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Cinque arresti nella banda che rapinava imprenditori: il colpo alla criminalità organizzata

Catania, 5 giugno 2024 – Cinque persone sono state fermate questa mattina dai Carabinieri del comando provinciale di Catania con l’accusa di rapina aggravata in concorso e porto illegale di armi. L’operazione è scattata a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del capoluogo etneo. Dietro l’intervento, coordinato dalla Procura di Catania, c’erano oltre settanta militari, supportati da reparti specializzati come lo squadrone eliportato “Cacciatori Sicilia”, il 12° Nucleo Elicotteri di Fontanarossa e il Nucleo Cinofili di Nicolosi. Secondo gli inquirenti, il gruppo aveva come obiettivo gli imprenditori locali.

Operazione all’alba: blitz in città e hinterland

Le manette sono scattate intorno alle 5 del mattino in diversi quartieri di Catania e nelle zone limitrofe. I carabinieri hanno fatto irruzione nelle case dei sospettati, colti ancora nel sonno. “Abbiamo agito tutti insieme per evitare fughe o distruzione di prove”, ha spiegato un ufficiale presente sul posto. I fermati – tutti uomini tra i 28 e i 45 anni, residenti tra Catania e Misterbianco – sono stati portati nel carcere di Piazza Lanza, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Un gruppo organizzato per colpire gli imprenditori

Gli investigatori della sezione di Polizia giudiziaria e del Nucleo Investigativo hanno ricostruito come la banda si fosse riunita più volte nelle settimane scorse per preparare i colpi. Gli obiettivi erano imprenditori del territorio, scelti per la presenza di contanti e beni facili da vendere. “Non si tratta di episodi isolati, ma di una vera e propria strategia criminale”, ha detto una fonte della Procura. Le indagini, partite a febbraio dopo una serie di rapine simili, hanno permesso di collegare i cinque a diversi episodi avvenuti tra marzo e aprile.

Reparti speciali in prima linea

L’operazione ha richiesto un grande dispiegamento di forze. Oltre ai carabinieri del comando provinciale, sono entrati in azione i militari dello squadrone eliportato “Cacciatori Sicilia”, esperti nella ricerca di latitanti e nel controllo delle zone rurali. Un elicottero del 12° Nucleo Elicotteri ha sorvolato l’area per tutta l’operazione, mentre le unità cinofile hanno setacciato cortili e garage alla ricerca di armi e refurtiva. “La collaborazione tra i reparti è stata decisiva per la sicurezza degli operatori e il buon esito dell’intervento”, ha sottolineato il comandante provinciale dei Carabinieri.

Indagini serrate: intercettazioni e pedinamenti

Gli inquirenti hanno ricostruito i movimenti del gruppo grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre a lunghe osservazioni sul campo. In alcuni casi, i sospettati sono stati seguiti fino ai luoghi delle rapine. “Abbiamo raccolto prove che dimostrano la premeditazione e la divisione dei compiti nel gruppo”, ha riferito una fonte vicina all’indagine. Durante le perquisizioni sono state sequestrate due pistole semiautomatiche, munizioni e parte della refurtiva sottratta alle vittime.

Reazioni e prossimi passi

La notizia degli arresti si è diffusa rapidamente tra gli imprenditori catanesi, molti dei quali avevano già segnalato un clima di crescente insicurezza. “Speriamo che questi arresti diano un segnale forte”, ha commentato un commerciante del centro storico, che ha preferito restare anonimo. Nei prossimi giorni gli indagati saranno interrogati dal gip per la convalida delle misure cautelari. Le indagini vanno avanti: gli inquirenti non escludono che il gruppo possa aver avuto complici ancora da scoprire.

Catania sotto pressione: la sfida alla criminalità

Catania resta una città dove la pressione della criminalità organizzata pesa soprattutto sulle attività economiche più esposte. La Procura ha ribadito l’impegno nel contrastare questi fenomeni: “Non abbasseremo la guardia”, ha detto il procuratore capo Carmelo Zuccaro. Intanto, i carabinieri continuano a monitorare il territorio, con pattugliamenti straordinari nelle zone più sensibili.

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