Milano, 27 novembre 2025 – Giovanni Truppi, cantautore napoletano classe 1981, ha annunciato oggi l’inizio del suo nuovo **tour nei teatri** italiani. Il viaggio prende il via dopo l’uscita dell’album **“Speriamo”** e da gennaio 2026 lo porterà sui palchi delle città più importanti. La notizia è stata data durante una conferenza stampa al Teatro Parenti di Milano, gremito di fan e giornalisti. “È un disco nato in un momento difficile, e portarlo dal vivo significa condividere qualcosa di più intimo”, ha detto Truppi, mentre stringeva la scaletta tra le mani.
## **Un viaggio intimo tra musica e parole**
“**Speriamo**”, uscito il 24 ottobre con la label **Virgin Music**, raccoglie nove canzoni nate durante la pandemia, tra il silenzio della casa di famiglia a Napoli e qualche sessione notturna a Roma. Le tracce raccontano – come ha spiegato il cantautore – la ricerca di senso “quando tutto intorno si ferma”. Brani come **“L’Universo”, “La felicità” e “Amici”** hanno già trovato spazio nelle playlist radiofoniche. Sul palco, Truppi promette uno spettacolo essenziale: voce, pianoforte verticale – lo stesso usato per comporre gran parte dell’album – e pochi effetti. “Voglio che ogni parola arrivi chiara”, ha aggiunto. Ma si sente anche una certa emozione: “Suonare nei teatri impone rispetto, è un ascolto diverso. Si sente il respiro delle sedie, il calore delle luci basse”.
## **Le tappe del tour e le prime reazioni**
Si parte il 12 gennaio da **Torino**, al Teatro Colosseo, poi sarà la volta di Firenze (Obihall), Bologna (Teatro Duse), Napoli (Augusteo) e Roma (Auditorium Parco della Musica). Dieci date in teatri storici in tutto, con la possibilità – come ha detto il manager Filippo Dini – di aggiungerne altre se la richiesta cresce. I biglietti saranno in vendita da venerdì 29 novembre alle 10 su Ticketone e nei punti vendita abituali. “Abbiamo scelto i teatri perché permettono un rapporto diretto con il pubblico”, ha spiegato Dini. Secondo gli organizzatori, si aspettano circa 15mila spettatori solo per questo primo giro di concerti.
## **Un album nato dalla crisi collettiva**
“Speriamo” non è solo un insieme di canzoni: nasce da un’esperienza vissuta insieme. Truppi ha coinvolto nella scrittura amici e colleghi come Francesco Motta e Chiara Civello. “Eravamo tutti chiusi in casa, ci mandavamo idee a notte fonda su WhatsApp. Qualcuno suonava la chitarra al telefono, qualcun altro correggeva i testi alle tre del mattino”. A sottolineare questo spirito è stato anche il produttore Stefano Bollani, presente alla conferenza: “Non cercavamo la perfezione”, ha detto sorridendo, “volevamo solo fermare quel che stavamo vivendo”.
## **La risposta del pubblico e i prossimi passi**
I numeri parlano chiaro: l’album ha venduto circa 20mila copie nelle prime quattro settimane secondo FIMI. Anche sulle piattaforme digitali cresce l’interesse: su Spotify il singolo **“La felicità”** ha superato i due milioni di ascolti. Durante la conferenza qualche fan si è avvicinato per chiedere un autografo; una signora emozionata ha raccontato a Truppi di aver ascoltato l’album “al buio in cucina”, trovandolo “sincero come pochi”. Sul futuro, il cantautore rimane prudente: “Per ora penso solo ai concerti. Solo lì forse nascerà qualcosa di nuovo”.
## **Una narrazione generazionale tra teatro e realtà**
Il successo dell’album e l’avvio del tour segnano per Giovanni Truppi una fase particolare: quella della maturità artistica senza perdere l’urgenza della scrittura quotidiana. Gli organizzatori confidano che anche questa volta il pubblico dei teatri risponda con lo stesso calore delle tournée passate. In ogni serata ci sarà spazio anche per qualche sorpresa dal repertorio precedente, inclusa una versione ridotta de **“Il mondo è come te lo metti in testa”**, uno dei brani più amati dai fan storici. L’impressione generale – raccolta tra gli addetti ai lavori – è quella di una nuova stagione per la musica d’autore italiana: meno rumore, più ascolto.
La tournée partirà fra poco più di un mese ma l’entusiasmo si sente già nelle parole dei protagonisti. Solo allora si capirà se il titolo dell’album era una domanda o una risposta vera e propria.