Una metamorfosi incredibile, quella di June a Vite al limite, la donna che pesava 300 kg si sposa: ecco com’è oggi.
È stata protagonista di uno degli episodi della quarta stagione di Vite al limite, andata in onda nel 2016. All’epoca June aveva 43 anni e viveva a Houston, in Texas, a poca distanza dalla clinica del dott. Nowzaradan. Non riusciva più a muoversi e si sentiva “imprigionata” all’interno di un corpo che non era più il suo. La sua compagna di allora Sadi doveva fare tutto per lei, perché da tempo ormai aveva perso la propria autonomia.
Tra la deliziosa cucina della nonna e quattro gravidanze aveva cominciato a prendere peso, poco prima di rivolgersi al celebre medico la bilancia era arrivata a segnare quasi trecento chili. Una situazione insostenibile che l’ha convinta a chiedere aiuto, alla fine della puntata grazie all’intervento del Dr. Now era riuscita ad arrivare sotto la soglia dei centocinquanta chili, fino agli aggiornamenti più recenti: da qualche tempo è scesa a circa cento chilogrammi. Un risultato incredibile e gli effetti si vedono.
June dopo Vite al limite ha deciso di sposarsi: come sta oggi
Da qualche tempo June, che ha partecipato alla quarta stagione di Vite al limite, ha aperto la propria attività, si chiama CreationsByMz, e la sua vita sin dall’ingresso in clinica a Houston, dal dottor Nowzaradan, è profondamente cambiata. “Mi godo la vita ogni santo giorno”, dice e a dare un’occhiata alle foto che pubblica sui social ci si rende conto del perché. La trasformazione subita ha dell’incredibile, si fa quasi fatica a capire che si tratti della stessa persona.
In fondo, nel 2016 pesava quasi trecento chili, oggi pare riesca a tenersi sotto la soglia dei cento. E non solo, perché sembra più felice che mai, di recente ha sposato la sua fidanzata Mary Washington. Lo ha annunciato in tv, di ritorno davanti alle telecamere per aggiornare i telespettatori di Vite al limite sui propri miglioramenti. Non sono mancati i momenti complicati, comunque, visto nel frattempo si è rivolta a una psicologa per superare il profondo dolore che la morte di suo figlio Mack le ha provocato.
