Dal 3 luglio al 21 settembre 2023, il Museo del Tessuto di Prato celebra un traguardo significativo: il 50° anniversario della sua fondazione. Questa occasione speciale non è solo un momento di festa, ma anche di commemorazione per Loriano Bertini, un imprenditore pratese e appassionato collezionista d’arte, scomparso nel 2019. La sua generosa donazione di oltre 600 tessuti antichi fu fondamentale per la creazione della struttura museale nel 1975, segnando l’inizio di un percorso culturale che ha arricchito la città di Prato e oltre.
la mostra in onore di loriano bertini
La mostra, realizzata in collaborazione con la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, offre un’interessante panoramica sugli interessi collezionistici di Bertini, sottolineando la sua vocazione alla condivisione del sapere e della bellezza. La sua passione per l’arte e la cultura non si limitava ai tessuti; Bertini ha donato anche maioliche rinascimentali, edizioni rare e libri illustrati da artisti del XX secolo, che oggi fanno parte delle collezioni della Biblioteca Nazionale, una delle più prestigiose a livello internazionale.
l’eredità di un grande collezionista
Loriano Bertini era un uomo schivo, poco incline a cercare riconoscimenti pubblici. Amava parafrasare Gabriele D’Annunzio, dicendo: “Io sono quello che ho donato”. Questa frase incarna perfettamente la sua filosofia di vita, basata sul valore del dono e della condivisione. La sua generosità ha avuto un impatto significativo su numerose istituzioni culturali, tra cui il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi e il Museo della Ceramica di Montelupo. Quest’ultimo ha prestato al Museo del Tessuto alcuni esemplari di maioliche montelupine del Cinque-Seicento, tra cui un orciolo, una crespina e una scodella, testimonianze preziose dell’arte ceramica rinascimentale.
opere straordinarie in esposizione
La mostra in corso non si limita a presentare i tessuti antichi, ma espone anche una selezione di velluti fiorentini, veneziani e genovesi, lampassi e broccatelli. Due opere straordinarie meritano una menzione speciale:
- Un libro di preghiere tessuto da J.A. Henry, che ha ricevuto il Grand Prix all’Esposizione Universale di Parigi del 1889.
- “La Marseillaise”, in cui la partitura dell’inno francese è stata realizzata su tessuto dalla maison lionese Chatel & Tassinari.
Questi pezzi non solo mostrano l’abilità tecnica dei tessitori dell’epoca, ma rappresentano anche l’incontro tra arte e cultura in un contesto storico molto importante.
Il Museo del Tessuto ha preso vita grazie alla donazione originaria di 612 frammenti di tessuti, tra cui velluti italiani dal Quattro al Settecento, ricami, tessuti ottomani, damaschi e broccatelli. È prevista l’intitolazione di una sala dedicata al patrimonio storico proprio in onore di Bertini, un gesto che riconosce la sua generosità e mantiene viva la memoria di un uomo che ha avuto un ruolo cruciale nella storia culturale di Prato.
Nel corso degli anni, il Museo del Tessuto ha svolto un ruolo fondamentale nella conservazione e nella valorizzazione del patrimonio tessile italiano. La sua collezione, che continua a crescere grazie a donazioni e acquisizioni, è diventata un punto di riferimento per studiosi, artisti e appassionati di storia del tessuto. L’educazione e la divulgazione sono al centro della missione del museo, che organizza regolarmente mostre temporanee, laboratori e conferenze, contribuendo così a diffondere la conoscenza e l’apprezzamento per l’arte tessile.
Prato, con la sua lunga tradizione tessile, è un luogo emblematico per la celebrazione di eventi di questo tipo. La città, che ha visto il fiorire di numerosi opifici e manifatture nel corso dei secoli, conserva ancora oggi un legame profondo con la sua storia e il suo patrimonio culturale. Il Museo del Tessuto rappresenta non solo un luogo di conservazione, ma anche un punto di incontro per la comunità, dove si possono esplorare le radici e l’evoluzione di un’arte che ha saputo resistere al passare del tempo.
La mostra dedicata a Loriano Bertini non è solo un tributo a un grande collezionista, ma è anche un’opportunità per riflettere sull’importanza della trasmissione della cultura e dell’arte alle generazioni future. Attraverso il suo impegno, Bertini ha dimostrato che la bellezza e il sapere devono essere condivisi e custoditi, affinché possano continuare a ispirare e arricchire le vite di chi verrà dopo di noi. La celebrazione del Museo del Tessuto è, dunque, un momento di festa, ma anche di profonda riflessione su ciò che significa essere custodi di un patrimonio così ricco e variegato.