Briganti: un appello per la cultura e l'empowerment femminile - ©ANSA Photo
Nel cuore dell’Italia, all’interno dell’ex Chiesa di San Francesco a Fano, si è svolto un incontro significativo durante il Passaggi Festival, un evento dedicato alla promozione della cultura e della letteratura. Protagonista della serata è stata Annarita Briganti, nota giornalista e scrittrice, che ha presentato i suoi tre nuovi saggi pubblicati da Rizzoli nella collana Made in Italy. Queste monografie sono dedicate a tre icone dell’eccellenza italiana: Fendi, Ferrero e Riva. La serata ha visto un’interessante conversazione tra Briganti e Sara Manfuso, toccando temi cruciali per il presente e il futuro della cultura e della società.
Briganti ha aperto il suo intervento con un appello forte e chiaro: “Il mondo del libro sta vivendo una delle sue più gravi crisi”. Questa affermazione non è solo un allarme, ma una riflessione profonda sulla necessità di preservare la cultura del libro cartaceo, un patrimonio irrinunciabile della nostra identità. “Salviamo i libri di carta. Salviamo le librerie fisiche”, ha esclamato Briganti, sottolineando l’importanza di tornare a frequentare le librerie, luoghi di incontro e di scambio culturale.
In un’epoca in cui il digitale spesso prevale, è fondamentale ricordare che la lettura dei libri, in tutte le sue forme, è essenziale per il nostro sviluppo personale e collettivo. Briganti ha esortato gli italiani a:
Briganti ha anche toccato un tema cruciale: la presenza delle donne nei ruoli di potere. In un contesto economico e sociale ancora segnato da disparità di genere, ha lanciato un appello per un cambiamento radicale: “Eliminiamo, subito, l’odioso gender gap tra donne e uomini”. La sua affermazione risuona come un invito all’azione, richiamando l’importanza di avere più donne in posizioni decisionali, sia nell’industria che nell’economia.
La questione del gender gap è particolarmente rilevante in Italia, dove le statistiche evidenziano una significativa disparità tra uomini e donne in termini di occupazione e retribuzione. Secondo i dati dell’Istat, la percentuale di donne in posizioni apicali è ancora molto bassa. Briganti ha sottolineato come questa situazione non possa più essere tollerata, affermando: “La violenza economica è una violenza”, evidenziando come le disuguaglianze siano una forma di oppressione che va combattuta attraverso l’educazione e la cultura.
Secondo Briganti, la cultura può e deve essere un motore di cambiamento. Le storie che raccontiamo, i libri che leggiamo e le voci che ascoltiamo sono strumenti potenti per alterare la percezione della realtà e promuovere un maggiore rispetto e una maggiore equità. “La cultura può e deve cambiare la società”, ha concluso, lasciando il pubblico con un forte messaggio di speranza e responsabilità.
La presentazione dei suoi saggi ha rappresentato un momento di celebrazione della cultura italiana e un’opportunità per riflettere su come l’industria culturale possa diventare un alleato fondamentale nella lotta per l’uguaglianza di genere. I libri di Briganti non sono solo biografie; sono narrazioni che incarnano il talento, la creatività e la resilienza delle donne italiane, testimoniando come, nonostante le avversità, sia possibile emergere e lasciare un segno nel mondo.
In un periodo storico complesso, dove le sfide sembrano moltiplicarsi, la voce di Annarita Briganti si erge come un faro. La sua passione per la cultura e la sua determinazione a promuovere una maggiore inclusione delle donne nei luoghi di potere sono un esempio da seguire. La serata a Fano ha dimostrato che c’è ancora spazio per la riflessione e il dialogo, e che la cultura può davvero essere un veicolo di cambiamento.
Con il suo lavoro e le sue parole, Briganti continua a ispirare generazioni di lettori e lettrici, incoraggiandoli a esplorare, scoprire e, soprattutto, a lottare per un futuro in cui la cultura e l’uguaglianza siano al centro della nostra società.
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