Santo Stefano Quisquina, 28 dicembre 2025 – Il piccolo paese di Santo Stefano Quisquina, in provincia di Agrigento, si è svegliato questa mattina sotto il peso della triste notizia: è morto Salvatore Russo, 65 anni, un volto conosciuto da tutti tra i vicoli del centro storico. Una scomparsa improvvisa che ha scosso profondamente la comunità. A confermare il decesso sono stati i familiari e il parroco del paese. Secondo le prime informazioni raccolte dalla polizia municipale, Russo è stato trovato senza vita nella sua casa di via Roma poco prima delle sette, quando la figlia è salita a portargli la colazione, come ogni domenica.
A Santo Stefano Quisquina, Salvatore Russo era una presenza familiare. La barba bianca sempre ben curata, il passo lento ma deciso, uno sguardo che non perdeva mai nulla. Per oltre quaranta anni ha lavorato come falegname. Anche se ormai in pensione da qualche anno, lo si vedeva spesso nel suo laboratorio sotto casa, intento a sistemare sedie o a dare una mano ai giovani del paese che cercavano consigli e insegnamenti. “Era uno che non diceva mai di no a chi aveva bisogno”, racconta don Pietro Cacciatore all’uscita della messa. Ieri sera lo aveva salutato con un sorriso davanti alla chiesa madre. “Negli ultimi tempi si lamentava di qualche acciacco, ma nessuno si aspettava una cosa del genere”, aggiunge il parroco.
Il sindaco Francesco Di Carlo ha voluto esprimere il cordoglio di tutta l’amministrazione comunale: “La sua scomparsa lascia un vuoto profondo. Era un punto di riferimento per tutti noi, uno di quelli che fanno il bene senza clamore”. In municipio questa mattina si ricordavano i Carnevali passati, quando Salvatore costruiva le scenografie per i carri allegorici o preparava tavoli per le feste patronali. Piccoli gesti che nel paese valgono più di qualsiasi titolo o riconoscimento.
I carabinieri intervenuti insieme al medico legale escludono segni di violenza o altre cause sospette dietro la morte. Secondo quanto riferito dal maresciallo Giuseppe Valenti, “Salvatore Russo è stato trovato seduto sulla poltrona del salotto, probabilmente stroncato da un malore improvviso durante le prime ore della mattina”. I soccorritori del 118 hanno potuto solo constatare il decesso e avvisare la famiglia, visibilmente scossa.
Non sono previsti ulteriori accertamenti – spiegano dalla polizia – perché Russo soffriva da tempo di ipertensione e aveva già avuto alcuni episodi simili nei mesi scorsi, documentati dal medico di base. In paese non ci sono collegamenti con episodi criminali: “Siamo addolorati ma anche sollevati a sapere che si tratta solo di una fatalità”, confida tra le lacrime la nipote Maria Rosa.
La famiglia Russo è tra le più storiche del paese. La moglie Concetta e i figli Luigi e Stefania hanno scelto il silenzio davanti ai giornalisti. Ieri sera, davanti al portone in pietra del civico 12, alcuni parenti si erano radunati per la solita partita a carte. “Si era ritirato presto quella sera, niente fuori dall’ordinario”, racconta il vicino Giovanni Schillaci dalla finestra della sua cucina. “Lo ricorderò sempre seduto sulla panchina davanti al municipio con quel suo cappello beige che non toglieva mai”.
Il funerale è fissato per domani alle 15 nella Chiesa Madre. Si attendono centinaia di persone da tutto l’entroterra agrigentino. Il parroco ha invitato tutta la comunità a “unirsi nel ricordo e nella preghiera” per rendere omaggio a chi è riuscito a “tenere insieme generazioni diverse”.
Nei bar e nei negozi del centro storico oggi si respira un’atmosfera sospesa. Al bancone qualcuno racconta aneddoti su Salvatore: dalla gara al forno durante la festa del pane alle giornate passate a pulire la villa comunale dopo i temporali. Gli amici più stretti lo ricordano così: “Era una persona buona, instancabile sul lavoro e sempre pronta a darsi da fare per gli altri”. La sua morte segna la fine silenziosa di un pezzo vero del paese – un artigiano raro, uno zio per tutti.
Non resteranno solo le sedie e i tavoli usciti dal suo laboratorio, ma anche quel modo discreto e concreto di esserci sempre quando serviva davvero. Un’eredità difficile da spiegare a parole, ma evidente negli sguardi commossi di chi oggi passa davanti alla sua casa in via Roma.
Milano, 28 dicembre 2025 – Un ragazzo di 22 anni è stato ricoverato d’urgenza nella…
Roma, 28 dicembre 2025 – Filippo Timi, uno dei volti più noti del cinema italiano,…
Padova, 28 dicembre 2025 – Ieri pomeriggio al “Euganeo”, il Padova ha mostrato grinta e…
Roma, 28 dicembre 2025 – Per festeggiare il decimo anniversario del riconoscimento Unesco, da gennaio…
Palermo, 28 dicembre 2025 – Il centravanti del Palermo si prepara a dire addio al…
Catania, 28 dicembre 2025 – Una improvvisa eruzione dell’Etna ha illuminato la notte tra il…