L’Unesco ha riconosciuto le meraviglie barocche della Val di Noto come patrimonio mondiale dell’umanità: scopriamo questi tesori siciliani
Le città tardo barocche della Val di Noto costituiscono un affascinante complesso urbano comprendente otto città nella Sicilia sud-orientale: Caltagirone, Militello Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa e Scicli. Si tratta di antichi centri storici frutto di una straordinaria opera di ricostruzione e restauro avvenuta nei decenni successivi al devastante terremoto del 1693, che colpì duramente la regione. La maestosa architettura tardo barocca del XVII secolo, nelle sue varie forme e declinazioni, è splendidamente rappresentata in queste comunità, testimoniando il talento e la resilienza delle popolazioni locali.
Nel 2002, durante la 26ª sessione del Comitato Scientifico Internazionale a Budapest, l’UNESCO riconobbe l’eccezionalità di quest’area, nota appunto come Val di Noto, iscrivendola nella prestigiosa World Heritage List.
Le otto componenti di questo patrimonio dell’umanità si distinguono per le loro dimensioni e offrono una vasta gamma di risposte alle esigenze di ricostruzione della Val di Noto. Caltagirone, Noto e Ragusa presentano interi centri storici decorati come opere d’arte, mentre Catania e Scicli annoverano specifiche aree urbane ricostruite in stile barocco. La diversità delle risposte alla ricostruzione si riflette anche nelle modalità di riqualificazione delle città: alcune furono ricostruite sui siti originali, come Catania, mentre altre, tra cui Noto, trovarono nuova vita su nuovi siti. Ragusa e Palazzolo Acreide videro la costruzione di nuovi centri urbani accanto a quelli antichi, mentre Scicli e Modica furono spostate e ricostruite in zone contigue già parzialmente urbanizzate. Caltagirone, infine, fu oggetto di riparazioni mirate. Ma vediamo nel dettaglio le meraviglie barocche della Val di Noto.
I criteri di riconoscimento del valore universale UNESCO
Il Comitato dell’UNESCO ha deciso di iscrivere le città barocche della Val di Noto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità sulla base di alcuni criteri specifici, così giustificati dal portale ufficiale:
- Criterio I. Rappresentare un capolavoro del genio creativo dell’uomo: “Questo gruppo di città del sud-est della Sicilia fornisce una notevole testimonianza del genio esuberante dell’arte e dell’architettura del tardo Barocco”.
- Criterio II. Mostrare un importante interscambio di valori umani in un lasso di tempo o in un’area culturale del mondo, relativamente agli sviluppi dell’architettura o della tecnologia, delle arti monumentali, dell’urbanistica o della progettazione paesaggistica: “Le città del Val di Noto rappresentano l’apice e la fioritura finale dell’arte Barocca in Europa”.
- Criterio IV. Essere un eccezionale esempio di edificio o ensemble architettonico o tecnologico o paesaggistico che illustri uno stadio significativo o stadi significativi nella storia umana: “L’eccezionale qualità dell’arte e dell’architettura del tardo Barocco del Val di Noto la posizionano in un’omogeneità geografica e cronologica, così come la sua ricchezza è il risultato del terremoto, in questa zona, del 1693”.
- Criterio V. Rappresentare un esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale o di utilizzo del territorio che sia rappresentativo di una o più culture, specialmente se divenuto vulnerabile per l’impatto di cambiamenti irreversibili: “Le otto città del sud-est della Sicilia che hanno presentato questa richiesta sono l’esempio di sistemazione urbanistica in questa zona perennemente a rischio di terremoti ed eruzioni da parte dell’Etna
Le otto città siciliane della Val di Noto riconosciute nella lista dell’UNESCO
Noto
Il centro storico di Noto, a partire da Corso Vittorio Emanuele, offre ai visitatori l’opportunità di visitare i più importanti monumenti cittadini, emblemi dell’arte barocca. Per accedervi, non c’è modo migliore se non quello di attraversare la Porta Reale, un impattante arco di trionfo risalente all’800, progettato e costruito in occasione della visita del Re delle Due Sicilie, Ferdinando II. A seguire, la Chiesa di Santa Chiara, un capolavoro di architettura barocca, concepita e realizzata dall’architetto siracusano Rosario Gagliardi nel 1730. L’originario portale d’ingresso, situato lungo il Corso Vittorio Emanuele, fu murato successivamente a causa di lavori di sbancamento nel corso dell’Ottocento, rendendolo di fatto inaccessibile. L’interno della Chiesa di Santa Chiara, ricco di decorazioni, putti e stucchi, è riconosciuto come uno dei più significativi di tutta la Sicilia per il suo stile architettonico barocco. Da non perdere anche Palazzo Ducezio, Palazzo Nicolaci e la Cattedrale.
Palazzolo Acreide
Nel tour della Val di Noto, Palazzolo Acreide, piccola perla poco conosciuta, affacciata su una collina tra i Monti Iblei, costituisce una tappa imperdibile, specialmente per coloro che restano affascinati dalla bellezza dell’architettura barocca. Iniziando dalla parte alta della città, con la magnifica Chiesa di San Sebastiano e la suggestiva Piazza del Popolo. Scendendo, è possibile ammirare il resto del paese, soffermandosi in particolare su tre chiese straordinarie: la maestosa Chiesa Madre, l’elegante Chiesa di San Paolo e la meravigliosa Chiesa dell’Annunziata. Quest’ultima, adornata con un portale decorato da colonne intrecciate, presenta una splendida esposizione di melograni, fichi, uva e mele cotogne, simboli di abbondanza e ricchezza.
Scicli
Scicli si presenta come la sorpresa inaspettata della Val di Noto, forse meno nota di Ragusa Ibla o Modica, ma non per questo priva di bellezza. Nel suo splendido centro storico, dove antico e moderno convivono con straordinaria armonia, si avverte un’atmosfera particolare, difficile da descrivere. Nella suggestiva via Francesco Momino Penna, si trovano alcuni dei monumenti più significativi. Il Palazzo di Città, sede del municipio, ha guadagnato fama grazie alla fiction del Commissario Montalbano, che lo ha reso noto come l’ingresso del commissariato di Vigata.
Tra gli altri edifici di grande bellezza spiccano Palazzo Spadaro (unico aperto al pubblico), Palazzo Fava e Palazzo Beneventano, quest’ultimo acclamato come il più bel palazzo barocco del mondo. Adiacente al Palazzo di Città, si erge la Chiesa di San Giovanni Evangelista, un tempo parte integrante del monastero delle Benedettine. Al suo interno, custodisce un’opera d’arte straordinaria, unica al mondo, raffigurante il Cristo di Burgos, un richiamo a una scultura lignea del XIV secolo venerata nella chiesa madre di S. Maria di Burgos. Tra le chiese di Scicli, spicca indubbiamente la Chiesa di San Bartolomeo, situata ai piedi della montagna e nelle vicinanze dell’area archeologica.
Modica
Il cuore storico di Modica, insieme agli altri affascinanti borghi della Val di Noto, si distingue per il suo suggestivo stile barocco. Conosciuta come la “città delle 100 chiese”, Modica vanta un patrimonio architettonico religioso straordinario.
Il Duomo di San Giorgio, esemplare capolavoro del barocco siciliano e chiesa principale della città, si presenta come una maestosa struttura, con una facciata che svetta per circa 60 metri, inclusa la spettacolare cupola. L’accesso alla chiesa avviene attraverso una scalinata di circa 160 gradini. All’interno, tra le numerose opere d’arte, spicca il Polittico di Bernardino Nigro, collocato dietro l’altare maggiore. Il Duomo di San Pietro, eretto nei primi anni del Trecento e successivamente modificato con influenze barocche nei secoli successivi, si caratterizza per una scenografica scalinata ornata con le statue dei 12 apostoli ai lati. All’interno, affreschi di grande bellezza raffigurano il Vecchio e il Nuovo Testamento, conferendo alla chiesa un’aura di straordinaria spiritualità e bellezza artistica.
Ragusa
Il centro storico di Ragusa, anch’esso insignito del prestigioso riconoscimento UNESCO come Patrimonio dell’Umanità, brilla per le sue magnifiche architetture barocche. Il Duomo di San Giovanni Battista si distingue per una facciata elegante e riccamente decorata, arricchita da sei imponenti colonne. Il campanile, con i suoi oltre 50 metri di altezza, conferisce alla struttura un’impressionante verticalità. All’interno, la chiesa si sviluppa su tre navate e presenta 14 colonne, custodendo al suo interno numerose opere d’arte di grande valore.
Ragusa Ibla, la parte più antica della città e un comune autonomo fino agli anni ’30, incanta con il suo centro storico intriso di barocco. Il Palazzo Bertini, eretto nel Settecento, presenta una facciata impreziosita da tre mascheroni, simboli del barocco, raffiguranti il mendicante, il nobile e il mercante.
Il Castello di Donnafugata, un gioiello ottocentesco, si distingue per la sua facciata in stile neogotico, la presenza di una loggia e due torri. Con circa 120 stanze arredate con mobili d’epoca, il castello è circondato da un vasto parco, aggiungendo un ulteriore tocco di bellezza e maestosità all’incantevole panorama ragusano.
Caltagirone
Caltagirone, inserita tra i siti “Patrimonio dell’Unesco per le città tardo-barocche del Val di Noto”, rappresenta un autentico omaggio all’espressione artistica di maestri del calibro di Bernini e, rimanendo in terra siciliana, del talentuoso Vaccarini.
Oltre al prestigioso patrimonio barocco, Caltagirone è celebre per la sua rinomata produzione di ceramica, un’arte radicata nel cuore del centro calatino e rinomata in tutta Italia. Le ceramiche di Caltagirone affondano le loro radici non solo nell’epoca moderna, ma addirittura nel Medioevo, come testimoniato dall’eccezionale Museo della Ceramica. Questo museo, che attrae ogni anno migliaia di turisti e visitatori, conserva piatti, vasi e numerose mattonelle che rivestono non solo le pareti del centro storico, ma anche le zone periferiche del paese.
Indubbiamente, la celebre “Scalinata di Santa Maria del Monte” si erge come simbolo di Caltagirone. Costruita nel 1606, ancor prima del terremoto che colpì la Sicilia Orientale, questa scalinata può essere considerata una “superstite”. Perciò, la Scalinata di Santa Maria del Monte costituisce il fulcro del turismo calatino, collegando la parte antica di Caltagirone con quella più recente nella parte alta della città. Con oltre 130 metri di lunghezza, la scalinata, inizialmente costruita a sbalzi, fu unificata nel 1844, dando vita ai suoi attuali 142 gradini, splendidamente decorati con mattonelle di ceramica.
Militello Val di Catania
Militello, incantevole cittadina tardo-barocca situata nella parte sud-orientale della Sicilia, costituisce una tappa imperdibile in un tour della Val di Noto, grazie alla sua posizione circondata da corsi d’acqua e dalla tipica vegetazione mediterranea, oltre al suo ricco patrimonio storico-artistico. Inserita tra le otto città tardo-barocche del Val di Noto, riconosciute come Patrimonio Mondiale dell’Umanità, Militello ha successivamente ottenuto l’ambito titolo de “I Borghi più belli d’Italia”.
Il XVII secolo rappresenta il periodo di massimo sviluppo artistico del borgo, culminato dopo il terremoto del 1693 grazie al contributo del principe Francesco Branciforte e di sua moglie Giovanna d’Austria. In questo periodo, Militello è stata arricchita da tesori di inestimabile valore in stile tardo barocco. Tra le opere più significative spicca la Chiesa di Santa Maria della Stella, caratterizzata da una maestosa scalinata e da una facciata splendidamente decorata con intagli barocchi. La chiesa ospita numerose opere d’arte di grande valore, tra cui la “Natività di Gesù” di Andrea della Robbia, una pregevole pala d’altare in terracotta invetriata.
Altro tesoro da ammirare è l’ex Monastero di San Benedetto, risalente alla prima metà del XVII secolo, che oggi si distingue come il terzo monastero più grande di tutta la Sicilia, unendo in modo armonioso lo stile barocco e quello manierista. La Chiesa di San Giovanni Battista, un tempo monastero benedettino femminile, presenta un pavimento della navata impreziosito dalle affascinanti maioliche policrome caltagironesi del Settecento.
Catania
La Catania barocca ha la sua origine e sviluppo alla fine del 1600, in seguito al disastroso terremoto del 1693, con l’obiettivo comune a tutta la Val di Noto: la ricostruzione. L’architetto Giovanni Battista Vaccarini fu uno dei tanti artisti che contribuirono alla costruzione della nuova Catania, affiancato da figure importanti come Girolamo Palazzotto, responsabile della ricostruzione della Cattedrale Catanese, Francesco Battaglia e Stefano di Benedetto.
Il cuore del barocco catanese è rappresentato da Piazza del Duomo, che ospita diverse attrazioni della città. In primo piano spicca il Duomo di Sant’Agata, patrona della città, costruito tra il 1078 e il 1094. Sebbene la sua essenza barocca derivi dalla ricostruzione post-terremoto, al suo interno conserva ancora tracce e segni delle origini e delle costruzioni dei secoli precedenti.
Nella stessa piazza sorge il municipio nel suggestivo Palazzo degli Elefanti, oggetto di interventi da parte di diversi progettisti, tra cui Giovanni Battista Longobardo, Giovanni Battista Vaccarini e Carmelo Battaglia. All’interno del palazzo, uno scalone di apertura è opera di Stefano Ittar. Giovanni Battista Vaccarini ha realizzato tra il 1735 e il 1737 un’opera simbolo della città: la Fontana dell’Elefante, conosciuta in siciliano come “u Liotru”. La proboscide dell’elefante è orientata verso la Cattedrale di Sant’Agata, e si dice che sia stata ricavata da una pietra lavica, conferendo un elemento unico e distintivo al panorama urbano catanese.