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Terracotta Pampaloni: un nuovo tesoro per la collezione Accademia-Bargello

Firenze, 3 novembre 2025 – Un bozzetto in terracotta di Luigi Pampaloni, preparatorio alla celebre scultura in marmo “Venere che entra nel bagno del mare”, entra da domani a far parte della collezione della Galleria dell’Accademia di Firenze e dei Musei del Bargello. L’annuncio arriva a poche ore dall’apertura della mostra dedicata, che sarà visitabile dal 4 novembre al primo febbraio 2026 nella sala delle esposizioni temporanee del museo.

Un ritrovamento che arricchisce la Galleria dell’Accademia

Il bozzetto in terracotta, recentemente ritrovato sul mercato antiquario, è un pezzo importante per ricostruire la storia dell’opera di Pampaloni. Il complesso museale ha spiegato che, terminata la mostra, il manufatto sarà sistemato nella Gipsoteca, entrando così nel percorso espositivo permanente della Galleria. Un passaggio che, secondo i curatori, amplia il patrimonio artistico della città e offre uno sguardo nuovo sulla scultura ottocentesca.

La “Venere che entra nel bagno del mare” fu realizzata tra il 1836 e il 1838 per il committente americano Meredith Calhoun. L’opera in marmo, però, è sparita dai primi anni del Novecento, un destino comune a molte sculture dell’epoca, spesso finite in collezioni private o semplicemente perdute.

Una mostra che unisce arte e accessibilità

L’esposizione, allestita nella sala temporanea, mette a confronto il bozzetto preparatorio, il modello in gesso dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, una replica in marmo oggi in una collezione privata inglese, e un modello tattile del bozzetto. Quest’ultimo è stato realizzato dall’Accademia con la consulenza dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Firenze, per permettere anche ai visitatori con problemi di vista di vivere l’esperienza.

“L’arrivo del bozzetto ci dà l’occasione di raccontare un tema caro alla Galleria dell’Accademia: il processo creativo dell’arte”, ha detto Giulia Coco, storica dell’arte e curatrice della Gipsoteca. “Mettere a confronto bozzetto, modello in gesso e replica in marmo serve a far capire come nasce una scultura ottocentesca”.

Dentro il laboratorio di Pampaloni

Per Andreina Contessa, direttrice della Galleria dell’Accademia e dei Musei del Bargello, la mostra è “un’opportunità per capire come lavorava Pampaloni, un filo diretto tra il suo atelier e la scuola d’arte”. Il modello tattile, ha aggiunto Contessa, “avvicina il pubblico alla materia e alle tecniche della scultura, rendendo la visita più inclusiva”.

Il percorso si sviluppa tra terracotta, gesso e marmo, e permette di vedere da vicino le varie fasi che portano dall’idea iniziale all’opera finita. Un viaggio nel tempo che riporta l’atmosfera delle botteghe fiorentine dell’Ottocento, fatte di prove, aggiustamenti e dettagli tecnici.

Un pezzo di storia torna a casa

Il ritorno a Firenze del bozzetto di Pampaloni segna un momento importante per la scultura italiana. Dopo essere rimasto a lungo fuori dai musei, ora trova una collocazione stabile nella città dove è nato. “Solo così”, ha detto uno dei restauratori coinvolti, “si può davvero parlare di restituzione alla collettività”.

La mostra resterà aperta fino al primo febbraio 2026, con orari coincidenti a quelli della Galleria dell’Accademia. Per informazioni e prenotazioni è possibile consultare il sito ufficiale del museo. Un’occasione da non perdere per avvicinarsi al lavoro di Luigi Pampaloni e scoprire, attraverso un piccolo frammento d’argilla, la complessità della scultura ottocentesca.

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