Anna Mallamo trionfa al premio SuperMondello, Leonardo San Pietro si aggiudica il riconoscimento giovani

Roma, 3 dicembre 2025 – Oggi nella storica Sala della Protomoteca al Campidoglio, nel cuore di Roma, Leonardo San Pietro, un ventiseienne di Verona, ha ricevuto il Premio Giovani. Il riconoscimento, giunto alla decima edizione, celebra i giovani italiani che si sono distinti per meriti civili, culturali o professionali. Lo ha spiegato chiaramente il presidente della giuria, Gianni Valenti. Tra tanti candidati da tutta Italia, è stato proprio San Pietro a spiccare grazie al suo impegno nella ricerca biomedica e nella divulgazione scientifica.

Premio Giovani: un premio che premia passione e impegno

La cerimonia è iniziata intorno alle 11:30, con sul palco amministratori locali e rappresentanti delle associazioni organizzatrici. Più volte è stato sottolineato il valore della determinazione e della preparazione dei premiati. Come ha ricordato il sindaco di Roma, Michela Guerrini, “ci danno un esempio concreto di cittadinanza attiva”. San Pietro ha ricevuto la targa con il suo nome sotto gli applausi degli studenti delle scuole superiori presenti.

Leonardo, cresciuto a Borgo Trento, uno dei quartieri di Verona, si è laureato in Biotecnologie Mediche all’Università di Padova nel 2023. Poi ha conseguito il dottorato con una tesi dedicata allo sviluppo di nuovi marcatori per la diagnosi precoce delle malattie neurodegenerative. “La ricerca richiede passione e tanta tenacia”, ha detto ai cronisti dopo la premiazione, visibilmente emozionato ma tranquillo. E ha aggiunto: “Questo premio lo condivido con il mio gruppo di lavoro e la mia famiglia”.

Tra Italia ed Europa: uno sguardo aperto alla ricerca

Il percorso di Leonardo San Pietro mescola formazione e impegno civile. Oltre agli studi in Italia, ha partecipato a progetti Erasmus+ in Europa, all’Università di Lione e all’istituto Charité di Berlino. I suoi ultimi lavori scientifici sono stati pubblicati su riviste come “Neurobiology Today” e si sono concentrati sull’analisi dei biomarcatori per il morbo di Parkinson. Un tema che ha toccato da vicino anche le famiglie degli altri premiati; non sono mancati abbracci, strette di mano e foto tra ragazzi e genitori.

Nel pomeriggio, dopo la cerimonia ufficiale, i vincitori hanno visitato i laboratori dell’Ospedale Santo Spirito guidati dalla direttrice scientifica Maria Luisa Corsi, che ha sottolineato: “Investire nella formazione vuol dire investire nel futuro del Paese”.

Come si sceglie il vincitore

Il Premio Giovani raccoglie ogni anno centinaia di candidature da tutta Italia. La giuria valuta il curriculum dei giovani, le esperienze all’estero e soprattutto l’impatto sociale dei progetti portati avanti. “Abbiamo scelto Leonardo perché sa unire rigore scientifico a una grande sensibilità verso le questioni sociali”, ha spiegato il presidente Valenti nel suo discorso.

San Pietro non è solo uno scienziato: è anche volontario nella cooperativa Nuove Strade a Verona. Qui porta avanti incontri nelle scuole su temi come la prevenzione delle dipendenze e la salute mentale. “È sempre stato il primo ad arrivare alle riunioni”, racconta Claudia Fregonese, coordinatrice del progetto. “E spesso restava anche dopo per parlare con gli studenti”.

Verona festeggia il suo giovane talento

La notizia del premio ha acceso l’entusiasmo tra i docenti dell’istituto tecnico Marconi di Verona, dove Leonardo si è diplomato nel 2017. Alcuni insegnanti hanno voluto inviare messaggi di congratulazioni attraverso i social dell’associazione Alumni: “Leonardo non si è mai accontentato”, scrive il professor Grassi, “era curioso e determinato già dai tempi della scuola”.

Anche sui social impazzano commenti e post degli amici, ex compagni di laboratorio e tirocinio che condividono foto della cerimonia e video della premiazione. Tra le immagini più cliccate c’è quella in cui Leonardo abbraccia i genitori davanti al Campidoglio.

Tra ricerca e divulgazione: cosa ci aspetta

Nei prossimi mesi Leonardo San Pietro collaborerà con l’Università Statale di Milano su un progetto sui marcatori predittivi per l’Alzheimer. “Vorrei continuare anche con la divulgazione nelle scuole”, confida prima di lasciare Roma. La strada è chiara: studio rigoroso, ricerca applicata e attenzione al mondo reale — tre ingredienti che quest’anno hanno fatto la differenza al Premio Giovani 2025.