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Trabia, spara a ragazzo con pistola a salve senza tappo rosso: denunciato un uomo

Napoli, 14 dicembre 2025 – È stato il padre, ieri mattina poco prima delle otto, a chiamare i carabinieri: il figlio, un ragazzo di 16 anni, aveva in mano una pistola ad aria compressa senza il tappo rosso. Un dettaglio che, in una città dove spesso è difficile distinguere tra armi vere e finte, ha subito allarmato il genitore e, di conseguenza, le forze dell’ordine. L’episodio si è consumato a Secondigliano, quartiere già noto per problemi legati a criminalità e armi.

Il padre scopre la pistola: scatta l’allarme in famiglia

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, l’uomo ha notato la pistola sul comodino del figlio mentre preparava la colazione. Si è avvicinato, ha dato un’occhiata più attenta e si è accorto che mancava il classico tappo rosso. A quel punto non ha esitato: “Non sapevo se fosse vera o falsa, mi sono spaventato”, ha raccontato ai militari della stazione locale. Il timore era chiaro: poteva finire in tragedia o magari il ragazzo rischiava di mettersi nei guai senza volerlo.

Arrivano i carabinieri: sequestrata la replica

Pochi minuti dopo la chiamata, una pattuglia è arrivata in via Roma, vicino a Scampia. I militari hanno controllato e hanno confermato: si trattava di una replica ad aria compressa, ma senza il tappo rosso che serve a distinguerla dalle vere pistole. Il ragazzo appariva confuso, quasi incredulo per tutto il trambusto causato dal suo nuovo “giocattolo”. “Me l’ha data un amico”, ha detto ai carabinieri senza aggiungere altro sulla provenienza. L’arma è stata sequestrata.

Secondigliano e il problema delle repliche senza tappo rosso

Fonti dell’Arma spiegano che casi come questo non sono rari nel quartiere. Negli ultimi mesi sono aumentate le segnalazioni di giovani che girano con repliche di pistole senza i dispositivi di sicurezza richiesti dalla legge. Il rischio è concreto: “Senza il tappo rosso anche un’arma giocattolo può essere scambiata per una vera e far scattare conseguenze imprevedibili”, spiega un investigatore che conosce bene la zona. In sei mesi la polizia municipale ha sequestrato almeno una decina di queste pistole simili.

Le parole del padre: “Ho avuto paura per mio figlio”

Il papà del ragazzo ha voluto lanciare un messaggio agli altri genitori. “Può sembrare solo un gioco – ha detto uscendo dalla caserma – ma qui a Napoli certe cose non si possono prendere alla leggera”. Molti nel quartiere condividono il suo punto di vista: meglio fare una telefonata in più che rischiare qualcosa di grave. Alcuni vicini hanno raccontato ai cronisti di aver visto spesso ragazzini con “armi” difficili da distinguere da quelle vere.

Una questione di sicurezza da affrontare

Per le forze dell’ordine, episodi come questo fanno emergere un problema più grande: la diffusione incontrollata di repliche senza gli elementi necessari per riconoscerle come giocattoli. Nei negozi specializzati le pistole ad aria compressa devono essere vendute con il tappo rosso ben visibile, come vuole la legge. Ma mercatini rionali e scambi tra coetanei sfuggono spesso ai controlli.

Gli esperti: “Serve più consapevolezza”

Gli psicologi che seguono i ragazzi coinvolti parlano di una combinazione tra emulazione e ignoranza del pericolo. “I giovani tendono a sottovalutare i rischi – spiega Carmela Russo, referente dell’ASL Napoli 1 – pensano sia solo un gioco, senza capire che anche una pistola finta può cambiare tutto in pochi istanti”. Solo qualche mese fa, a Ponticelli, un ragazzino era stato fermato con una replica priva del tappo rosso mentre usciva da scuola.

Inchiesta sulla provenienza della pistola

La Procura dei minori ha aperto un fascicolo conoscitivo sulla vicenda. L’obiettivo è risalire a chi ha fornito l’arma al giovane e da dove arriva quella pistola. Un’indagine che si intreccia con altri filoni su repliche vendute illegalmente nei mercati cittadini. Nel frattempo il sedicenne resta a casa con la famiglia e con l’invito dei carabinieri a evitare comportamenti imprudenti.

Nel quartiere raccontano che basta poco perché torni la paura. E quando una replica viene scambiata per vera, le conseguenze possono essere molto più gravi di quanto si immagini all’inizio.

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