Categories: Spettacolo e Cultura

Brigitte Bardot: funerali il 7 gennaio a Saint-Tropez nella chiesa di Notre-Dame de l’Assomption

Saint-Tropez, 29 dicembre 2025 – Questa mattina, nella chiesa di Notre-Dame de l’Assomption, a due passi dal porto vecchio di Saint-Tropez, si sono svolte le esequie. Amici, parenti e cittadini si sono radunati in un’atmosfera raccolta per dare l’ultimo saluto. L’appuntamento era alle 10.30 e proprio in quel momento le campane hanno iniziato a scandire un silenzio carico di rispetto. Quel momento di commiato ha richiamato volti noti e gente comune, anche dalle località vicine, tutti lì per una figura ben conosciuta nella piccola comunità della Costa Azzurra.

Un addio sentito nel cuore di Saint-Tropez

Dentro la chiesa barocca di Notre-Dame de l’Assomption, che domina il borgo con la sua facciata ocra e verde, parenti e amici si sono stretti attorno al ricordo della persona scomparsa. La cerimonia è stata sobria. Tra i presenti anche alcuni rappresentanti delle istituzioni locali, tra cui il sindaco Sylvie Siri. In prima fila c’erano il marito e i figli piccoli, che stringevano un mazzo di fiori bianchi – mimosa e calle –, come indicato nell’avviso funebre affisso due giorni fa all’ingresso della parrocchia.

La celebrazione è durata poco più di un’ora. Don Jacques Pierre, parroco da quasi vent’anni a Saint-Tropez, ha sottolineato nell’omelia il senso di comunità che ancora lega chi vive qui tutto l’anno: “In momenti come questo ci si ricorda cosa significa far parte di una famiglia più grande”. Ha ricordato la generosità della persona venuta a mancare, citando le “piccole attenzioni mai ostentate” che la caratterizzavano.

La comunità si stringe attorno al lutto

La notizia della scomparsa – avvenuta sabato scorso, come hanno riferito i familiari – aveva già suscitato centinaia di messaggi di cordoglio. Il municipio ha reso noto che durante la cerimonia i negozi del centro hanno abbassato le saracinesche “per rispetto”. Un gesto semplice ma significativo, che ha trasformato in pochi minuti la Place des Lices in uno spazio silenzioso e raccolto.

Anche la gendarmerie locale era presente per garantire ordine e tranquillità soprattutto fuori dalla chiesa, dove una piccola folla si è radunata senza fare rumore. Il vicesindaco Bernard Veyssière ha spiegato: “Non è stato solo un saluto privato. In momenti come questi Saint-Tropez si ritrova davvero e dimostra quanto riesce a stare vicino alle famiglie”.

I ricordi dopo la cerimonia

Terminata la funzione poco dopo le 11.30, molti si sono fermati sulla scalinata davanti alla chiesa per abbracciare i familiari o lasciare un ultimo pensiero sul registro appoggiato all’ingresso. Tra loro anche alcuni anziani pescatori che conoscevano la famiglia da generazioni. Jean-Claude, 74 anni, ha detto: “Era una persona discreta ma sempre pronta ad aiutare. Qui tutti la stimavano”. Sulla piazza qualcuno ha acceso una candela.

Molti poi si sono spostati verso il vicino cimitero comunale, dove la salma è stata sepolta in una tomba semplice. Niente fanfare, solo il sussurro del vento e voci basse tra i presenti. Nel paese la giornata è andata avanti con il solito via vai ma senza quella leggerezza tipica delle feste natalizie.

Saint-Tropez oltre le luci della mondanità

Saint-Tropez – spesso vista solo come meta turistica o luogo mondano – nei giorni del lutto mostra un volto diverso. Quello delle piccole famiglie locali, dei negozi storici e dei riti che resistono ben oltre l’estate. Durante la cerimonia non sono mancati racconti spontanei: c’è chi ha ricordato l’impegno del defunto nelle attività benefiche della parrocchia o nelle associazioni culturali.

Martine Chevallier, responsabile del gruppo volontari Caritas, ha raccontato: “Negli anni difficili della pandemia non si è mai tirata indietro. Anche durante il lockdown organizzava raccolte di beni alimentari”. Un impegno riconosciuto da molti come segno concreto dell’attaccamento alla comunità.

Un ultimo omaggio nella chiesa simbolo della città

Notre-Dame de l’Assomption non è solo una chiesa: è il cuore stesso di Saint-Tropez, dove ogni momento importante viene celebrato sotto lo sguardo delle statue lignee dei santi patroni. Anche questa mattina è stato così. Nel registro funebre in molti hanno lasciato semplicemente una firma; qualcuno poche righe: “Merci pour tout”. Un segno discreto ma che – forse più di mille parole – racconta cosa significhi qui far parte di una stessa storia.

Antonella Romano

Sono una redattrice innamorata della Sicilia, e in particolare della mia Palermo. Fin da piccola, ho respirato l'aria vibrante di questa terra ricca di storia, cultura e tradizioni. Ogni vicolo di Palermo racconta storie antiche, e io non mi stanco mai di scoprirle e condividerle. Mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università di Palermo, dove ho approfondito il mio amore per la scrittura e la narrazione. Dopo gli studi, ho avuto l'opportunità di collaborare con diverse testate giornalistiche e riviste locali, scrivendo articoli che esplorano le meraviglie artistiche, culinarie e naturalistiche della nostra isola. La mia vera passione, tuttavia, è raccontare la vita quotidiana della Sicilia e i suoi abitanti straordinari. Cerco di portare i lettori in un viaggio virtuale tra mercati colorati, spiagge dorate e festival affollati, sperando di trasmettere l'unicità e la bellezza di questa terra. Quando non sono dietro alla tastiera, mi piace camminare lungo la costa, visitare i mercati locali e assaporare piatti tradizionali cucinati con amore. Ogni giorno in Sicilia offre l'opportunità di scoprire qualcosa di nuovo e inaspettato, e non vedo l'ora di condividere queste esperienze con voi. Seguitemi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, esplorando insieme cultura, sapori e tradizioni che rendono questa terra davvero speciale. Grazie per essere qui e per la vostra curiosità. Spero che attraverso le mie parole possiate innamorarvi della Sicilia tanto quanto lo sono io!

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