Voli in ritardo, c’è una nuova ordinanza: finalmente la svolta che cambia tutto per i viaggiatori

La Corte di Cassazione ha stabilito una specifica ordinanza per i voli in ritardo: nessuna scusa da parte della compagnia.

Quando si programma un viaggio, o un semplice spostamento di lavoro, l’orario del volo si rivela determinante per il passeggero. Non si tratta solamente di una questione organizzativa, o meglio, sono diverse le conseguenze di questa modifica improvvisa. Un ritardo consistente del volo rappresenta un disagio. Questo poiché il passeggero è costretto a dover rivedere tutti i suoi piani, con coincidenze nei trasporti, l’organizzazione del tempo trascorso durante l’attesa e tutte le possibili situazioni del caso.

Voli in ritardo
Voli in ritardo e risarcimento: i diritti del passeggero – arabonormannaunesco.it

Tuttavia, non è scontato che la compagnia aerea risarcisca i danni, o quantomeno il costo del biglietto al passeggero qualora il volo fosse in ritardo di molte ore. Molte di queste lo fanno di spontanea volontà e per correttezza verso i propri clienti; altre potrebbero trovare sotterfugi per uscire indenni da una situazione già chiara per legge.

Per quanto sia ormai cosa nota che un ritardo di oltre tre ore dall’orario stabilito del volo porti la compagnia aerea all’obbligo di risarcimento, un caso specifico ci spiega come può esserci sempre il modo di perdere tale diritto. Sempre citando il caso in questione, non solo il passeggero protagonista della disputa ha ottenuto il suo risarcimento, ma ha portato alla nascita di una nuova ordinanza.

Voli in ritardo, spetta sempre il risarcimento: la sentenza

Non molto tempo fa, la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza importante (ordinanza n. 6646/2024) riguardante il diritto dei passeggeri a ricevere una compensazione pecuniaria in caso di ritardo del volo. Sebbene il passeggero avesse trovato una soluzione, questo non ha tolto il diritto di ricevere il risarcimento.

Voli in ritardo e risarcimento
Voli in ritardo: la sentenza che sottolinea i diritti del passeggero -arabonormannaunesco.it

Il passeggero aveva fatto causa a una compagnia aerea per un ritardo di quasi sei ore del suo volo internazionale. A fronte di ciò, aveva chiesto un risarcimento di 600 euro, basandosi sul Regolamento CE n. 261/2004, che stabilisce i diritti dei passeggeri aerei in caso di ritardo. A tal proposito, la compagnia aerea sosteneva che il passeggero non aveva diritto alla compensazione. Questo perché era stato informato del ritardo e aveva atteso il nuovo orario di partenza in albergo, non in aeroporto.

Nonostante le carte fossero a favore del passeggero, il Giudice di Pace aveva respinto la sua richiesta. Il tutto, affermando che l’uomo non aveva subito il disagio di attendere in aeroporto. Tuttavia, al Tribunale di Busto Arsizio, in appello, la questione non ha convinto. In questo caso è stata data ragione al passeggero.

La compagnia aerea ha portato il caso alla Cassazione, che ha confermato la decisione del Tribunale, condannando, per giunta, la compagnia a pagare i 600 euro. Come è stato chiarito, “il diritto alla compensazione pecuniaria del passeggero del volo ritardato scaturisce non già dal disagio per l’attesa snervante in aeroporto, bensì dal verificarsi ipso facto per ritardo superiore alle tre ore”.

Da questo momento, la Corte ha chiarito che il diritto alla compensazione nasce dal ritardo stesso del volo, non dal disagio derivante dall’attesa in aeroporto. In buona sostanza, il passeggero è libero di trovare la soluzione che meglio crede, essendo in questo caso la parte lesa. Questo è conforme alla normativa europea e alle precedenti decisioni della Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

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