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Botta e risposta tra Miccichè e Cirillo: le nuove rivelazioni della politica italiana

Palermo, 9 novembre 2025 – Gianfranco Miccichè ha fatto sapere che chiederà a Raffaele Lombardo di uscire dalla maggioranza che sostiene il governo regionale siciliano, guidato da Renato Schifani, se la Democrazia Cristiana dovesse restare in giunta dopo l’inchiesta che ha coinvolto Totò Cuffaro. La notizia, arrivata ieri mattina, ha subito acceso il dibattito a Palazzo d’Orléans e nei corridoi dell’Assemblea regionale.

Miccichè spinge per chiarezza dopo l’inchiesta su Cuffaro

Tutto nasce dall’inchiesta che vede al centro Totò Cuffaro, ex presidente della Regione e figura di spicco della Democrazia Cristiana in Sicilia. Il caso ha messo in difficoltà la maggioranza che sostiene il governo. Miccichè, leader di Grande Sicilia, ha detto chiaro e tondo: “In un momento in cui la fiducia dei cittadini nella politica è messa a dura prova, soprattutto dopo certi fatti di cronaca, il nostro movimento vuole essere una risposta concreta, basata su serietà, competenza e radicamento sul territorio”.

Il riferimento ai “fatti di cronaca” è ovvio: Cuffaro, già condannato in passato e ora di nuovo coinvolto nelle indagini, rischia di far traballare tutta la coalizione. Miccichè ha ribadito che, se la Dc resterà in giunta senza spiegazioni, chiederà a Lombardo – storico alleato e leader dell’Mpa – di prendere le distanze dal governo Schifani.

La replica della Democrazia Cristiana: “Nessuno è senza peccato”

Non si è fatta attendere la risposta di Stefano Cirillo, segretario regionale della Dc. “Sono rimasto sorpreso dalle parole di Miccichè, che si mette a fare il moralizzatore parlando della Democrazia Cristiana”, ha detto Cirillo nel primo pomeriggio, contattato nella sede del partito in via Libertà. “Con rispetto, ma anche con fermezza, gli ricordo quel passo evangelico: ‘chi è senza peccato scagli la prima pietra’. Non mi risulta che, quando lui stesso è stato coinvolto in inchieste, qualcuno abbia chiesto l’uscita del suo partito dal governo”.

Cirillo ha poi annunciato che, dopo il direttivo di domani mattina, la Dc chiederà un incontro ufficiale con il presidente Schifani “per spiegare la nostra posizione sui fatti in corso e ribadire la volontà di contribuire al buon governo della Sicilia”. Un segnale chiaro: il partito non intende mollare, almeno per ora.

Grande Sicilia cresce e punta a farsi largo nella maggioranza

Nel frattempo, il movimento Grande Sicilia – che unisce Miccichè, Lombardo e il sindaco di Palermo Roberto Lagalla – continua a rafforzarsi sul territorio. “Stiamo crescendo – ha detto Miccichè – e la nostra alleanza è una novità per la politica siciliana. Vogliamo offrire ai cittadini un’alternativa, fatta di serietà e competenza”.

Secondo fonti vicine al movimento, nelle ultime settimane sono aumentati i contatti con amministratori locali e consiglieri comunali interessati a un progetto politico diverso rispetto agli equilibri tradizionali. Un segnale che la crisi scatenata dall’inchiesta su Cuffaro potrebbe far tremare la maggioranza più di quanto si pensi.

Schifani osserva, aspetta e valuta

Il presidente della Regione, Renato Schifani, per ora resta defilato. Nessuna dichiarazione ufficiale nelle ultime ore, solo qualche parola scambiata con i collaboratori più stretti nei corridoi della Presidenza. Fonti interne raccontano che Schifani sta seguendo con attenzione la situazione e non esclude un confronto diretto con i leader dei partiti coinvolti.

Tra i deputati regionali, ieri pomeriggio, l’atmosfera era di attesa e incertezza. “Nei prossimi giorni può succedere di tutto”, ha confidato un esponente della maggioranza. Solo allora si capirà se questa frattura rimarrà una questione di parole o se influirà davvero sugli equilibri del governo siciliano.

Tensione alta e attese in vista del direttivo Dc

In attesa del direttivo della Dc e delle prossime mosse di Miccichè e Lombardo, la tensione non accenna a scendere. La vicenda Cuffaro, con le sue ricadute giudiziarie e politiche, rischia di diventare un banco di prova per una maggioranza già segnata da rivalità e ambizioni personali. Sullo sfondo, c’è una parte dell’elettorato siciliano che chiede trasparenza e cambiamenti veri. La partita resta aperta, tra veti incrociati e tentativi di trovare un equilibrio.

Antonella Romano

Sono una redattrice innamorata della Sicilia, e in particolare della mia Palermo. Fin da piccola, ho respirato l'aria vibrante di questa terra ricca di storia, cultura e tradizioni. Ogni vicolo di Palermo racconta storie antiche, e io non mi stanco mai di scoprirle e condividerle. Mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università di Palermo, dove ho approfondito il mio amore per la scrittura e la narrazione. Dopo gli studi, ho avuto l'opportunità di collaborare con diverse testate giornalistiche e riviste locali, scrivendo articoli che esplorano le meraviglie artistiche, culinarie e naturalistiche della nostra isola. La mia vera passione, tuttavia, è raccontare la vita quotidiana della Sicilia e i suoi abitanti straordinari. Cerco di portare i lettori in un viaggio virtuale tra mercati colorati, spiagge dorate e festival affollati, sperando di trasmettere l'unicità e la bellezza di questa terra. Quando non sono dietro alla tastiera, mi piace camminare lungo la costa, visitare i mercati locali e assaporare piatti tradizionali cucinati con amore. Ogni giorno in Sicilia offre l'opportunità di scoprire qualcosa di nuovo e inaspettato, e non vedo l'ora di condividere queste esperienze con voi. Seguitemi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, esplorando insieme cultura, sapori e tradizioni che rendono questa terra davvero speciale. Grazie per essere qui e per la vostra curiosità. Spero che attraverso le mie parole possiate innamorarvi della Sicilia tanto quanto lo sono io!

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