Palermo, 11 dicembre 2025 – Questa mattina, all’Università di Palermo, è stato lanciato un nuovo portale digitale pensato per ricercatori e cittadini. L’iniziativa è nata dalla collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e punta a rendere più facile l’accesso a dati, pubblicazioni scientifiche e informazioni su temi ambientali, sanitari e tecnologici. Il debutto si è svolto nell’aula magna di viale delle Scienze, davanti a studenti, docenti e rappresentanti delle istituzioni regionali.
Open Science Sicilia: scienza a portata di mano
La piattaforma, chiamata “Open Science Sicilia”, è stata realizzata dal dipartimento di Fisica e Chimica “Emilio Segrè” dell’Università di Palermo, con il supporto del Cnr-Istituto di Biofisica. Fin dal primo momento è stato chiaro che questo strumento non è solo per gli addetti ai lavori della ricerca, ma anche per chi vuole tenersi aggiornato sulle novità del territorio. «Vogliamo promuovere una vera scienza aperta», ha detto il rettore Massimo Midiri. «Oggi la conoscenza non può restare chiusa nei laboratori, deve circolare». Da qui l’idea di un portale con accesso libero a tutti.
Sul sito si possono già consultare più di cinquemila pubblicazioni, tra articoli, report e dossier tecnici prodotti negli ultimi dieci anni dai gruppi di ricerca dell’ateneo. Ma non è tutto: ci sono anche mappe interattive che mostrano, quartiere per quartiere, i livelli di inquinamento dell’aria e delle acque. Alcuni dati vengono aggiornati in tempo reale. In homepage sono ben visibili i link ai servizi più richiesti: segnalazioni ambientali, forum di discussione e materiali didattici per le scuole.
Scienza e comunità: un dialogo diretto
Giovanni D’Angelo del Cnr, responsabile scientifico del progetto, ha raccontato come è nato il portale: «Abbiamo ascoltato sia i ricercatori sia i cittadini. Da una parte c’era chi voleva più dati aperti; dall’altra chi voleva capire meglio cosa significano questi studi nella vita di tutti i giorni». L’interfaccia è semplice da usare: poche schermate chiare, ricerche rapide e tutorial video.
Un aspetto curato con attenzione riguarda le lingue: ora il portale è disponibile in italiano e inglese; presto arriveranno anche francese e arabo. Scelta che tiene conto della presenza sempre più forte di comunità internazionali in città. Il team tecnico – sei giovani informatici guidati da Alessandra Vinci – ha lavorato a lungo per garantire stabilità della piattaforma e tutela della privacy degli utenti.
Dati trasparenti su ambiente e salute
Tra le sezioni più visitate c’è “Ambiente e salute”, dove si trovano i risultati dei monitoraggi del Laboratorio regionale integrato, partner fisso del progetto. I dati aggiornati lunedì scorso segnalano che il particolato nell’aria del centro urbano supera ancora i limiti indicati dall’OMS. Le informazioni sono presentate con grafici colorati, trend mensili e spiegazioni semplici. «Non vogliamo creare allarmismo», ha precisato D’Angelo, «ma dare uno strumento utile anche a chi prende decisioni pubbliche».
Ampio spazio anche all’epidemiologia, con report aggiornati sulle malattie croniche più diffuse nella Sicilia occidentale. Sono state coinvolte le medicine di base per raccogliere dati anonimi sulle patologie nei vari quartieri. Questo punto ha catturato l’interesse degli studenti di Scienze infermieristiche presenti all’incontro.
Gratis per tutti e cosa bolle in pentola
L’accesso a “Open Science Sicilia” è totalmente gratuito. I ricercatori dell’ateneo possono iscriversi per caricare direttamente le loro pubblicazioni o dataset. Chiunque può navigare liberamente tra le sezioni pubbliche o inviare domande attraverso un modulo online.
Nei prossimi giorni prenderanno il via laboratori aperti nelle scuole superiori della città per coinvolgere i giovani nella raccolta di microdati su clima e ambiente urbano. Gli studenti presenti hanno accolto con entusiasmo questa iniziativa: «Finalmente un posto dove trovare tutto ciò che ci serve senza dover cercare in decine di siti diversi», ha detto una ragazza del liceo Garibaldi.
Nel pomeriggio si è tenuto un dibattito sui rischi legati alla disinformazione scientifica. Il progetto vuole anche contrastare le fake news offrendo fonti ufficiali facilmente consultabili. Le prime reazioni tra docenti e pubblico sono state prudenti ma positive. «La vera sfida sarà mantenerlo sempre aggiornato», ha ammesso Alessandra Vinci durante la sessione finale delle domande.
In breve, Open Science Sicilia rappresenta un passo avanti importante verso una ricerca più aperta al territorio. Ora tocca agli utenti decidere quanto questo portale entrerà davvero nella vita quotidiana di chi vive o studia a Palermo e dintorni.





