Spese sanitarie nel 730: se la ricevuta è priva di bollo, cosa succede? I chiarimenti dell’AdE

Ecco cosa succede se la fattura delle spese sanitarie arriva senza il bollo. Ecco tutti i chiarimenti del caso dati dall’ADE.

Tra le spese detraibili nella dichiarazione redditi il contribuente può indicare quelle sanitarie. La detrazione spese sanitarie avviene sia per quelle sostenute nel proprio interesse sia per quelle sostenute nell’interesse, di un familiare a carico.

Fattura spese sanitarie senza bollo conseguenze
Detrazione spese sanitare: cosa succede se la fattura è senza bollo? – arabonormannaunesco.it

La detrazione è per cassa. Nel senso che bisogna guardare all’anno in cui avviene il pagamento. Ne consegue che nel 730/2024 (anno d’imposta 2023) si detraggono le spese sanitarie “pagate” nel 2023. Ma le spese sanitarie detraibili devono essere certificate dall’apposita documentazione. Ma cosa succede se manca il bollo? Vediamo il tutto nel dettaglio.

Ricevuta priva di bollo per spese sanitarie: ecco cosa succede

Le spese sanitarie detraibili devono essere certificate dall’apposita documentazione. Ad esempio, per l’acquisto di medicinali e farmaci serve lo scontrino parlante. Ciò serve per verificare, oltre la natura del farmaco, anche il codice fiscale del contribuente.

Cosa succede se la fattura della spesa sanitaria arriva senza bollo
Ecco cosa succede se la fattura della spese sanitarie arriva senza il bollo: tutti i chiarimenti sul caso – arabonormannaunesco.it

Per le prestazioni sanitarie, esami di laboratorio, ecc. serve la fattura o ricevuta fiscale. Anche da tale documentazione devono evincersi la natura della prestazione e il codice fiscale del contribuente.

Da ricordare è che la detrazione si applica oltre la c.d. franchigia. In dettaglio, la franchigia per la detrazione spese sanitarie è fissata a 129,11 euro. Inoltre l’importo delle spese sanitarie da indicare nei diversi righi è comprensivo di IVA o del costo del bollo applicato. L’imposta di bollo (oggi pari a 2 euro), ricordiamo, deve essere applicata sulle fatture/ricevute esenti da IVA di importo superiore a 77,47 euro. I 2 euro sono inoltre detraibili al 19% quale onere accessorio. Il tutto a condizione che tale bollo sia stato esplicitamente traslato sul cliente ed evidenziato a parte sulla fattura/ricevuta.

Potrebbe accadere che il contribuente riceva la fattura/ricevuta senza imposta di bollo, anche laddove necessaria. In tal caso, dai chiarimenti sugli oneri detraibili (Circolare n. 14/ E del 2023) si evince come comportarsi. In dettaglio, l’Agenzia Entrate dice che il contribuente può portare in detrazione le spese relative all’imposta di bollo solo se paga il tributo al posto del professionista, sia per inadempienza di quest’ultimo provvedendo quindi a sanare un atto irregolare, sia in caso di accordo tra le parti. Quindi il contribuente deve acquistare il contrassegno telematico ed apporlo al documento di spesa.

Questo è tutto quello che c’è da sapere in merito a tale situazione, ma per ulteriori informazione puoi consultare i rispettivi canali telematici.

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