La Fondazione Carigo di Gorizia ha recentemente inaugurato una nuova sezione espositiva in occasione dell’anno di Nova Gorica-Gorizia come capitale europea della cultura 2025. Questa iniziativa arricchisce il panorama culturale della città con un’opera di straordinaria importanza storica: l’Iter Sancti Sepulcri, un manoscritto membranaceo del 1396. Questo prezioso documento, di proprietà della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg e attualmente conservato presso l’Archivio di Stato di Gorizia, offre uno sguardo unico e dettagliato su un viaggio penitenziale a Gerusalemme intrapreso da due nobili dell’epoca: il diplomatico goriziano Michele da Rabatta e il capitano di ventura friulano Morando di Porcia.
Un manoscritto unico nel suo genere
L’Iter Sancti Sepulcri è significativo non solo per il suo contenuto, ma anche per la sua unicità. Infatti, è l’unico resoconto di un pellegrinaggio medievale conservato nell’Italia nord-orientale e, cosa ancor più notevole, è l’unico manoscritto di questo genere in tutto il territorio italiano ad essere corredato da disegni e immagini che illustrano il percorso. Queste illustrazioni, che ritraggono fortezze e roccaforti, rivelano un interessante interesse da parte degli autori non solo per gli aspetti religiosi del loro viaggio, ma anche per le implicazioni culturali e storiche dei luoghi visitati.
Un’esperienza espositiva imperdibile
L’esposizione del manoscritto ha suscitato entusiasmo, soprattutto dopo il grande successo della mostra dedicata al capolavoro di Caravaggio “La Presa di Cristo”, che ha attirato circa 12.000 visitatori. “Nell’anno di Nova Gorica-Gorizia capitale europea della cultura, continua senza sosta l’impegno della Fondazione nel valorizzare il patrimonio storico e culturale”, ha dichiarato Roberta Demartin, presidente della Fondazione Carigo. La mostra dell’Iter Sancti Sepulcri è aperta al pubblico fino al 3 settembre e rappresenta un’opportunità imperdibile per immergersi in un’epoca storica affascinante e ricca di significato.
Il viaggio di Michele e Morando
Il manoscritto narra le avventure di Michele da Rabatta e Morando di Porcia, i quali, salpati da Venezia il 27 agosto 1396 a bordo di una galea mercantile, intrapresero un viaggio che li avrebbe portati attraverso i porti della costa adriatica, le isole ioniche, il Peloponneso, Rodi e infine Beirut e Giaffa. Questo itinerario, descritto in modo dettagliato nel manoscritto, non solo evidenzia i luoghi visitati, ma offre anche un’importante testimonianza delle pratiche di pellegrinaggio medievali, una tradizione profondamente radicata nella cultura cristiana dell’epoca.
I punti salienti del viaggio includono:
- Partenza da Venezia: il 27 agosto 1396.
- Tappe significative: porti della costa adriatica, isole ioniche, Peloponneso, Rodi, Beirut e Giaffa.
- Interazione culturale: ogni tappa rappresentava un’opportunità per interagire con diverse comunità e culture.
In questo contesto, il manoscritto diventa non solo una cronaca di un pellegrinaggio, ma anche un documento storico che riflette le dinamiche sociali, politiche e culturali del tardo Medioevo. La figura di Michele da Rabatta e quella di Morando di Porcia rappresentano le sfide e le opportunità che si presentavano ai nobili e ai guerrieri del periodo.
La Fondazione Carigo ha avuto un ruolo cruciale nel rendere accessibile al pubblico questo importante manoscritto, contribuendo così alla valorizzazione del patrimonio culturale della regione. L’iniziativa di esporre l’Iter Sancti Sepulcri è parte di un impegno più ampio per promuovere la storia locale e nazionale e per celebrare la ricchezza del patrimonio culturale che caratterizza Gorizia e Nova Gorica.
Con l’avvicinarsi della scadenza per la mostra, l’interesse verso l’Iter Sancti Sepulcri è destinato a crescere ulteriormente. I visitatori hanno la possibilità di esplorare non solo il contenuto del manoscritto, ma anche il contesto storico in cui è stato redatto, partecipando a eventi collaterali che arricchiscono l’esperienza espositiva. Attraverso conferenze, laboratori e visite guidate, il pubblico può approfondire la propria comprensione della vita medievale e del significato del pellegrinaggio verso la Terra Santa.
Il manoscritto, con il suo carico di storia e spiritualità, invita alla riflessione e alla scoperta, rendendo Gorizia un centro culturale vibrante e stimolante in questa fase di riconoscimento internazionale.