Alzheimer: i sintomi che dovrebbero metterti in allarme sulla presenza di tale patologia neurodegenerativa. Ecco cosa sapere.
La malattia di Alzheimer, un disturbo neuro-cognitivo, costituisce la causa più comune di demenza e rappresenta un 80% delle demenze nella popolazione anziana. Negli Stati Uniti il 10% delle persone over 65 pare essere affetto da tale malattia ma anche in Italia sono abbastanza frequenti i casi di Alzheimer. La percentuale di persone affette aumenta infatti con l’età.
La malattia è due volte più frequente nelle donne rispetto agli uomini, questo anche perché le donne hanno una maggiore aspettativa di vita. Si ipotizza inoltre un aumento della percentuale nei paesi industrializzati. Ma vediamo insieme quali sono i sintomi da non sottovalutare e a cui prestare particolare attenzione.
Alzheimer: ecco i sintomi da non sottovalutare
Generalmente, la diagnosi del morbo di Alzheimer avviene come la diagnosi di altre forme di demenza. Dunque la presenza della malattia di Alzheimer può essere confermata solo tramite la valutazione istologica del tessuto cerebrale. La patologia progredisce gradualmente ma può esservi una fase di stabilizzazione per diversi periodi di tempo.
La manifestazione iniziale più frequente di malattia di Alzheimer è la perdita di memoria a breve termine (porre domande ripetitive, perdere oggetti).
Altri deficit cognitivi tendono a coinvolgere molteplici funzioni, quali:
- Ragionamento deteriorato, difficoltà nella gestione di alcune attività e scarsa capacità di giudizio
- Disfunzione del linguaggio
- Disfunzione visuo-spaziale dunque il non riconoscere volti familiari o oggetti Difficoltà nel pensiero astratto
- Cambiamenti di umore
- Cambiamenti di personalità
- Mancanza di iniziativa
Infine un malato di Alzheimer può mettere gli oggetti in luoghi davvero insoliti rispetto al normale posizionamento. Ad esempio un orologio da polso nel congelatore, e non ricordarsi come ci siano finiti. Può perdere oggetti e non essere in grado di ricordare la vicenda.
Inoltre a confermare la positività alla malattia anche tali fattori:
- Basso livello di beta-amiloide nel liquido cerebrospinale
- Depositi di beta-amiloide nel cervello, rilevati mediante PET con tracciante radioattivo che si lega in modo specifico alle placche di beta-amiloide
Dunque, se avverti uno di tali sintomi da diverso tempo o qualche tuo familiare ne è affetto, corri subito dal medico in modo tale da avere una chiara e dettagliata diagnosi e trovare una cura più adatta. Infatti, più passa il tempo più tale subdola malattia cancella i ricordi, faticando a riconoscere anche volti familiari e di persone, cari, al soggetto.