Nel dettaglio, il Parmigiano Reggiano DOP grattugiato fresco ha mostrato la presenza di sulfadimidina (0,718 mcg/kg), mentre nel Gran Biraghi Formaggio stagionato fresco 100% latte italiano è stato rintracciato il meloxicam (0,576 mcg/kg). Allo stesso modo, nel Lidl Antichi Maestri Grana Padano DOP grattugiato fresco oltre 14 mesi è stata riscontrata la presenza di meloxicam (0,738 mcg/kg), e nel Coop Gli Spesotti Mix di formaggi grattugiato è emerso il carazololo (0,535 mcg/kg).
Questi principi attivi farmaceutici sono autorizzati per l’uso nei bovini da latte e hanno varie funzioni, come la cura delle mastiti, il trattamento degli arti doloranti nelle mucche e il supporto alla fertilità e all’induzione del parto. È importante notare che ogni medicinale ha un tempo di sospensione prescritto dal veterinario per garantire che le concentrazioni nel latte rimangano entro i limiti ammessi. I limiti di legge (Regolamento UE 37/2010) per i farmaci veterinari sono riferiti alla materia prima (il latte) e non al derivato (il formaggio).
Analisi sui formaggi italiani: tracce di medicinali e Il dibattito sulla sicurezza alimentare
Le analisi sono state condotte presso il FoodLab del Dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli, cercando la presenza di medicinali vietati e quelli con un limite di legge inferiore a 100 mcg/kg tra quelli autorizzati.
La dottoressa Luana Izzo, responsabile della qualità del FoodLab, ha spiegato che la contaminazione è stata limitata a quattro campioni su 37, con concentrazioni dei principi attivi inferiori ai limiti di legge. L’assenza di aflatossina M1 indica una buona attenzione delle aziende su questa pericolosa sostanza. Le conclusioni di queste analisi mettono in luce la complessità della filiera alimentare e la necessità di garantire elevati standard di sicurezza in tutti i suoi passaggi.
Sebbene la maggior parte dei campioni testati sia risultata priva di contaminanti significativi, la presenza di tracce di medicinali in alcuni prodotti solleva interrogativi sull’origine e la gestione delle materie prime utilizzate nella produzione alimentare. Le risposte delle aziende coinvolte sottolineano l’importanza del rispetto dei limiti di legge e dell’uso responsabile dei farmaci negli allevamenti per garantire il benessere animale. Tuttavia, l’analisi mette in evidenza la necessità di una maggiore trasparenza e controllo nella catena di produzione alimentare, con particolare attenzione alla gestione delle materie prime e alla tracciabilità dei prodotti finiti.