Roma, 29 dicembre 2025 – L’associazione animalista Leal ha annunciato oggi che presenterà tre esposti per omissione di soccorso legati a una serie di episodi avvenuti nelle ultime settimane tra la Capitale e l’hinterland. “Chiederemo alle autorità di intervenire – ha detto Carla Rocchi, portavoce della Leal – perché riteniamo che ci siano state gravi mancanze nel soccorso di diversi animali feriti o abbandonati”. Le segnalazioni, arrivate tra il 10 e il 22 dicembre da cittadini di Tor Bella Monaca, Guidonia e Ostia, hanno riacceso il dibattito sul benessere animale e sulle responsabilità delle istituzioni.
La denuncia della Leal: i fatti e le prime reazioni
Secondo la Leal, i casi al centro degli esposti riguardano cani e gatti trovati abbandonati o feriti ai margini di strade urbane e periferiche. In tutti e tre gli episodi, dicono i volontari, i cittadini hanno contattato più volte sia il servizio veterinario pubblico sia le forze dell’ordine. “Ma – racconta Rocchi – non hanno ricevuto risposte rapide né interventi concreti nell’immediato”. Il caso più grave sarebbe accaduto a Tor Bella Monaca intorno alle 23.30 del 14 dicembre: un cane meticcio è stato investito da un’auto sulla via Casilina Nuova, senza che nessuno si fermasse a prestare soccorso. “I testimoni ci hanno detto che hanno aspettato oltre due ore prima che arrivasse qualcuno – sottolinea Rocchi – solo allora l’animale è stato portato in clinica”.
A Ostia invece, secondo una residente sentita dall’associazione, una gatta incinta è rimasta per quasi tutta la notte in strada dopo essere caduta da un balcone. Nessuno sarebbe intervenuto nonostante ripetute chiamate alle autorità locali. Episodi che, osservano dalla Leal, mostrano una “carenza strutturale nell’organizzazione del soccorso pubblico per gli animali in difficoltà”.
Omissione di soccorso: cosa dice la legge
L’iniziativa della Leal torna a mettere sotto i riflettori le norme sull’omissione di soccorso verso gli animali. Secondo il Codice della strada (articolo 189), chi investe un animale deve fermarsi e chiamare i soccorsi. Inoltre, la legge nazionale 281 del 1991 stabilisce che Comuni e Regioni devono occuparsi del recupero e della cura degli animali vaganti o feriti. “La legge c’è ma spesso resta solo sulla carta – commenta Enrico Moriconi, garante per i diritti degli animali della Regione Lazio – Serve davvero un coordinamento serio tra servizi veterinari pubblici e polizia locale”. Moriconi aggiunge che senza risposte rapide “la responsabilità può ricadere anche sugli enti pubblici”.
Le richieste: più mezzi per il soccorso animale
Le associazioni chiedono ora un potenziamento dei servizi di emergenza veterinaria. “I fondi sono pochi e spesso il personale non basta rispetto al numero delle chiamate – spiegano dalla Lav, attiva a livello nazionale – Bisogna garantire squadre h24 almeno nei grandi centri urbani”. Secondo stime del Ministero della Salute, in Italia ogni anno si segnalano oltre 30mila casi di animali feriti o abbandonati sulle strade; solo nella provincia di Roma si superano le 2.500 segnalazioni.
Sul fronte locale, l’assessore capitolino all’Ambiente Sabrina Alfonsi ammette che “ci sono difficoltà”, ma assicura che negli ultimi mesi “sono stati messi in campo nuovi protocolli con la Asl veterinaria per ridurre i tempi d’intervento”. I volontari però sostengono che “resta ancora molta strada da fare”.
L’indagine: cosa succede adesso
I tre esposti formali dovrebbero essere presentati entro fine settimana alle procure competenti di Roma, Civitavecchia e Tivoli. La Leal chiede chiarezza sulle eventuali responsabilità penali di enti pubblici o operatori coinvolti nei casi denunciati. Sulla vicenda è intervenuta anche la Lega Nazionale Difesa del Cane: “Non si può restare indifferenti davanti a queste situazioni – ha detto Piera Rosati – serve davvero un cambio di passo”.
Al momento non risultano indagini aperte ma fonti giudiziarie confermano che le segnalazioni saranno valutate appena formalizzate. Intanto l’attenzione nel mondo animalista romano e nazionale resta alta. Chi conosce queste realtà lo sa bene: dietro ogni intervento mancato c’è una storia che finisce nel silenzio lungo il ciglio della strada.





