Artisti uniti contro la mafia: il ritorno di A nome loro a Castelvetrano - ©ANSA Photo
Il prossimo 13 settembre, il Parco Archeologico di Selinunte si prepara ad accogliere la terza edizione di “A nome loro, musiche e voci per le vittime di mafia”. Questo evento rappresenta un importante momento di riflessione e celebrazione della memoria, unendo artisti, giornalisti e familiari delle vittime di crimine organizzato in un concerto che promette di essere un potente messaggio di speranza e resistenza contro la mafia.
L’iniziativa, promossa dall’associazione “A nome loro”, è stata fondata dalla talentuosa compositrice e pianista jazz Sade Magiaracina, insieme ad altri artisti e promoter locali. La nascita dell’associazione avviene in un periodo particolarmente significativo per la Sicilia, coincidente con la cattura del superlatitante Matteo Messina Denaro, noto per essere uno dei capi storici di Cosa Nostra e originario proprio di Castelvetrano. Questa cattura ha rappresentato un passo fondamentale nella lotta contro la mafia, e “A nome loro” si è proposta di mantenere alta l’attenzione su questo tema cruciale.
Tra gli artisti che si esibiranno sul palco di Selinunte, troviamo nomi noti del panorama musicale italiano. Ecco alcuni dei principali protagonisti:
Accanto alla musica, “A nome loro” si distingue anche per le testimonianze emozionanti di chi ha vissuto in prima persona il dramma della mafia. I familiari delle vittime, come Giovanni e Luisa Impastato, continuano a portare avanti il messaggio del loro congiunto Peppino, attivista antimafia ucciso nel 1978. Anche Margherita Asta e Salvo Ruvolo porteranno sul palco le loro storie, rendendo evidente quanto sia fondamentale non dimenticare le vite spezzate dalla criminalità organizzata.
La manifestazione, fin dalla sua prima edizione, ha riscosso un enorme successo, attirando un pubblico di oltre 16.000 persone e raggiungendo più di un milione e duecentomila spettatori attraverso dirette video e radio su ANSA e Rai Radio 2. Gli organizzatori sottolineano quanto sia importante mantenere viva l’attenzione sul fenomeno mafioso, utilizzando la musica come strumento di memoria e di bellezza. Il Parco Archeologico di Selinunte, con il suo patrimonio storico e culturale di immenso valore, si trasforma così in un palcoscenico ideale per questa importante iniziativa, creando un legame indissolubile tra arte, storia e lotta contro l’illegalità.
Supportata da sindacati come Cgil, Cisl e Uil, l’associazione “A nome loro” ha trovato una rete di alleanze solide per portare avanti il suo messaggio di giustizia e verità. La collaborazione con il mondo del lavoro sottolinea l’importanza di un fronte unito nella lotta contro la mafia, che non è solo un problema di ordine pubblico ma coinvolge l’intera società civile. La musica diventa, quindi, un linguaggio universale, in grado di unire le persone, sollecitare riflessioni e ispirare azioni concrete.
Inoltre, l’evento non si limita a essere una celebrazione, ma si propone anche come un momento educativo, soprattutto per le giovani generazioni. Attraverso la musica e le testimonianze, si intende sensibilizzare i partecipanti riguardo alle conseguenze devastanti della mafia e sull’importanza di costruire una società libera da ogni forma di violenza e intimidazione.
Il Parco Archeologico di Selinunte, patrimonio dell’umanità UNESCO, si conferma quindi non solo come custode di antiche storie, ma anche come palcoscenico di una nuova narrazione, quella di una Sicilia che si ribella alla mafia e che celebra la vita e la memoria delle sue vittime. “A nome loro” diventa così un simbolo di speranza, un invito a non dimenticare e a combattere per un futuro migliore, dove la musica e la cultura possano finalmente trionfare sulla paura e sull’oppressione.
Questa iniziativa rappresenta un chiaro esempio di come l’arte e la cultura possano svolgere un ruolo cruciale nella lotta contro la mafia, creando una coscienza collettiva e promuovendo valori di giustizia e solidarietà. Il 13 settembre, quindi, non sarà solo un giorno di musica, ma un’importante occasione per riflettere, confrontarsi e, soprattutto, non dimenticare.
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