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Smantellata a Catania banda di spaccio con minorenni: 31 arresti per sette piazze di droga

Roma, 5 dicembre 2025 – La polizia ha smantellato all’alba una banda che, secondo quanto riferito dalla Questura di Roma, usava minorenni per lo spaccio di droga nelle periferie della capitale. L’operazione è scattata alle 6 del mattino nel quartiere di Torre Angela e ha portato all’arresto di sei persone, dai 19 ai 42 anni. Tre ragazzi tra i 15 e i 17 anni sono invece stati affidati ai servizi sociali.

Indagini partite dai controlli nelle piazze di spaccio

Tutto è iniziato qualche mese fa, quando agenti in borghese hanno notato un continuo via vai di adolescenti tra via Casilina e i giardini pubblici vicini. Uno degli investigatori della squadra mobile racconta: “Ci ha colpito vedere quei ragazzi giovanissimi sempre in giro durante l’orario scolastico. Si spostavano veloci da un cortile all’altro, parlottando con uomini più grandi”.

Attraverso intercettazioni ambientali e telecamere nascoste, la polizia ha documentato almeno venti cessioni di hashish e cocaina tra settembre e novembre. I minorenni facevano da “staffette” per evitare i controlli, ma non solo: consegnavano la droga anche a coetanei e clienti più grandi.

Ruoli chiari: minorenni usati per confondere le forze dell’ordine

Le intercettazioni hanno fatto emergere una struttura ben definita. Al vertice c’era Riccardo L., 28 anni, residente a Tor Bella Monaca e già noto alle forze dell’ordine. Sarebbe stato lui a reclutare i ragazzi più giovani tramite il passaparola nelle scuole e nei campetti da calcio del quartiere. Un ragazzino sentito dagli inquirenti – ora in una comunità protetta – ha raccontato: “Mi davano cinquanta euro a sera per portare dei pacchetti. A scuola nessuno sapeva niente”.

Le “staffette” minorenni venivano istruite a non portare con sé il cellulare durante il turno. In caso di controllo dovevano solo dire di essere minorenni e aspettare che arrivassero i genitori.

Sequestri ingenti: droga, soldi e cellulari

Durante le perquisizioni sono stati trovati circa 1,2 chili di hashish e cocaina, divisi in dosi da pochi grammi. Sequestrati anche cinque telefoni cellulari, alcune bilance di precisione e oltre 4.300 euro in contanti. Gli investigatori stimano un giro d’affari superiore ai 20mila euro al mese, ma le verifiche su conti bancari e transazioni digitali sono ancora in corso.

Il vicequestore aggiunto Claudia Martelli ha sottolineato: “Il punto più delicato è il coinvolgimento dei minori. La banda contava sulla loro insospettabilità e sulla conoscenza del territorio. Sapevano chi evitare e dove nascondere la droga”.

Allarme sociale: la risposta delle istituzioni locali

Dopo la notizia, molti genitori si sono presentati davanti alla scuola media “Galileo Galilei” per chiedere chiarimenti su possibili coinvolgimenti. “Siamo preoccupati”, racconta una madre all’uscita da scuola. “Nessuno si aspettava che ragazzini così giovani potessero essere usati così”.

Anche il presidente del Municipio VI, Marco Corsi, è intervenuto: “Serve un impegno serio sulle attività pomeridiane per i ragazzi e un controllo costante delle zone più a rischio. Non basta solo la repressione”.

Percorso di recupero per i minorenni

I tre ragazzi segnalati inizieranno ora un percorso di recupero seguito dai servizi sociali di Roma. Fonti del Tribunale dei Minori spiegano che si valuteranno caso per caso le condizioni familiari e scolastiche dei giovani, con l’obiettivo – dicono gli assistenti sociali – di tirarli fuori dai circuiti criminali. In alcuni casi si pensa all’affidamento in comunità protette fuori regione.

L’inchiesta sugli adulti arrestati prosegue: dovranno rispondere dei reati di spaccio aggravato e utilizzo di minori nello smercio di sostanze stupefacenti. Si indaga anche su possibili legami con altre organizzazioni nella zona.

Resta però il nodo più difficile da sciogliere: come sia possibile che ragazzini così giovani finiscano coinvolti in un mercato della droga che – dicono gli agenti – “non è più quello di una volta”.

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