di essere non solo una celebrazione della letteratura, ma anche un momento di riflessione sulle sfide che il mondo contemporaneo ci pone quotidianamente.
Questo premio rappresenta un importante riconoscimento per quegli autori e autrici che, attraverso la loro penna, si impegnano a raccontare storie di speranza e lotta per i diritti umani, contribuendo a dare voce a chi spesso rimane inascoltato. La letteratura continua a dimostrarsi un potente strumento di cambiamento sociale, e il Premio Feltrinelli è un faro che illumina questi sforzi.
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