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Scoprire l’infinito attraverso l’obiettivo di Saul Leiter

L’arte della fotografia ha il potere di catturare non solo il momento presente, ma anche di svelare la poesia nascosta nella quotidianità. Saul Leiter, uno dei pionieri della fotografia a colori, ha saputo esprimere questa idea attraverso il suo obiettivo, trasformando scene di vita urbana in opere d’arte visive. La mostra “Una finestra punteggiata di gocce di pioggia”, allestita nel Belvedere della Reggia di Monza, celebra la figura di questo straordinario artista, presentando un’ampia selezione di fotografie e opere d’arte che raccontano la sua straordinaria carriera.

La vita e l’opera di Saul Leiter

Nato nel 1923 a Pittsburgh, in Pennsylvania, Saul Leiter proveniva da una famiglia di origine ebraica; suo padre era un rabbino e desiderava che seguisse le sue orme. Tuttavia, il giovane Saul aveva altre ambizioni e, nel 1946, si trasferì a New York con il sogno di diventare pittore. Qui, si immersi nell’atmosfera vibrante dell’espressionismo astratto, incontrando figure chiave del panorama artistico del tempo, tra cui il fotografo William Eugene Smith, che lo incoraggiò a esplorare la fotografia in bianco e nero.

Nel corso degli anni, Leiter si affermò come un innovatore nel campo della fotografia a colori, un medium all’epoca considerato meno rispettabile rispetto al bianco e nero. La sua visione unica lo portò a utilizzare il colore non solo come un semplice strumento, ma come una forma espressiva che saturava le sue immagini di una bellezza poetica. Le sue fotografie, che rivelano il fascino di momenti di vita quotidiana, sono caratterizzate da un’attenzione ai dettagli che sfugge all’occhio distratto.

La mostra di Monza

La mostra di Monza riunisce:

  1. 126 fotografie in bianco e nero
  2. 40 fotografie a colori
  3. 42 dipinti
  4. Materiali d’archivio
  5. Un filmato
  6. Riviste d’epoca originali

Questo evento rappresenta la prima grande retrospettiva italiana dedicata a Leiter, un artista che ha sempre rifiutato il ruolo di divo, rimanendo lontano dai riflettori e dalle logiche del mercato dell’arte. Quando morì nel 2013, a pochi giorni dal compimento dei 90 anni, si scoprì che gran parte del suo lavoro era rimasto inedito, custodito in archivi polverosi. Solo in seguito, il suo lessico visivo è stato rivalutato, portando alla luce opere meno conosciute, come i nudi in bianco e nero scattati tra la fine degli anni ’40 e i primi anni ’60, frutto delle sue relazioni con donne significative della sua vita.

La visione unica di Leiter

Anne Morin, curatrice della mostra, sottolinea come Leiter non fosse attratto dalla grandiosità di New York o dalla sua modernità travolgente. Al contrario, il suo approccio era caratterizzato da un senso di gioco, da una capacità di “sbirciare” la vita e di frugare nei dettagli quotidiani per scoprire la bellezza che si nasconde nei margini. Questa sensibilità gli ha permesso di avvicinarsi alla fotografia a colori con una raffinatezza senza precedenti, trattando ogni fotogramma come se fosse una tela da dipingere.

Le sue opere catturano “il battito di un ciglio”, momenti fugaci che si posano sul confine tra realtà e immaginazione. Ogni fotografia è un’annotazione visiva, un gesto calligrafico che rivela la sua maestria nel cogliere l’essenza della vita. La bellezza, secondo Leiter, non risiede nei grandi eventi, ma nei silenzi e negli intervalli della quotidianità. La sua capacità di trasformare il banale in straordinario ha reso il suo stile unico e riconoscibile.

Nonostante il suo talento, Leiter è rimasto in ombra per decenni, con le sue opere conosciute solo da un pubblico ristrettissimo. Fu solo nel 2006, grazie alla pubblicazione della monografia “Saul Leiter. Early Color”, che il suo lavoro ricevette un riconoscimento internazionale. Martin Harrison, editore di quel volume, sottolineò come Leiter avesse fornito un modo alternativo di vedere e interpretare la realtà, cercando momenti di umanità nel caos di Manhattan.

La mostra di Monza, aperta fino al 27 luglio, offre un’opportunità unica per esplorare l’universo visivo di Saul Leiter, un artista che ha saputo trasformare la fotografia in un linguaggio poetico e innovativo. Attraverso le sue immagini, il visitatore è invitato a scoprire l’infinita possibilità di bellezza che si cela nei frammenti della vita di ogni giorno.

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