Catania, 24 novembre 2025 – Questa mattina la squadra mobile di Catania ha arrestato due donne, una fioraia di 65 anni e un’avvocata di 54, con l’accusa di circonvenzione di incapace e tentata appropriazione indebita, entrambe aggravate. L’ordinanza cautelare, firmata dal gip su richiesta della Procura etnea, arriva dopo mesi di indagini partite da una segnalazione di un istituto bancario. La vittima, un’anziana di 85 anni senza figli né parenti stretti, sarebbe stata manipolata per sottrarle un patrimonio stimato intorno ai 3 milioni di euro.
La fioraia e la figlia al centro della vicenda
Gli investigatori raccontano che Rita Catalano, fioraia e vicina di casa dell’anziana, ha giocato un ruolo decisivo. Secondo le indagini, lei e la figlia – anche lei indagata – hanno lentamente conquistato la fiducia della donna. “L’hanno isolata dal resto del mondo, facendola dipendere completamente da loro”, spiega una fonte della polizia. Così, la fioraia è riuscita a gestire ogni aspetto della vita quotidiana dell’anziana, arrivando a controllarne persino le scelte economiche.
L’avvocata e la rete di complici
Accanto alla fioraia, secondo l’accusa, ha agito anche Venera Cosima Nicita, avvocata catanese ora ai domiciliari. Il suo compito sarebbe stato quello di organizzare il trasferimento del patrimonio dell’anziana verso un nuovo istituto di credito. Per farlo, avrebbe coinvolto un consulente finanziario – anch’egli indagato – e una segretaria dello studio notarile. Quest’ultima avrebbe consigliato le scorciatoie per completare il raggiro: una procura speciale per l’avvocata, una procura generale per la fioraia, la cessione a prezzo stracciato di un garage e la stesura di un nuovo testamento.
Il testamento: tentativo di cambiare i beneficiari
Gli inquirenti sostengono che il nuovo testamento avrebbe dovuto annullare quello precedente, firmato solo un anno fa. In quel documento, l’anziana aveva deciso di destinare tutto il patrimonio a un ente religioso legato a padre Pio. “L’obiettivo era modificare completamente la destinazione dei beni”, racconta una fonte giudiziaria. Per dare validità alle nuove disposizioni, sarebbe stato chiesto un certificato medico che attestasse la piena capacità di intendere e di volere dell’anziana. Ma, secondo gli investigatori, il medico che l’ha firmato sarebbe stato compiacente, nonostante la donna soffra di patologie che ne limitano l’autonomia.
Perquisizioni e sequestro dei beni
Durante le indagini sono state eseguite diverse perquisizioni, sia nello studio dell’avvocata sia nello studio del notaio. La posizione di quest’ultimo è ancora al vaglio della Procura. Gli agenti hanno sequestrato tutti i beni mobili e immobili riconducibili all’anziana, tranne l’appartamento dove vive. Tra questi c’è anche il garage già passato alla fioraia a un prezzo molto più basso di quello di mercato. “Abbiamo agito per evitare che il patrimonio venisse disperso”, ha spiegato uno degli investigatori.
Curatore nominato, indagini aperte
È stato nominato un curatore per assistere l’anziana e tutelare i suoi interessi economici. La Procura sta valutando se ci sono altre responsabilità tra i professionisti coinvolti. “Le indagini continuano per fare chiarezza su ogni dettaglio”, dichiara una fonte vicina al fascicolo.
Il caso ha scosso il quartiere dove vive l’anziana: molti abitanti raccontano di aver visto la fioraia e la figlia entrare e uscire di casa con frequenza negli ultimi mesi. “Non ce lo aspettavamo”, confida una vicina. Ora la parola passa ai giudici: nei prossimi giorni sono previste le prime udienze per la convalida degli arresti.





