I sintomi del tumore all’intestino possono aiutarci a identificare precocemente la malattia. Ecco tutto ciò che c’è da sapere.
Una delle malattie che più fa paura nel secolo d’oggi e che spesso si tende a non nominare per paura è il tumore o cancro. I sintomi dei tumori, quando riconosciuti in tempo, possono aiutare a identificare precocemente la malattia, aumentando le possibilità di cura.
Ci sono infatti alcuni campanelli d’allarme che, se individuati in fretta, possono fare una grande differenza, perché le possibilità di trattamento di un tumore sono maggiori quando la malattia è meno avanzata. Così anche per il tumore all’intestino se viene preso in tempo le probabilità di sopravvivere sono alte.
Tumore all’intestino: non sottovalutare questi sintomi
In molte circostanze, questi sintomi sono fortunatamente dovuti a patologie meno gravi e più diffuse, ma a volte possono essere i primi segnali di un tumore intestinale. Dolori addominali, diarrea o sangue nelle feci sono i sintomi più evidenti, anche se spesso confusi con condizioni come stitichezza, coliti o emorroidi. Proprio perché simili a quelli di molte altre malattie dell’intestino, sono tra i più difficili da associare a un tumore.
Ma un campanello d’allarme è proprio questo: la forma delle feci. Quando più sottili del normale possono essere un segnale di allarme. Rispetto alle feci sane, che dovrebbero essere a forma di salsiccia, le feci più sottili del diametro di una matita possono essere un sintomo di tumore al colon.
Inoltre, sulla base dei dati di ricerca, avere uno, due o fino a tre di questi sintomi è associato a un maggiore rischio di cancro al colon-retto con una probabilità di diagnosi aumentata. Secondo gli esperti, anche la perdita di peso involontaria può essere un segnale di tumori all’intestino.
Infatti, uno studio condotto da i ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis, pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute, ha rivelato che: “In circa il 19,3% dei pazienti il primo segno o sintomo si è manifestato tra 3 mesi e 2 anni prima della diagnosi e in circa il 49,3% entro 3 mesi dalla diagnosi”.
Più in generale, qualsiasi sintomo sospetto, specialmente se legato a cambiamenti nelle abitudini intestinali. La necessità di evacuare più o meno frequentemente del normale oppure i cambiamenti di consistenza delle feci, sono un campanello d’allarme. In presenza di alterazioni nelle abitudini intestinali è necessario consultare il proprio medico così da poter avere una diagnosi accurata.