Il tumore all’ovaio è uno di quei tipi di carcinoma definito “silente” perché spesso non ci sono sintomi fino a quando la situazione è grave.
Fino ad oggi la sintomatologia aspecifica e l’assenza di metodi di screening per effettuare una diagnosi precoce hanno fatto sì che la mortalità per il carcinoma ovarico fosse molto alta.
![scoperto modo per diagnosticare tumore all'ovaio precocemente](https://www.arabonormannaunesco.it/wp-content/uploads/2024/03/tumore-allovaio-12-3-24-arabonormannaunesco.it_-1024x683.jpg)
L’asintomaticità porta le pazienti, nel 75-80% dei casi, a rivolgersi al medico quando il tumore è ormai al terzo o quarto stadio, il che significa che a quel punto serve un’operazione d’urgenza e terapie importanti e/o invasive. Ma per fortuna la Ricerca ha fatto una scoperta rivoluzionaria.
Grazie alla scienza potremo scoprire il tumore all’ovaio anche fino a 10 anni prima che compaia
Sono diversi i fattori considerati di rischio che aumentano le probabilità di avere un tumore alle ovaie. Tra questi, la maggior incidenza nelle donne che non hanno avuto figli.
![test per scoprire il tumore all'ovaio](https://www.arabonormannaunesco.it/wp-content/uploads/2024/03/pap-test-12-3-24-arabonormannaunesco.it_-1024x683.jpg)
Ma ovviamente entrano in gioco anche predisposizione genetica e familiarità, l’età al di sopra dei 35 anni, nonché la presenza di patologie come l’endometriosi, e non da ultimo anche gli effetti derivanti da infezioni come l’HIV o la Chlamydia.
Ad oggi, le percentuali di sopravvivenza dopo 5 anni dall’intervento sono molto basse, del 39%. Stando ai dati, 1 donna su 74 è destinata ad avere il carcinoma ovarico. Questo tipo di tumore rappresenta il 3% di tutte le morti dovute a tumori femminili.
Ecco che diventa sempre più fondamentale la prevenzione, e grazie a un team di ricercatori da oggi sarà più facile combattere questo tipo di tumore.
Infatti giunge notizia che alcuni ricercatori italiani di Humanitas – che hanno pubblicato lo studio su Science Translation Medicine – avrebbero trovato il sistema di individuare precocemente una mutazione genetica che andrebbe a innescare il tumore all’ovaio.
La bella notizia è che con una semplice analisi si potrebbe anticipare la comparsa del tumore anche 10 anni prima, dando modo così alla paziente di effettuare la eventuale terapia preventiva. Secondo i ricercatori, infatti, si potrebbe sfruttare il Pap Test, un esame comune che tutte le donne sono chiamate ad eseguire, che non è invasivo e che è anche offerto gratuitamente dal SSN.
Col Pap Test, dunque, si andranno a cercare le alterazioni molecolari specifiche del cancro, grazie all’analisi del DNA, e dunque capire se la donna svilupperà il carcinoma nel futuro. La speranza dunque è che questo tipo di esame possa entrare tra quelli di routine che ogni donna svolge nel corso della sua vita, come le visite ginecologiche.