Tumore al seno, la diagnosi precoce è indispensabile per salvarti: ecco cosa devi fare immediatamente

Il tumore al seno diagnosticato in una fase iniziale ha maggiori probabilità di essere trattato con successo.

Il cancro al seno colpisce 1 donna su 10 in tutto il mondo. La diagnosi precoce migliora le possibilità di sopravvivenza. Con lo screening universale e la valutazione esperta dei primi segni e sintomi clinici, i tassi di mortalità possono essere ridotti dal 30% al 40%.

Tumore del seno: esami e controlli consigliati
Tumore al seno: diagnosi precoce e cure sempre più mirate (arabonormannaunesco.it)

A tal riguardo, i medici possono contribuire a raggiungere questo obiettivo assumendo un ruolo attivo nell’educazione dei pazienti e promuovendo la disponibilità di mammografie di screening a prezzi accessibili. Di seguito, scopriamo come effettuare una diagnosi precoce e quali sintomi non sottovalutare.

Diagnosi precoce del tumore al seno: lo screening universale è essenziale

Tutte le donne corrono il rischio di cancro al seno, ma quando viene rilevato precocemente ed è in uno stadio localizzato, il tasso di sopravvivenza relativa a 5 anni è del 99%. La diagnosi precoce prevede l’esecuzione di autoesami mensili del seno e la pianificazione di esami clinici e mammografie regolari.

Diagnosi precoce del cancro al seno: lo screening universale è essenziale
Tutti gli esami per la diagnosi del tumore al seno (arabonormannaunesco.it)

La consapevolezza inizia con la comprensione dell’anatomia del seno in modo da notare eventuali cambiamenti durante l’autoesame. Gli screening mammografici regolari svolgono un ruolo sempre più importante nella diagnosi precoce poiché possono rivelare cambiamenti nel tessuto mammario prima di cambiamenti fisici evidenti.

Dopo aver scoperto eventuali anomalie, la diagnosi precoce può essere accelerata attraverso la risonanza magnetica mammaria (MRI) e la biopsia. L’importanza degli autoesami del seno non può essere sopravvalutata. Avere familiarità con la forma, la consistenza e la sensazione di quella zona del corpo può aiutarti a notare qualsiasi cosa insolita. Occorre prestare attenzione se si individuano eventuali noduli, fossette sulla pelle, secrezioni dai capezzoli o cambiamenti nella struttura o nelle dimensioni del seno.

Le mammografie convenzionali, chiamate anche mammografie 2D, sono la tecnica di imaging più comune per lo screening del cancro al seno. Usano i raggi X per acquisire immagini da diverse angolazioni. Il tessuto mammario viene delicatamente compresso tra due piastre metalliche. Il metodo si è dimostrato efficace nel rilevare molti casi di patologia. Tuttavia, presenta dei limiti.

Ad esempio, potrebbe essere più difficile rilevare i primi cambiamenti del cancro al seno nel tessuto mammario denso. Da tal punto di vista, i progressi tecnologici nei test di screening si sono rivelati fondamentali nel perseguimento della diagnosi precoce. Un esempio è la mammografia 3D, che fornisce una visione più dettagliata. Uno studio del 2023 ha rilevato che le mammografie 3D rilevano più tumori rispetto alle mammografie di screening tradizionali.

Anche la risonanza magnetica con contrasto è una tecnica specializzata che prevede l’utilizzo di un mezzo di contrasto somministrato per via endovenosa. Quest’ultima offre numerosi vantaggi, ad esempio per individuare cambiamenti precoci nelle donne ad alto rischio di sviluppare il cancro al seno. Il colorante a base di gadolinio migliora la visibilità dei tessuti mammari ed evidenzia le aree di maggiore flusso sanguigno.

Quasi tutte le donne affette da cancro al seno sopravvivono alla malattia se diagnosticate nella fase iniziale. Questa percentuale scende a circa 3 donne su 10 quando viene diagnosticato nella fase più avanzata. Dunque, è essenziale affidarsi a questi metodi di diagnosi per scoprire la malattia tempestivamente.

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