Roma, 29 giugno 2024 – Dal 30 ottobre al 25 gennaio 2026, il Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese apre le sue porte a “Piero Mascetti – Echi barocchi e visioni urbane”. La mostra, curata da Lorenzo Canova, racconta oltre trent’anni di lavoro dell’artista romano, con una selezione di trenta opere che vanno dagli anni Novanta fino ai lavori più recenti. Un’occasione per guardare da vicino il legame tra la pittura di Mascetti e la tradizione barocca di Roma.
Tra luce e materia: il segno di Mascetti
Entrando nelle sale dell’Aranciera, si respira subito l’atmosfera unica che caratterizza il lavoro di Mascetti. La sua pittura oscilla tra ricordi e astrazione, tra il quotidiano che si dissolve e paesaggi interiori che emergono sulla tela. “La luce è la vera protagonista”, ha spiegato Canova durante la presentazione, “non solo come tecnica, ma come ritmo che dà vita a un racconto visivo”. Le opere, spesso grandi, alternano olio su tela e lavori su carta, con una materia spessa e stratificata che invita a soffermarsi sui dettagli.
Il Barocco romano: fonte di ispirazione e sfida
Il richiamo agli “echi barocchi” non è casuale. Mascetti, nato nel 1965, ha sempre dialogato con la storia dell’arte romana. Nei suoi quadri si trovano riferimenti – a volte evidenti, altre più nascosti – ai grandi maestri del Seicento. Ma il suo sguardo non è nostalgico: “La tradizione non pesa, ma spinge a trovare nuove strade”, ha raccontato l’artista durante un incontro con il pubblico. Tra scorci di città e visioni interiori, Roma diventa un luogo mentale, illuminato da luci e ombre che parlano al presente partendo dal passato.
Disegno e colore: un gioco di intrecci
Una parte della mostra è dedicata al disegno, elemento centrale nella ricerca di Mascetti. Qui il segno non è solo preparazione: si fonde con il colore creando figure misteriose. “Per me il disegno è una traccia dell’inconscio. Spesso quello che viene fuori mi sorprende”, ha detto l’artista. Le opere su carta, spesso realizzate appositamente per il Bilotti, mostrano un equilibrio tra controllo e abbandono, tra gesto spontaneo e riflessione.
Orari, accessi e organizzazione
La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura e Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con l’organizzazione della Galleria Lombardi e di Zètema Progetto Cultura. Si può visitare dal martedì al venerdì, dalle 10 alle 16, mentre sabato e domenica l’apertura si allunga fino alle 19. L’ingresso è dentro Villa Borghese, in via Fiorello La Guardia 6, un luogo che dialoga con le opere e sottolinea il legame tra arte contemporanea e patrimonio storico.
Un’occasione per scoprire Mascetti
“Frenesia, solitudine e bellezza effimera”: sono queste le parole che ricorrono nelle note critiche della mostra. Il percorso invita a scoprire non solo la tecnica di Mascetti ma anche il suo modo di guardare il mondo, partendo dal quotidiano per arrivare a dimensioni più intime e universali. “Non voglio raccontare storie già scritte”, ha ammesso l’artista durante una visita guidata, “ma lasciare spazio all’immaginazione di chi guarda”.
Per chi vuole immergersi nell’arte contemporanea romana o riscoprire Villa Borghese con occhi diversi, questa mostra è un appuntamento da non perdere. Le opere di Mascetti saranno esposte fino al 25 gennaio 2026: tempo più che sufficiente per farsi catturare da queste visioni urbane, dove la luce diventa racconto e la memoria si trasforma in colore.





